Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. 5×15 – Rise And ShineTEMPO DI LETTURA 5 min

/
0
(0)

“Rise And Shine”, ovvero “l’episodio delle risposte”, perlomeno alcune. A onor del vero, Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. tiene ancora la maggior parte delle rivelazioni per sé. Da grande serial stratega qual è, sa che mancano sette puntate al season finale e anche se non si sta parlando di un gran numero, la serie vuole tenersi le cartucce migliori per la conclusione della stagione. Le risposte che vengono fornite allo spettatore non sono legate alla soluzione del “crono-enigma” protagonista della stagione, però quello che viene rivelato nella 5×15 rappresenta un grande tassello per avere più chiaro il quadro generale della trama.
Anche se non sembra, “Rise And Shine” è suddiviso in due storyline principali: una macro-linea narrativa rappresentata dai vari flashback, raccontati tramite la presenza ricorrente del Generale Hale, e una micro-linea narrativa che si occupa di metabolizzare i fatti della puntata precedente. Le due linee narrative s’incastrano perfettamente pur occupandosi di due questioni diverse, tuttavia, come detto prima, esse hanno un grande pregio in comune: dare numerose risposte allo spettatore. La macro-storyline della Hale è indubbiamente la più complessa e sfaccettata, quella che sicuramente attira di più l’attenzione dello spettatore, non solo per la sua enorme stratificazione, ma anche per i numerosi (e registicamente raffinati) salti temporali in avanti che, con l’ausilio del passare delle epoche, raccontano le origini del Generale e della figlia Ruby fino ai giorni nostri.
Quanto visto in questa storyline non è una semplice operazione di flashback/spiegone con qualche esercizio di stile qua e là, ma un’intricata e certosina operazione di retcon che scava nel profondo della storia di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. e del Marvel Cinematic Universe, sfaccettando ancora di più l’Hydra, i suoi illustri componenti e il suo retaggio post-Teschio Rosso. Senza considerare che viene dato un passato e una provenienza a personaggi che nei lungometraggi spuntavano fuori dal nulla e sparivano altrettanto velocemente, come Sitwell e il Barone Von Strucker. Forse vedere all’opera questa “High School Hydra” risulta un po’ naif e magari troppo alla Man In The High Castle, però se ci sono per lo S.H.I.E.L.D., perché non dovrebbero esserci per la sua storica rivale? Osservare poi la genesi del Generale Hale aiuta lo spettatore ad entrare ulteriormente nella sua psicologia e a capire le motivazioni alla base dei suoi comportamenti.
Da questo punto di vista, il serial riserva il solito trattamento ai suoi villain, dando allo spettatore la possibilità di empatizzare con loro. Forse non proprio simpatizzare, ma quantomeno gli si dà una caratterizzazione in grado di trasformarli in personaggi realistici e tridimensionali. Col Generale Hale questa cosa ha ancora più successo poiché legata all’Hydra, organizzazione post-nazista ancora radicata nelle ideologie sdoganate con il Mein Kampf. Il discorso tra lei e il distrutto Generale Talbot è forse la dimostrazione più sincera e cristallina del credo di Hale e degli ideali per cui si batte e per cui sta ostacolando il Team Coulson, oltre al motivo per cui si è alleata con la Confederazione, cosa che ha permesso di confezionare una sequenza da ricordare per i temi trattati e il loro successivo confronto.
Invece, nella micro-storyline – forse anche per il poco spazio concessole – accadono eventi che vengono poi snocciolati in maniera piuttosto frettolosa. La fretta sarà anche una cattiva consigliera, però quel poco che avviene è sufficiente per ufficializzare un cambio di dinamiche e registro davvero accattivante all’interno del team di protagonisti, come Daisy che si fa carico del ruolo di leader in assenza di Coulson oppure l’agghiacciante presa di coscienza da parte dei coniugi Fitz-Simmons. La loro è una reazione molto decisa e, escludendo quella di Fitz nel precedente episodio, questa sarebbe la prima vera mossa in direzione della risoluzione del crono-enigma, cosa che imposta la squadra verso l’effettiva riscossa. In più la voglia di constatare la loro affermazione sul fatto di “essere invincibili”, poiché convinti della propria predestinazione, potrebbe essere un’occasione per scoprire quale delle due teorie temporali ha abbracciato il serial.

