DC’s Legends Of Tomorrow 2×10 – The Legion Of DoomTEMPO DI LETTURA 5 min

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My name is Damien Darhk. 
In 2016, I was murdered by the Green Arrow. But I was removed from the timeline 31 years before my death by a speedster from the future named Eobard Thawne. Together, with Malcolm Merlyn, a former head of the League of Assassins, the three of us are going to locate the Spear of Destiny; a mystical object which can rewrite reality itself. 
With the Spear in our possession, we will change our past and our future. And the world as you know it.

Dopo un episodio che aveva descritto pienamente lo status quo raggiunto dopo quasi due anni di programmazione di DC’s Legends Of Tomorrow, la gang di sgangherati eroi ritorna con i suoi canonici quaranta minuti fatti di spensieratezza, citazionismo meta-filmico e tanta, tanta voglia di intrattenimento.
“Legion of Doom” riveste all’interno della serie, ma anche di tutto l’universo narrativo The CW/DC, un ruolo di primaria importanza. Fin dall’intro, stranamente recitato da Damien Darhk, il focus viene spostato dalle leggende sul trio di villain stagionali (e sicuramente stagionati) che racconta un altro possibile team-up tra tutti quelli che lo show ha mostrato finora, e la cosa funziona perchè in questo modo si riesce a dare un senso logico a quella che, fino ad ora, sembrava una strana accozzaglia di personaggi. Se le nobili motivazioni che hanno portato alla realizzazione della squadra della Waverider non sono bastate a evitare tra i vari membri screzi e litigi, si può solo immaginare cosa potrebbe succedere quando queste nobili intenzioni perdono tutta la loro, appunto, nobiltà.
Se da un certo punto di vista è vero che Merlyn e Darhk, i personaggi riciclati da Arrow, avevano perso quasi ogni possibile spunto di evoluzione narrativa, non vale lo stesso discorso per Reverse Flash. Da un lato per la caratura dello stesso (che costringe tra l’altro gli sceneggiatori a trovare un escamotage per farlo comparire con il contagocce, pena altrimenti una lunga sfilza di scontri impari), dall’altro per l’alone di mistero che lo ha circondato fin dal primo season finale di The Flash a questa parte, fatto sta che Eobard è sicuramente uno dei personaggi meglio pesati, sia dal punto di vista tecnico (minutaggio preciso e dialoghi sfuggenti), sia dal punto di vista recitativo. Una puntata che gira dunque attorno alle sue decisioni e alle sue paure non può dunque che funzionare, nonostante a volte la presenza degli altri due villain danneggi in qualche modo il tutto visto che entrambi non sono così in forma come il collega.

My ancestor killed himself in an effort to erase my very existence. The Flash pulled me from the timeline. He held me captive for months and when I finally got loose, I found myself… pursued by something. I-I thought it was a time wraith, the monsters that hunt speedsters who mess with time. But, whatever is hunting me is… far worse than a time wraith.

Nota di merito finale va alla conclusione dell’episodio con il sorprendente ritorno di Zoom in quella che per molti è a tutti gli effetti la versione televisiva di Black Flash. L’ultima volta che lo si era visto risale allo scorso (deludente) season finale di The Flash, quel “The Race Of His Life” che aveva decretato la sua sconfitta. Il ritorno di Zoom necessita e merita di due considerazioni critiche:

  • innanzitutto un plauso alla DC- The CW per essersi giocata questa carta qui e non, dove chiunque se lo sarebbe potuto aspettare, nella serie madre;
  • un altro plauso poi – l’ennesimo in questi quaranta minuti – a Matt Letscher per l’empatia comunicata allo spettatore di fronte alla minaccia del “Ei fu” Hunter Zolomon, tutt’altra musica per esempio rispetto al pazzo maniaco Vandal Savage con cui non si riusciva a stabilire alcun legame di sorta.

Tenendo presente che oltre a caratterizzare ulteriormente i villain di stagione, raccontandone pretesti e desideri, e oltre anche a reintrodurre un personaggio iconico tra gli speedsters, questa settimana si trova anche il tempo per risolvere il rapporto tra Stein e la figlia Lily – che non poteva protrarsi più a lungo di così -, oltretutto senza troppe sbavature, allora ci sono tutti i motivi necessari per ringraziare.
 

 
Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDMarvel’s Agent CarterGotham e Costantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.
 

  1. Come detto nella recensione, l’essere che insegue il Reverse-Flash è Black Flash. Comparso per la prima volta su Flash #138 del 1998, il “Flash Nero” è un essere totalmente composto di Forza di Velocità che svolge la funzione di esclusivo sinistro mietitore dei velocisti DC Comics. Non sono mai stati chiariti i motivi dietro l’esistenza di questo essere e, tutt’ora, è difficile dire se Black Flash esiste perché effetto collaterale dei troppi velocisti in circolazione, o perché costrutto della Forza di Velocità in grado di svolgere la funzione che la Morte non può compire: accaparrarsi l’anima dei velocisti.
  2. Nel Flarrow-Verso, il Black Flash farà la sua prima apparizione in “The Race Of His Life“, season finale della seconda stagione di The Flash.
  3. Lo champagne bevuto da Ray e Lily è chiamato in quel modo in onore di Marc Guggenheim.
  4. I flashback di Eobard Thawne mostrati nell’episodio vengono dal serial di Flash. Quelli sulla sua morte sono presi pari pari da “Fast Enough“, gli altri invece da “Flash Of Two Worlds“.
  5. Questo è finora il primo e unico episodio in cui un villain apre l’episodio con il classico monologo introduttivo. Tale onore spetta a Damien Darhk.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Eobard Thawne e la vera motivazione dietro la sua presenza
  • La poca serietà che aleggia tra le Leggende
  • L’umorismo di Gideon
  • Legion Of Doom VS Black Flash
  • Risoluzione (si spera definitiva) del problema Lily 
  • Damien Darkh dentista e Malcolm Merlyn ipnotista 
  • La figlia di Stein che appena mette mano su un amuleto vecchio di due millenni sa già come farlo funzionare
  • Il cliffhanger finale poco chiaro: un altro viaggio nel tempo o ritocchini mnemonici?

 

A parte le solite cadute dal punto di vista della sceneggiatura e le solite trovate al limite del ridicolo, “The Legion Of Doom” è un altro buon episodio confezionato dalla serie: qualcuno ha detto stato di grazia?

 

Raiders Of The Lost Art 2×09 1.74 milioni – 0.6 rating
The Legion Of Doom 2×10 1.78 milioni – 0.7 rating

 

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