La puntata si apre subito con una vera chicca, un piccolo regalo a sorpresa per tutti gli affezionati: Louis, dopo tanti anni e diversi tentativi, ha finalmente trovato qualcuno con cui fare i fanghi. Questo qualcuno è Donna. Tutta la trama che lo riguarda, comunque, riserva grandi soddisfazioni: finisce addirittura sulle note gloriose di Tara che rifiuta il Joshua part-time e sceglie di avere solo con lui una relazione stabile. Perché, insomma, gli mancherà, diciamo così, il fascino che conquista al primo sguardo, ma Louis Litt è persona intelligente, simpatica, raffinata e di cultura, quindi merita amore vero. Era assolutamente inaccettabile pensare di vederlo degradato a fidanzato in multiproprietà, se così si può definire.
Tante belle emozioni vengono anche dalla sotto trama riguardante Rachel e il suo condannato a morte. A parte il confronto tra il suo giovanile entusiasmo e l’atteggiamento più pragmatico e disincantato di Jessica, il momento finale, in cui le due avvocatesse fanno in modo di organizzare un colloquio tra Leonard Bailey e la figlia, è davvero toccante.
Quella che lascia più perplessi, purtroppo, è proprio la storyline principale, ovvero quella di Mike e Harvey. Lo showrunner Aaron Korsh aveva detto da mesi che Mike non avrebbe passato il suo tempo in carcere a studiare per diventare un avvocato a tutti gli effetti e va benissimo. Non si capisce però come Mr. Ross continui praticamente ad esercitare, dal carcere, scrivendo affidavit e quant’altro per diversi soggetti. Questo si aggiunge alla vorticosa girandola, difficile da seguire, di accordi che vanno e vengono e cambiano dall’ora di pranzo a quella di cena. Certo, l’episodio si intitola “La mano che ti nutre”, titolo che fa sospettare tradimenti di un cane che si rivolta e morde il padrone, ma bisognerebbe almeno lasciar capire a chi guarda, chi è l’uno e chi è l’altro.
Per lo meno, in assoluta coerenza con lo stile della serie, alla fine si opta per il motto evangelico “la verità vi farà liberi” e si decide di raccontare le cose esattamente per come stanno. Con l’aiuto di un piccolo trucco (la telecamera nascosta) tutto si conclude per il meglio. Salutiamo così Erik Palladino, nel ruolo di Kevin Miller e Paul Schultze, in quello di Frank Gallo, i quali hanno dato un apporto fondamentale a questa prima tranche di puntate: il primo è stato liberato e si è potuto ricongiungere all’amata famiglia, il secondo resta in cella come merita, difficilmente torneranno a farsi vedere. Le scene finali di questo episodio, con la scarcerazione di Mike, fanno poi perfettamente da pendant a quelle della sua entrata in prigione, alla fine della scorsa stagione. Scalda il cuore vedere i suoi cari, cioè Rachel e Harvey, pronti ad accoglierlo in un grande abbraccio mentre i Demons Of Ruby Mae forniscono un eccellente commento musicale con la loro “Beneath The Surface”. Come anticipa Patrick J. Adams in un’intervista, ora però si porrà il problema dei rapporti fra di loro, perché Mike, a Danbury, ha capito di voler usare le sue capacità per aiutare il prossimo, mentre ad Harvey va benissimo di continuare a servire quel 1% dell’umanità che ha veramente gli stramiliardi e di essere profumatamente pagato per questo. Sul fronte Rachel, invece, bisognerà vedere se lui riuscirà a darle man forte nel caso Leonard Bailey. Da qui dipenderà, tra l’altro, la celebrazione o meno del tanto sospirato matrimonio, lasciato in sospeso. Intanto il giovane attore si prepara a curare anche la regia di uno degli episodi della seconda metà di questa sesta stagione, che vedrà inoltre il ritorno di Stephen Macht (padre di Gabriel) nel ruolo del professor Gerard, integerrimo docente di diritto all’università di Harvard.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Borrowed Time 6×08 | 1.88 milioni – 0.4 rating |
The Hand That Feeds You 6×09 | 1.86 milioni – 0.5 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).