Suits è entrato pienamente nel vivo dell’azione e della narrazione di questa stagione con una puntata molto movimentata e dal ritmo incalzante. Sicuramente questo ritmo veloce è da attribuirsi soprattutto al segmento narrativo di Mike e Harvey, mentre al resto dei personaggi sono affidati ruoli di contorno e storyline di riempimento. Si evince, infatti, un certo grado di separazione tra le vicende di Mike-prigione-Harvey e le vicende dello studio e di quella che sembra essere la principale storyline attribuita a quest’ultimo, ossia la convivenza con i nuovi affittuari. Jessica se ne lava spudoratamente le mani dando espressamente ordine a Harvey di occuparsi di Mike e non delle beghe dell’ufficio. Beghe che, come si diceva, riguardano il rapporto con i nuovi inquilini. La necessità di far sembrare che lo studio sia ancora in attività e in pieno fermento lavorativo ha condotto alla brillantissima idea di affittarne gli uffici a dei trader (come se poi nessuno sapesse che quelli non sono altri avvocati dello studio, ma vabbè). Naturalmente, così come era successo ai tempi della fusione, poi evitata, con lo studio legale di Varys Darby, condita di tipici personaggi inglesi abbastanza stereotipati, il tutto è servito per dare ancora una volta del materiale per le stramberie di Luis. Non ci si stancherà mai di ripetere che è un peccato che al suo personaggio venga spesso relegato il mero ruolo di giullare di corte ma, finché funziona, non si vede perché non se ne debba sfruttare l’inesauribile vena comica. Tanto più che l’avvicendarsi di eventi (e l’idea di Donna di assumere un architetto, fatta passare come un’idea geniale quando poteva arrivarci anche il portiere, ma vabbè) ha portato Luis a conoscere una nuova fiamma che, siamo certi, permetterà di creare nuove situazioni imbarazzanti, esilaranti, e allo stesso tempo molto emotional. L’unica pecca di questo scenario è che Luis continuerà a fare solo da contorno alla storyline principale della stagione, quella di Mike, senza parteciparvi direttamente, come se il suo personaggio e le sue vicende facessero parte di un altro telefilm. Allo stesso modo, estranea alle vicende di Mike, è Jessica, grazie alla quale però conosciamo un po’ meglio il nuovo “coinquilino” Stu, che a primo impatto rispecchiava anche lui, ahimé, il cliché del trader ignorante, avido e interessato solo ai soldi, un classico douchebag ma, grazie alle interazioni, prima con Luis e poi con Jessica, si sta dimostrando un personaggio più interessante che apporta la giusta dose di freschezza e novità all’ambiente che ci accompagna da 5 stagioni.
Nel frattempo, in un altro show, Mike riceve un’offerta da Sean Cahill per uscire di prigione ma, guarda tu la combinazione, deve tradire il suo compagno di cella con cui è più amico della sangria con la paella (scusate, le vacanze si avvicinano anche per noi). Ancora una volta l’avvocato mancato si trova davanti a un dilemma morale che lo costringe a mettersi in gioco e a confrontarsi con i suoi principi di lealtà (gli stessi che l’hanno fatto finire in prigione). Tutto il segmento di Harvey, dall’ammissione dei sentimenti di colpa per la situazione dell’amico, al pensiero costante e impellente di fare qualsiasi cosa per aiutarlo, è solo che da applausi. Colpisce meno lo scontato ending di svenevoli complimenti e carinerie reciproche tra Mike e Rachel. Il finale, con tanto di scena a rallentatore di Mike che si mette il cappuccio della felpa e musichetta ad effetto sottostante, farebbe meglio a far presagire che lo scioglimento della trama della storyline non sia così veloce e immediato ma che il signor Ross abbia ancora qualche sorpresa in serbo per Harvey, Cahill e il pubblico. Meno impressionante ancora è, purtroppo, il ruolo di Donna in tutta questa baraonda. E’ di nuovo la segretaria di Harvey ma le abbiamo visto fare di tutto in questo ruolo quindi è ormai difficile restare impressionati da banali “ho già fatto quello che non mi hai ancora chiesto di fare” o dalla sua capacità di capire Harvey e consigliargli sempre la cosa giusta da fare. Il pubblico anela a qualcosa di più per la miglior segretaria della storia della tv nonché uno dei personaggi femminili più divertenti e brillanti.
In buona sostanza, la quarta puntata di questa sesta stagione, uscita quasi in contemporanea con l’annuncio del rinnovo della serie per una settima, ha portato nel vivo l’azione pur dividendo in modo quasi netto le vicende in due filoni: quello di Mike e di chi gli gravita intorno (Harvey) e quello dello studio, facente perno su Jessica e sui segmenti comici di Louis. E’ auspicabile che si riesca a convogliare il tutto verso un amalgama più omogeneo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Back On The Map 6×03 | 1.78 milioni – 0.5 rating |
Turn 6×04 | 1.81 milioni – 0.5 rating |
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