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Dato che la season premiére era in realtà una doppia puntata, tocca alla 5×03 comportarsi come la seconda permettendo agli spettatori di metabolizzare le informazioni acquisite sin qui. Tuttavia, la serie è ormai famosa per il suo andazzo adrenalinico e, benché “A Life Spent” sia sicuramente una puntata di contemplazione, la sua condotta è tutt’altro che adagiata martellando il tutto con eventi e nuove informazioni.
La narrazione di questi 42 minuti si divide in tre binari principali (quella di Coulson e gli altri, poi Jemma e Daisy nelle rispettive missioni solitarie) che espandono la geografia della Lighthouse, location ancora tutta da scoprire, e la sua esplorazione rappresenta uno dei punti di forza della stagione, così come lo è la scoperta delle nuove leggi e regole sociali di questo accattivante mondo sci-fi/post-apocalittico. Ogni binario narrativo si preoccupa di svelare un pezzo relativo alla scoperta dell’architettura e vita della Lighthouse, oltre che al delineamento di un habitat crudo e spietato. Tale conferma arriva nella scena di combattimento tra Abby ed il gladiatore, momento piuttosto forte in quanto non ci si aspettava di vedere questo tipo di violenza su una bambina in un telefilm di una emittente così Disneyiana come la ABC. Ed invece la scena c’è stata – e anche con l’utilizzo di grandi effetti speciali – a sottolineare il grande investimento in termini di budget.
La narrazione di questi 42 minuti si divide in tre binari principali (quella di Coulson e gli altri, poi Jemma e Daisy nelle rispettive missioni solitarie) che espandono la geografia della Lighthouse, location ancora tutta da scoprire, e la sua esplorazione rappresenta uno dei punti di forza della stagione, così come lo è la scoperta delle nuove leggi e regole sociali di questo accattivante mondo sci-fi/post-apocalittico. Ogni binario narrativo si preoccupa di svelare un pezzo relativo alla scoperta dell’architettura e vita della Lighthouse, oltre che al delineamento di un habitat crudo e spietato. Tale conferma arriva nella scena di combattimento tra Abby ed il gladiatore, momento piuttosto forte in quanto non ci si aspettava di vedere questo tipo di violenza su una bambina in un telefilm di una emittente così Disneyiana come la ABC. Ed invece la scena c’è stata – e anche con l’utilizzo di grandi effetti speciali – a sottolineare il grande investimento in termini di budget.
Tuttavia, quello che salta più all’occhio in questo episodio è la sottolineatura dell’importanza di Virgil, svolta che comincia a far fremere la trama orizzontale. La morte di Virgil e successiva indagine sulla sua vita, ricorda molto “Quarto Potere”, senza ovviamente tutta la critica politica e sociale della pellicola. Per coloro che sentono questo titolo per la prima volta, “Quarto Potere” è un celebre lungometraggio del 1941 diretto da Orson Welles; questo film – il cui nome è scolpito nella storia del cinema – ha dalla sua una trama insolita: il protagonista Charles Foster Kane muore all’inizio del film dicendo una parola senza senso, sparendo completamente dalle scene e apparendo al massimo nei flashback; toccava quindi ad un personaggio secondario, il giornalista Jerry Thompson, ricostruire gli ultimi giorni di Kane e scoprire il significato di quella parola e cosa l’aveva portato alla morte.
Poco ma sicuro, non si sta mettendo sullo stesso piano “Quarto Potere” e Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D., poiché opere imparagonabili sotto molti punti di vista. Ciò non toglie che la matrice narrativa alla base della trama di Virgil sia quella resa celebre da “Quarto Potere”: un personaggio in possesso di informazioni preziose viene tolto di mezzo e gli altri characters devono scoprire cosa sapeva. La ricerca di queste informazioni da parte degli altri protagonisti si inserisce nell’economia generale della stagione come un enorme valore aggiunto, non solo come svolta narrativa inaspettata, ma anche perché rappresenta un’indagine in netta contrapposizione con gli altri elementi da scoprire.