 

  1. L’esame finale dell’Hydra di uccidere il proprio cane è stato mostrato per la prima volta nel flashback che raccontava la conclusione dell’addestramento di Grant Ward da parte di John Garrett.
  2. Daniel Whitehall è un vecchio villain del serial, apparso per la prima volta in “Shadows“. Per qualche info in più sul personaggio, consultate lo specchietto d’approfondimento contenuto nella recensione “The Things We Bury“.
  3. Anche il Barone Von Strucker e Jaspet Sitwell sono vecchie conoscenze del Marvel Cinematic Universe. Mentre Sitwell bazzicò sia i film che nella serie, Von Strucker comparì solo nel film Avengers: Age Of Ultron.
  4. C’è un errore di continuità all’interno della puntata. Il primo flashback risale a 28 anni fa, ma le musiche ascoltate e gli abbigliamenti risalgono agli anni ’80, ed è matematicamente impossibile che (contando dal 2018) ci si trovi in quegli anni. In più, negli official handbook rilasciati dalla Marvel, viene rivelato che Sitwell è nato nel 1973 e aggiungendo 28 avremmo come risultato 2001. Quindi, anche in questo caso, è impossibile che ci si trovi in quel periodo. Pertanto l’ambientazione corretta del primo flashback sono i primi anni ’90.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Flashback a scalare
  • High School Hydra
  • I Von Strucker e Sitwell che furono
  • “Siamo invincibili”
  • Le reazioni sulla parentela di Deke stanno diventano un’assuefante gag comica
  • Special Guest: Daniel Whitehall
  • Filosofia di Hale VS Filosofia di Talbot
  • La Confederazione!
  • La regia
  • Errori di continuità

 

Con “Rise And Shine”, Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. crea una puntata di enorme suspense che dà una vera e propria sferzata alla trama, grazie all’ausilio di una narrazione intricata e di una regia raffinata ed elegante, rilasciando nuovi tasselli utili all’economia generale della storia della quinta stagione e fomentando, di conseguenza, lo spettatore. Volutamente si è scelto di non entrare nel discorso legato alla Confederazione poiché le informazioni legate a questa nuove rivelazioni rientrano sicuramente nell’osservazione fatta in apertura. Nonostante questa 5×15 abbia svelato un po’ di cose, le notizie più prelibate sono ancora top secret e ancora ben lontane dall’essere rivelate. Ma, dopo tutta l’energia regalata da questa puntata, aspettare tali risposte è diventato un po’ più semplice.

 

The Devil Complex 5×14 2.07 milioni – 0.5 rating
Rise And Shine 5×15 1.88 milioni – 0.5 rating

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

1 Comment

  1. Concordo, solito ottimo lavoro per far empatizzare (nonono simpatizzare no, non esageriamo) con un villain. Voglio dire, le fanno ammazzare il cane (che già..) poi d’un tratto la Hale che si vede già rifulgere di gloria tecnicoscientifica in chissà quale emozionante ruolo di ricerca scopre che i suoi superiori hanno deciso che il suo contributo top alla causa sarà.. essere un’incubatrice? Una ragazzina che ovviamente non ha scelta? No ma io mi sono sentita male, ma il disagio proprio.
    Sul fattore immortalità (relativa) su cui contano Simmons e Yoyo meh, non vorrei facessero il passo più lungo della gamba, come si suol dire. Oltretutto se abbracciano la teoria che “noi arriveremo al Faro!” estiquatsee vuol dire che dai per scontata la distruzione del pianeta.. no? E se no devi cambiare il loop, SE è possibile. E SE è possibile non sei più “invincibile” perché hai cambiato la storia. Decidetevi.
    Tanto amore per l’incompreso Coulson, questa ti ha appena teletrasportato dagli alieni ma quando le dici che sei stato nel futuro non ti crede.. eh son soddisfazioni. Ahahah!
    Alla prossima.

Precedente

The Tick 1×08 – After Midnight

Prossima

DC’s Legends Of Tomorrow 3×17 – Guest Starring John Noble

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.