The Walking Dead 7×12 – Say YesTEMPO DI LETTURA 4 min

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You know, we don’t have to get it done tomorrow. We can take our time, if we get another day and another after that, it’s fine.

L’immagine scelta per questa recensione, così come la citazione soprastante, rappresentano la vacuità e la spudoratezza con cui The Walking Dead erge fieramente il suo animo attendista. E se tale attendismo verrà manifestato rivoltando completamente l’immagine di alcuni personaggi, poco importa. L’aspetto più fastidioso di “Say Yes” è l’atmosfera beffarda e allegra di Michonne e Rick. Lo spettatore vuole vedere una storia andare avanti, ma a quanto pare il protagonista ha solo bisogno di una vacanza.

Top 3 dei momenti da strapparsi gli occhi in tal senso:

  • Rick che conta gli zombie per fare una sfida con Michonne;
  • Michonne e Rick che cadono dal tetto (da cui l’immagine) e si mettono a ridere;
  • “Ti devo un cervo”.

Episodio filler.


Così recitava uno dei thumbs down della precedente recensione. Con il senno di poi, considerare “Hostiles And Calamities” un momento epocale della linea orizzontale di The Walking Dead non sarebbe stato così forzato, se paragonato a questa 7×12. Se, infatti, la gita al luna park di Michonne e Rick comunque mantiene una traiettoria che da allegra e schifosamente spensierata si trasforma in intensa e grave (ma non per questo riuscita), i momenti di stacco regalano alcune situazioni in cui il fan medio della serie AMC sicuramente non vedeva l’ora di imbattersi.

Top 3 dei momenti da strapparsi gli occhi in tal senso:

  • Rosita arrabbiata;
  • Tara e il monologo a Judith come fosse il teschio dell’Amleto;
  • Il profondissimo sermone di Gabriel, ormai auto-eletto santone a tutti gli effetti.

…è facile immaginare una lenta progressione, verso una grande alleanza nel nuovo apocalittico scenario geopolitico. Soprattutto se poi vengono sottoposte prove che possono impegnare sì e no un paio di episodi.


Detto fatto. In una serie con le idee chiare e la marcia inserita, la ricerca delle armi avrebbe caratterizzato un epico montage a metà episodio. Come si ipotizzò nella recensione della 7×10, imporre a Rick e soci di cercare delle armi (scelta che continua a rimanere forzata, quando loro stessi cercano alleanze proprio in persone armate) non fa altro che fornire agli autori materie prime per gli episodi filler di cui sopra.
Ci sono serie che decidono di andare da un punto A a un punto B e ogni episodio intermedio a questi punti costituisce solo un mattoncino utile al raggiungimento dell’obiettivo preposto. Non che The Walking Dead non stia puntando verso una meta ma lo fa, come suo solito, saltando di palo in frasca, aggiungendo piccoli elementi in interi episodi filler. Ma la lentezza, volendo, non sarebbe neanche un problema. Il problema sono le trame auto-prodotte. Esattamente come Jadis che chiede a Rick il doppio delle armi (altro episodio svoltato), o Sasha e Rosita che decidono di partire per la loro piccola missione kamikaze (ulteriore episodio svoltato).
In conclusione, vista la nostra imbarazzante autoreferenzialità, spiattelliamo per la terza volta uno dei manifesti della nostra idea di TWD, esposta per la prima volta nella premiére della stagione corrente e altre volte riportata:

…il fattore TWD – che non sta per The Walking Dead, bensì per The Wonderful Delusion, termine da noi coniato per racchiudere in tre parole l’inganno rappresentato da premiere, mid-season e season finale, appuntamenti all’interno dei quali la qualità del telefilm fa capolino per circa una ventina di minuti e al termine dei quali la noia e l’inutilità tornano a regnare sovrani – elemento che provoca in noi recensori paura e angoscia, al pari di Lucille per i nostri protagonisti, e che ogni anno ci porta a odiare, e di conseguenza stroncare, ogni episodio al di fuori dei tre casi sopracitati.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Un po’ di azione con la bonifica degli zombie (escludendo le puttanate che succedono nel mezzo, tipo arrampicata sulla ruota panoramica e conta degli zombie)
  • Rischiare di essere sparati da uno zombie con il mitra
  • Filler più filler del precedente filler
  • Rick e Michonne vanno al luna park
  • Schizofrenia di Rick e Michonne improvvisamente allegri
  • Tara che, giustamente, riporta in auge gli eventi di quell’episodio non proprio bellissimo che è stato “Swear
  • Rosita e Sasha che forniscono materiale per un altro episodio monografico
  • “Andate a cercare altre armi” = Un altro episodio sulla falsa riga di questo
  • Rick che stavolta proprio non gli andava
  • A sto punto il cervo lo potevano fare animato Bambi style
  • Il momento di tensione massima – quando Michonne crede di aver perso l’amato – aveva credibilità pari a 0

 

Se non fosse l’ultima cosa che ci si aspetta da una serie come The Walking Dead, si potrebbe quasi applaudire l’apporto comico di Rick che, dopo aver rischiato di essere sbranato, dice: “mah, quasi quasi sarei rimasto un altro po’ di giorni”.

 

Hostiles And Calamities 7×11 10.42 milioni – 4.9 rating
Say Yes 7×12 10.16 milioni – 4.7 rating

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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