“Whose blood is that? Whose blood is that, Bonnie? Bonnie, tell me whose blood it is. Bonnie, whose blood is it?!”
Neanche il tempo di assimilare quanto visto nella season premiere che How To Get Away With Murder si ripresenta una settimana dopo più convinto che mai nel suo percorso, rendendo il sospetto vera e propria convinzione: il ritorno alle origini è ormai ufficiale.
Se, tuttavia, nello scorso episodio le similitudini con le prime stagioni erano sembrate perlopiù una sorta di “scopiazzamento” che riportava situazioni e protagonisti alle prese con gli stessi elementi del passato, in “Whose Blood Is That?” ci si ritrova a riaccogliere una componente fondamentale per una serie che tra la propria descrizione conta la voce di legal drama.
Il ritorno della storyline verticale di puntata, inerente il caso legale di giornata della Keating, ha il potere di far risaltare nuovamente molti aspetti di questa serie che, nel corso degli ultimi tempi, erano andati un po’ persi. Innanzitutto rivedere Annalise fare l’avvocato ridona alla protagonista l’intera essenza del suo personaggio, che sarà pure fatto per affrontare drammi e omicidi, ma rivederla in un’aula di tribunale forte e sicura come ai tempi d’oro la rende decisamente più interessante e completa.
Ma non è solo Annalise a giovare del riutilizzo dei diversi casi legali affrontati di episodio in episodio; lasciare spazio alla parte legal porta anche i Keating 4 a riappropriarsi della scena in maniera più insistente. Mettere da parte, anche solo per metà episodio, i drammi personali per concentrarsi finalmente sulle carriere da avvocato, era la parte che mancava per vedere anche i ragazzi fare un passo in avanti. Esempio lampante di questo passaggio è stato mostrato da Michaela in questo episodio: accantonata la sua trama personale che sin dal crossover con Scandal era andata a destabilizzare in maniera netta il personaggio, rivederla concentrarsi sulla causa legale, impegnarsi e poi saper anche fare all’occasione un passo indietro, è stato un salto di qualità decisamente apprezzabile. Stesso discorso poi, si potrebbe fare anche per Asher, il cui nuovo impiego giunge in maniera assolutamente scontata, ripercorre quanto già fatto da Laurel nella scorsa stagione ma, allo stesso tempo, potrebbe rivelarsi utile per lo sviluppo del personaggio.
Riportare l’attenzione sui casi legali poi, ha il pregio di riuscire a dare anche una nuova spinta ad ogni episodio: tra complotti e segreti, le trame verticali che hanno luogo in tribunale riescono a spezzare la catena e regalare un diversivo che spesso e volentieri riesce a calamitare bene l’attenzione. Un elemento positivo, questo dei casi legali, che è rimasto in dote dopo il crossover, con la class action di Annalise che in questo modo risulta essere ancora funzionale alla trama.
“The fact that I’m not in jail or dead is a miracle.”
Tuttavia, se al momento le storyline della Keating e dei ragazzi sono concentrate perlopiù verso l’ambito della carriera, su altre strade parallele si muovono altri due personaggi; Frank e Nate si ritrovano entrambi a seguire due piste differenti che, molto probabilmente, sono però destinate ad intrecciarsi ad un certo punto della stagione. Da un lato c’è la ricerca di Nate, che inizia a raccogliere indizi sempre più concreti aumentando la curiosità sulla sorte del bambino rapito, rendendo sempre più forte il collegamento con Bonnie. Dall’altro lato, invece, il piano di Frank, per quanto misteriose siano ancora le sue ragioni, continua a sembrare una riproposizione di elementi e, la già evidente somiglianza di situazione di Gabriel con Wes, non fa altro che accentuarsi ulteriormente con il trasferimento nello stesso stabile che fu di quest’ultimo e che ha dato vita ai primi drammi della serie.
Queste due strade parallele però, sembrano portare entrambe verso un’unica direzione pronta a sfociare nella figura di Bonnie. In questa stagione il personaggio della Winterbottom sembra essere al centro di tutto, presentandosi come fulcro delle varie trame, senza contare il suo ruolo sempre più imponente nei flashforward, rendendola in questo modo la vera protagonista di stagione. Ai posteri capire se questo sia stata una scelta oculata oppure no.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Your Funeral 5×01 | 2.93 milioni – 0.8 rating |
Whose Blood Is That? 5×02 | 3.02 milioni – 0.8 rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.