Intanto Jacob, o come dicevano tutti Tom Keen, torna a impegolarsi con Gina Zanetakos. La scena in gioielleria, con tanto di schiaffi e bacio finale, fa molto commedia leggera vecchio stile, non fosse che lei sotto la pelliccia ha l’ombelico di fuori. Non stiamo a scervellarci sul perché lui si rivolga a gente che lo cerca, sicuramente non per dargli un caloroso bentornato. La giustificazione del volersi procurare i soldi per mantenere Lizzie e il bambino suona un po’ farlocca, probabilmente lui conosce solo quella realtà e, con Reddington che blocca tutte le vie legalmente possibili, non sa pensare ad altro. Torna comunque in gioco la sottotrama di Tana delle Tigri. Chiamiamo così l’associazione capitanata dal Maggiore William, il cui nome non è mai stato fatto, dedita al reclutamento di ragazzini con specifici tratti antisociali, per farne eccellenti spie ed infiltrati. Ciò è bene, perché questo filone potrebbe riservare gustose sorprese. Potrebbe…
Occorre poi, ma solo per dovere di cronaca e di completezza, dedicare due parole alle vicende di Lizzie. Il suo cercare una famiglia adottiva per la creatura che porta in grembo per ora segna un nulla di fatto. Anche qui, comunque, resta qualche perplessità: rivolgersi alla stessa agenzia a cui ci si era rivolti per adottare quando si deve dar via il proprio bambino? Va bene il conoscersi di già, ma non ha molto senso. Cercare l’adozione aperta con tutto quello che il nome Elizabeth Keen si porta dietro? Certo la speranza è sempre l’ultima a morire, ma anche un po’ di buon senso ogni tanto non guasta. Quando lo capirà la ragazza che l’unica opzione praticabile per avere il suo bambino felice e sicuro è affidarsi a Reddington, per quanto paradossale sembri? Il cantiere resta aperto.
Un’ultima annotazione, soprattutto per chi ama analizzare ogni dettaglio e farne un indizio per risolvere i molti misteri presenti nella serie: il braccio al collo di Dembé deriva semplicemente dal fatto che l’attore Isham Tawfiq si è fatto male nella vita reale alla cuffia dei rotatori. Più proficuo, invece, potrebbe essere interrogarsi su cosa sia il simbolo presente sul biglietto da visita di Alastair Pitt: una clessidra? Il simbolo dell’infinito? Longevity initiative?
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
The Vehm 3×12 | 7.07 milioni – 1.6 rating |
Alastair Pitt 3×13 | 6.49 milioni – 1.5 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).