Se gli altri elementi sono visibili agli occhi, questa svolta di Virgil, invece, dà vita ad una vera e propria indagine dove la matassa può essere sbrogliata solo attraverso l’ausilio di prove e ingegno; a livello mediatico, questo dà inoltre il via a svariate speculazioni , teorie, interpretazioni ecc.. Una serie, a volte, vive anche di questo. Al di là dell’importanza di aver inserito anche una storyline dalle tinte investigative, la cosa più interessante di tutta la “Virgil quest” è che quest’ultima conduce verso un territorio ritenuto inesplorabile: la Terra.
Presentata anche graficamente come un grosso e inospitale asteroide, si pensava che sulla Terra non ci fosse nessuno. Ed invece, oltre ad essere abitata da pericolose razze aliene, la trama di Virgil sembra suggerire che il character fosse in contatto con una sorta di resistenza stanziata sulla Terra. L’informazione non è ovviamente da sottovalutare dato che, se si rivelasse vera, potrebbe rappresentare una svolta, in quanto consentirebbe di scoprire cosa ha davvero scatenato la sua distruzione. Sì, tutti dicono che è stata Quake, ma servono prove.
Poco ma sicuro, non si sta mettendo sullo stesso piano “Quarto Potere” e Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D., poiché opere imparagonabili sotto molti punti di vista. Ciò non toglie che la matrice narrativa alla base della trama di Virgil sia quella resa celebre da “Quarto Potere”: un personaggio in possesso di informazioni preziose viene tolto di mezzo e gli altri characters devono scoprire cosa sapeva. La ricerca di queste informazioni da parte degli altri protagonisti si inserisce nell’economia generale della stagione come un enorme valore aggiunto, non solo come svolta narrativa inaspettata, ma anche perché rappresenta un’indagine in netta contrapposizione con gli altri elementi da scoprire.
Se gli altri elementi sono visibili agli occhi, questa svolta di Virgil, invece, dà vita ad una vera e propria indagine dove la matassa può essere sbrogliata solo attraverso l’ausilio di prove e ingegno; a livello mediatico, questo dà inoltre il via a svariate speculazioni , teorie, interpretazioni ecc.. Una serie, a volte, vive anche di questo. Al di là dell’importanza di aver inserito anche una storyline dalle tinte investigative, la cosa più interessante di tutta la “Virgil quest” è che quest’ultima conduce verso un territorio ritenuto inesplorabile: la Terra.
Presentata anche graficamente come un grosso e inospitale asteroide, si pensava che sulla Terra non ci fosse nessuno. Ed invece, oltre ad essere abitata da pericolose razze aliene, la trama di Virgil sembra suggerire che il character fosse in contatto con una sorta di resistenza stanziata sulla Terra. L’informazione non è ovviamente da sottovalutare dato che, se si rivelasse vera, potrebbe rappresentare una svolta, in quanto consentirebbe di scoprire cosa ha davvero scatenato la sua distruzione. Sì, tutti dicono che è stata Quake, ma servono prove.
- Le abilità di Abby sono praticamente le stesse di Visione: il potere di controllare e alterare la densità corporea grazie all’alterazione dei propri atomi. Se alleggeriscono la loro struttura, possono diventare leggeri come l’aria e volare e passare attraverso gli oggetti solidi; se invece la appesantiscono, diventano più duri dell’acciaio, acquistando superforza e invulnerabilità.
- La regione della Terra segnata degli appunti di Virgil è denominata “616”. Nella conformazione del Multiverso Marvel, la Terra-616 è l’universo principale dove si svolgono le avventure degli eroi Marvel e da cui prendono vita poi tutte le altre diramazioni e universi alternativi. Il concetto di Multiverso, nel Marvel Cinematic Universe, venne per la prima volta citato nel film Doctor Strange.
