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Grey’s Anatomy 12×18 – 12×19 – There’s A Fine, Fine Line – It’s Alright, Ma (I’m Only Bleeding)TEMPO DI LETTURA 4 min

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È bene fare una premessa: recensire Grey’s Anatomy è diventato molto difficile. Si fa davvero fatica a trovare delle parole per analizzare questi episodi, perché è molto arduo analizzare il niente. Figuriamoci poi quando si tratta di recensire un doppio episodio di cui non si sentiva la necessità.
Dai vari promo di questi due episodi, sapevamo che sarebbe successo qualcosa di molto grave. Come al solito, questi promo hanno creato delle aspettative più false dei soldi del monopoli, perché poi a conti fatti, ci si ritrova con un pugno di mosche in mano.
Parliamo chiaro, spesso ci si è lamentati della mancanza di avvenimenti decisivi. In “There’s A Fine, Fine Line” e, dopo, in “It’s Alrigh, Ma (I’m Only Bleeding)”, di cose ne succedono. Il problema è che ciò che succede tocca il ridicolo, sotto più aspetti.
Il diciottesimo episodio gira intorno a Ben e alle conseguenze della sua (fantomatica) mania di grandezza. È opportuno soffermarsi proprio sulle vicende che lo hanno visto protagonista e, soprattutto, alle sue conseguenze, perché è sintomatico della mancanza di inventiva del team di autori di Grey’s Anatomy. Alla fine della fiera quello che ha fatto Ben non sembra nulla di particolarmente grave, soprattutto se messo a confronto con tutte le vicende a cui abbiamo assistito in questi undici anni e mezzo. Più che altro non sembra aver fatto qualcosa di così tanto grave da meritare tutta questa attenzione.
Come detto sopra, tutto ciò non fa altro che mettere sotto i riflettori la ormai quasi totale mancanza di idee degli autori, che danno ulteriore prova di non sapere come mandare avanti la baracca, ma dal momento che “The money show must go on” non si riesce a dire basta e Grey’s Anatomy viene addirittura rinnovato per un’altra stagione. Oltre alla mediocre scelta a livello di contenuti, ci si aggiunge la pessima scelta della forma. I continui flashback sui fatidici momenti, con infinite ripetizioni delle stesse scene, hanno reso l’episodio ancora più noioso e ancora più difficile da guardare. Questo genere di scelte stilistiche possono essere spiegate in due modi: o il regista dovrebbe cambiare lavoro, oppure non si sapeva come riempire 40 minuti con una vicenda banale e quindi si è optato per allungare il brodo in questo modo. Visto l’andazzo dello show, si propende più per la seconda ipotesi…

“It’s Alright, Ma (I’m Only Bleeding)” non migliora affatto la situazione. Non solo vede il proseguimento della questione di Ben, in maniera oltremodo esasperata, ma soprattutto per le storyline che vengono riprese in mano in questo episodio.
Shonda, con questa stagione, non solo sta facendo un pessimo lavoro, ma sta rovinando il buon lavoro precedentemente fatto. Torna sotto i riflettori il rapporto di Callie e Arizona, che aveva (finalmente!) raggiunto un equilibrio, dopo episodi su episodi di sfacelo totale. Adesso le carte si mescolano di nuovo, con una bella battaglia legale per la custodia di Sofia all’orizzonte. Questo perché, sebbene i protagonisti di questo telefilm siano delle persone anagraficamente adulte, ragionano come delle teen agers alla prima cotta. Non è la prima volta che un personaggio di Grey’s Anatomy si comporti come un quindicenne, specialmente quando si tratta di vita sentimentale. Che sia uno stratagemma per favorire l’immedesimazione con i personaggi per il pubblico al quale, oramai, è rivolto Grey’s Anatomy? Forse davvero lo è, ma quello che è certo è che la qualità è calata, sotto quasi tutti i punti di vista.
Le storyline sono diventate noiose, alcune di esse, che fino a poco fa erano al limite del ridicolo, adesso questo limite lo hanno superato, come l’ossessione di Hunt nei confronti di Riggs. Questa storia va avanti da episodi e non c’è stato nessun significativo passo avanti e la faccenda non si sopporta più. Quando è stato presentato il personaggio di Riggs, si era acceso un barlume di speranza, sembrava arrivato il momento della rivalsa del personaggio di Owen, che non aveva una storyline dai tempi di Cristina (la parentesi Amelia per il momento è dimenticabile, visti i loro ripetuti tira e molla, inutili e tedianti). Invece si è rivelato tutt’altro, ottenendo il risultato contrario a quello sperato. Se prima si sperava di vedere più scene con Owen protagonista, ora appena viene inquadrato dalla telecamera si inorridisce, temendo nuovi sproloqui su quanto brutto e cattivo sia Riggs.
L’unica cosa che si salva di questi due episodi è la scena finale di April e Jackson che, forse, hanno finalmente raggiunto la pace. Per il resto, è tutto da buttare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Pace fatta tra April e Jackson, non se ne poteva più!
  • La pessima regia della 12×18
  • La noia mortale della 12×18 nella sua interezza
  • Callie che si dimentica di essere donna adulta e madre di una bambina
  • L’ossessione di Owen per Riggs persevera

 

Due episodi da dimenticare nella loro totalità. È vergognoso come questo telefilm sia caduto in basso. Qualcuno stacchi la spina, per favore!

 

I Wear The Face 12×17 7.35 milioni – 2.1 rating
There’s A Fine, Fine Line 12×18 7.97 milioni – 2.2 rating
It’s Alright, Ma (I’m Only Bleeding) 12×19 7.97 milioni – 2.2 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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