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C’era una volta, tanto tempo fa, una serie tv chiamata Grey’s Anatomy che ogni giovedì sera faceva appassionare milioni di spettatori alle sue storie, facendoli anche innamorare dei suoi personaggi. Tanto tempo fa, i fan più accaniti dello show sapevano persino le battute a memoria, a causa di centinaia di rewatch, ma soprattutto perché alcuni episodi rimanevano particolarmente impressi nella loro memoria.
Lo show della Rhimes è andato avanti per anni, ponendo le proprie basi su ottimi personaggi e un’ottima scrittura, poi però si è arenato. Il calo è, per certi versi, inevitabile. Il problema è che, nonostante ciò, si è deciso di portarlo avanti a tempo apparentemente indeterminato e non c’è cosa più dannosa per una serie tv, anche se è firmata Shonda Rhimes.
“Everyday Angel” non è un brutto episodio, non se paragonato ad altri scempi quanto meno. Non lo si può nemmeno classificare, però, in quelli buoni. E’ semplicemente un episodio piacevole da guardare, il problema è che te ne dimentichi dieci minuti dopo averlo finito. Questo perché, di fatto, in quaranta minuti non succede quasi niente. Si tratta di un susseguirsi di scene filler, per lo più fini a sé stesse, che non portano quasi a niente.
Si è già parlato di come il ritorno di Teddy, incinta del figlio di Owen, fosse un evento totalmente superfluo e, per certi versi, anche fastidioso. Qual è la motivazione della reintroduzione di un personaggio ormai da tempo “dimenticato”? Dopo anni in cui non è mai stata nemmeno nominata, la Altman fa il suo ritorno a Seattle, gravida e innamorata di Hunt. Perché? La risposta è fin troppo semplice: gli autori non sapevano che altro inventarsi per creare scompiglio tra Owen ed Amelia. Non che la coppia ne avesse bisogno. Se ci si riflette, i due hanno avuto una storia fin troppo complicata, tra tira e molla continui, seguiti da un matrimonio lampo (con tanto di temporanea fuga della sposa), il tutto condito da precoci crisi matrimoniali e dall’inevitabile divorzio. Successivamente sono corsi ai ripari, spiegando il tutto con un bel tumore al cervello di Amelia. Non contenti, hanno fatto riavvicinare i due, li hanno fatti giocare alla famiglia del Mulino Bianco versione disagio e proprio quando sembravano aver raggiunto (finalmente) un loro equilibrio, Teddy fa il suo ritorno. Non si fa molta fatica a credere che questa storyline non porterà a nulla di buono, ma servirà solo per creare altro inutile dramma, dando il materiale agli autori per andare avanti per un’altra manciata di episodi.
Il problema di Grey’s Anatomy, tuttavia, non riguarda solo la vuotezza delle storie che vengono raccontate, ma anche i personaggi, nuovi e vecchi. Quelli nuovi non vengono sviluppati abbastanza o vengono resi fastidiosi (come Maggie), quelli vecchi vengono rovinati, con poche eccezioni. Un esempio lampante è Miranda Bailey. L’ex primario di Chirurgia non è più la nazista che tutti conoscevano e che tutti hanno amato. Il suo declino è iniziato da tempo, ormai il pubblico è abituato a Miranda Bailey 2.0, ma c’è un limite a tutto. Vederla gongolare per essere riuscita a diagnosticare una malattia ad una paziente che preferiva Meredith è veramente indegno da parte sua. Queste gelosie adolescenziali non fanno che confermare come il target di Grey’s Anatomy sia ormai un pubblico adolescenziale, quindi è naturale che gli autori mettano in scena situazioni in cui gli spettatori possano ritrovarsi.
Lo show della Rhimes è andato avanti per anni, ponendo le proprie basi su ottimi personaggi e un’ottima scrittura, poi però si è arenato. Il calo è, per certi versi, inevitabile. Il problema è che, nonostante ciò, si è deciso di portarlo avanti a tempo apparentemente indeterminato e non c’è cosa più dannosa per una serie tv, anche se è firmata Shonda Rhimes.
“Everyday Angel” non è un brutto episodio, non se paragonato ad altri scempi quanto meno. Non lo si può nemmeno classificare, però, in quelli buoni. E’ semplicemente un episodio piacevole da guardare, il problema è che te ne dimentichi dieci minuti dopo averlo finito. Questo perché, di fatto, in quaranta minuti non succede quasi niente. Si tratta di un susseguirsi di scene filler, per lo più fini a sé stesse, che non portano quasi a niente.
Si è già parlato di come il ritorno di Teddy, incinta del figlio di Owen, fosse un evento totalmente superfluo e, per certi versi, anche fastidioso. Qual è la motivazione della reintroduzione di un personaggio ormai da tempo “dimenticato”? Dopo anni in cui non è mai stata nemmeno nominata, la Altman fa il suo ritorno a Seattle, gravida e innamorata di Hunt. Perché? La risposta è fin troppo semplice: gli autori non sapevano che altro inventarsi per creare scompiglio tra Owen ed Amelia. Non che la coppia ne avesse bisogno. Se ci si riflette, i due hanno avuto una storia fin troppo complicata, tra tira e molla continui, seguiti da un matrimonio lampo (con tanto di temporanea fuga della sposa), il tutto condito da precoci crisi matrimoniali e dall’inevitabile divorzio. Successivamente sono corsi ai ripari, spiegando il tutto con un bel tumore al cervello di Amelia. Non contenti, hanno fatto riavvicinare i due, li hanno fatti giocare alla famiglia del Mulino Bianco versione disagio e proprio quando sembravano aver raggiunto (finalmente) un loro equilibrio, Teddy fa il suo ritorno. Non si fa molta fatica a credere che questa storyline non porterà a nulla di buono, ma servirà solo per creare altro inutile dramma, dando il materiale agli autori per andare avanti per un’altra manciata di episodi.
Il problema di Grey’s Anatomy, tuttavia, non riguarda solo la vuotezza delle storie che vengono raccontate, ma anche i personaggi, nuovi e vecchi. Quelli nuovi non vengono sviluppati abbastanza o vengono resi fastidiosi (come Maggie), quelli vecchi vengono rovinati, con poche eccezioni. Un esempio lampante è Miranda Bailey. L’ex primario di Chirurgia non è più la nazista che tutti conoscevano e che tutti hanno amato. Il suo declino è iniziato da tempo, ormai il pubblico è abituato a Miranda Bailey 2.0, ma c’è un limite a tutto. Vederla gongolare per essere riuscita a diagnosticare una malattia ad una paziente che preferiva Meredith è veramente indegno da parte sua. Queste gelosie adolescenziali non fanno che confermare come il target di Grey’s Anatomy sia ormai un pubblico adolescenziale, quindi è naturale che gli autori mettano in scena situazioni in cui gli spettatori possano ritrovarsi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Grey’s Anatomy dovrebbe finire. Su questo sono d’accordo quasi tutti tranne, ovviamente, gli autori e la ABC.
Momma Knows Best 15×04 | 6.72 milioni – 1.5 rating |
Everyday Angel 15×05 | 6.54 milioni – 1.5 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.