“Pat Brown, last man on Earth.”
The Last Man On Earth è una serie particolare e infatti fa parte di quella categoria composta da serie atipiche, che non seguono gli schemi e se ne vantano, quelle che in fin dei conti possono regalare le maggiori sorprese e gioie. Ciò che le distingue da tutte le altre è appunto quell’imprevedibilità intrinseca nel loro DNA. Come il talento per uno sportivo, non si sta parlando di qualcosa che si può acquisire completamente. Certo, ci si può lavorare, e si possono anche ottenere buoni risultati, ma non si potrà mai arrivare al livello di chi possiede quel dono in maniera naturale e può utilizzarlo quando vuole senza sforzo.
Questo concetto può essere spiegato facendo un paragone tra la serie di Phil Lord e Chris Miller e Brooklyn 99, l’unica altra comedy FOX non animata degna di nota (nonostante i suoi rating siano calati di molto da quando è stata spostata al martedì tra The Grinder e Grandfathered, non proprio Community e Parks and Recreation, ma la colpa è da imputare al network che ha mandato a morire una delle poche frecce al suo arco). Esse sono una l’opposto dell’altra (per chi non lo sapesse, B99 è ambientato in un commissariato ed ha un approccio da comedy classica con episodi autoconclusivi) e, nonostante la terza stagione si stia facendo notare per qualche cliffhanger e sostanziali avanzamenti di trama, guardare B99 non darà mai la sensazione che da un momento all’altro possa succedere di tutto. Quando ci si siede sul divano e si fa iniziare l’episodio si ha già, bene o male, un’idea di ciò che accadrà (questo non vuol dire che sia banale; semplicemente è un dato di fatto che non potrà mai uscire più di tanto dagli schemi narrativi consolidati), cosa che non accadrà mai con TLMOE, e questo episodio ne è la piena conferma.
Il midseson finale, andato in onda tre mesi fa, aveva rotto con forza la situazione di stallo, lasciandoci con due enormi cliffhanger. Per questo motivo sarebbe stato logico aspettarsi un “Pitch Black” caratterizzato da una struttura narrativa divisa su due fronti, una riguardo lo sbarco di Mike Miller sulla Terra e l’altra sulla sopravvivenza/non sopravvivenza di Phil 2.0 a Malibu. Invece, nessuna traccia per tutti e 22 i minuti dell’ex gang di Tucson, come se non ci fosse un personaggio in fin di vita e la cui morte potrebbe stravolgere tutto. Questa scelta, molto rischiosa, si rivela azzeccata e in pieno spirito con la serie per diversi motivi. Il primo è rappresentato da Jason Sudeikis: apparso per la prima volta nello scorso season finale, ha piano piano avuto sempre più spazio mostrando sempre la sua bravura comica. Ora che ha avuto un episodio tutto per sé non ha affatto tradito le attese e ha mostrato le potenzialità del suo personaggio. Bisognerà ora vedere se entrerà definitivamente come series regular o rimarrà una guest star di lusso (nel primo caso, sarebbe molto interessante vedere la coesistenza tra i due fratelli, ammesso che si rincontrino: potrebbe anche incontrare un altro gruppo e rimanere con loro).
Lo sbarco sulla Terra dell’astronauta dell’ISS ha subito dei risvolti grotteschi e produce un colpo di scena; infatti Mike entra subito in contatto con un altro essere vivente, Pat Brown, interpretato da Mark Boone Jr. A questo proposito, molto intelligente la scelta di far apparire il personaggio interpretato dall’ex Bobby Munson di Sons Of Anarchy soltanto per un episodio in quanto si tratta del classico character estremamente sopra le righe che buca lo schermo per un paio di puntate, per poi diventare noioso e ripetitivo. Brown è infatti utile per “presentare” a Mike il nuovo mondo ma è allo stesso tempo perfetto per rappresentare lo status mentale di una persona che si crede “the last man on earth” e che, come tale, ha cominciato a perdere il senno (se non lo aveva già perso prima dell’epidemia).
In tutto ciò si ha, finalmente, qualche informazione in più sul virus e, nel finale, Mike parte alla volta di Tucson. Francamente, non si poteva chiedere di più.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Silent Night 2×10 | 3.16 milioni – 1.3 rating |
Pitch Blakc 2×11 | 2.72 milioni – 1.1 rating |
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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.