- Tra le altre cose, molti credono che la sigla “616” sia una citazione alla prima apparizione dei Fantastici Quattro avvenuta su Fantastic Four #1 del 1961; in realtà la prima volta che si sente parlare di questa sigla numerica è su Daredevils #7 del 1983. Daredevils era un mensile antologico pubblicato dal distaccamento Britannico della Marvel (chiamata Marvel UK) in cui venivano riproposte delle run uscite qualche anno prima in America per il mercato inglese, accompagnate da storie originali con protagonisti personaggi inglesi. Su Daredevils avevano luogo le storie di Capitan Bretagna, eroe nazionale della Gran Bretagna. Le sue prime storie soliste vennero scritte da un giovane Alan Moore che inventò la sigla 616, dichiarando fosse solo un numero a caso.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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C’è scritto 5×03, ma si legge 5×02. “A Life Spent” si comporta solo sulla carta come tipica seconda puntata di una serie tv, dando sì il tempo allo spettatore di elaborare la nuova identità dello show, senza però farlo troppo adagiare sugli allori. In questa puntata, Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. continua la sua operazione di world-building, infarcendo il tutto con 42 minuti di informazioni che lasciano presagire uno sviluppo di trama orizzontale molto più complesso di quanto la crew voglia far sembrare, il tutto organizzando sequenze che dimostrano allo spettatore la maturità in continua ed inarrestabile crescita.
Orientation (Part Two) 5×02 | 2.50 milioni – 0.7 rating |
A Life Spent 5×03 | 1.93 milioni – 0.5 rating |
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Se non ricordo male 616 era anche il nome del “bus” all’ inizio di aos, quello che fu poi distrutto verso la fine della seconda stagione. Comunque è inspiegabile come un prodotto di questa qualità abbia ascolti così bassi. Dannati americani.
Ciao Mala e grazie come sempre dei commenti 🙂
Esattamente, 616 era la sigla del loro Bus. Però va anche detto che è un numero che ricorre spesso nella serie, in quanto omaggio alla principale linea narrativa.
Per gli ascolti, beh, gli Americani sono un popolo strano: è tanto lungimirante quanto stupido.
puntata molto bella e ben strutturata.
La ragazza inumana ci fa tornare un po indietro ,con il cuore, di qualche stagione senza però distaccarci troppo dal nuovo mondo in cui ci troviamo.
La mia domanda ad ogni puntata e che spero mi venga data al pià presto una risposta è. FITZ dovè?
perchè non è stato portato nel nuovo mondo?
il suo personaggio(fitz) ha bisogno di una sorta di “redenzione” dopo il casino creato nel framework
Ciao Francesco e grazie per il commento! 🙂
Riguardo al tuo discorso sugli Inumani, dici molto bene. La bellezza di questa serie sta anche nel fatto che non ragiona a scompartimenti e gli avvenimenti del passato sono delle conseguenze sul presente che influenzano e arrochiscono la serie, oltre che darle quel bel senso di vissuto che male non fa e che da proprio il senso di una storia che ne ha passate di ogni.
Riguardo Fitz, a livello narrativo credo proprio che sia nel presente come espediente per far tornare il Team Coulson nella loro linea temporale originale. Forse sarà proprio questa azione quello che gli garantirà la redenzione.
Dici che hanno fatto ‘sta cosa del salto nel futuro per non poterli mettere in Avengers: Infinity War?
Ciao Gennarro e grazie per il commento 🙂
Vuoi la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità lo giuro? Credo di si. Cioè, ammetto che è un parere puramente personale, ma penso proprio che ci sia stato un comune accordo: quelli di Agents non voglio essere presi per il culo e probabilmente il resto del MCU tratta il telefilm ancora come un figlio che non vuole riconoscere. Così, han tagliato la testa al toro. Non ti nascondo che, sotto certi aspetti, preferisco che sia così.