Prudence: “Murder and resurrection, Sabrina? You’ve gone dark.”
Sabrina:“There are no limits to what I would do to help the ones I love.”
Quando nelle precedenti recensioni si menzionava il fatto che Chilling Adventures Of Sabrina presenti l’intenzione di ridisegnare il termine teen drama, non si voleva far uso di una frase senza averne una effettiva motivazione.
Pur essendo una storia totalmente basata sulla scoperta di un mondo lontano dalle sue corde di una giovanissima ragazza, la serie riesce a presentare all’interno dei sui circa sessanta minuti di puntata, veri e propri macigni emotivi. E questi vengono sì scaricati sui personaggi, ma per mezzo dell’empatia ormai creatasi, il tutto va poi a ripercuotersi sullo spettatore.
Una tematica onnipresente nella serie è sicuramente quella della morte.
La vita di Sabrina Spellman è circondata da tale elemento da cui non sembra potersi allontanare in alcun modo: i suoi genitori sono tragicamente morti in un incidente; l’attività familiare portata avanti dalle zie è un’azienda di pompe funebri; il mondo stregato di cui fa parte ha una certa predilezione per la morte (come strumento o punizione) ed il sangue. Questo ottavo capitolo decide di approfondire tuttavia la questione e da puro e semplice elemento narrativo di contorno, la morte diventa soggetto di analisi morale ed etica: Sabrina, sconfortata dallo stato d’animo di Harvey dopo la morte del fratello, non si arrende all’evidenza di essere impotente dinanzi alla morte. A quanto pare, nonostante le precedenti puntate avessero mostrato qualsiasi tipo di sortilegio, la necromanzia risulta bandita e vietata in ogni sua forma. Questo nonostante esistano dei libri dai quali trarre indicazioni ed incantesimi, un mondo, quello della magia, che non riesce sicuramente a trovare un’unitaria linea di pensiero a quanto pare.
Parte di quella candida e pure innocenza viene demolita nel momento in cui Sabrina decide di tentare un incantesimo di necromanzia arrivando ad uccidere per poterlo compiere. Certo, al sacrificio viene ben presto posto rimedio grazie al terreno magico nel cimitero privato a casa Spellman, ma la brutalità e la freddezza glaciale che si intravedeva negli occhi di Sabrina durante lo sgozzamento sono sicuramente degli elementi che aiutano ad evidenziare questo abbandono della retta via da parte della giovane strega.
La caduta nel baratro della cattiveria del suo personaggio potrebbe essere momentaneo oppure potrebbe essere una semplice tappa di un’evoluzione più ampia ed articolata di cui ancora lo spettatore non può essere a conoscenza.
Regia e fotografia continuano a rendere alto il livello di intrattenimento e a non far perdere attenzione allo spettatore durante la visione. La tecnica fotografica adottata durante alcune riprese (e già menzionata nella seconda recensione), ossia di rendere sfocato ogni elemento ai lati dell’inquadratura per evidenziare ulteriormente l’elemento/il personaggio al centro della scena, è un qualcosa che riesce a funzionare molto bene, soprattutto grazie alla scarsa luminosità del 90% delle scene ed alla perenne foschia nelle riprese esterne.
Un esempio lampante è sicuramente l’immagine scelta per la recensione del pilot.
Alcuni elementi, tuttavia, continuano a far storcere il naso. Come per esempio il contesto della narrazione: la storia si presenta in maniera evocativa e cerca di richiamare, con elementi antropici, costumi e automezzi, gli anni ’80-’90. Tuttavia, buona parte della tecnologia risulta essere moderna (e con moderna si intende i giorni nostri). Quindi esattamente qual è il senso di adoperarsi con buona parte del contesto, cercando di calarlo in un determinato periodo storico, quando poi all’improvviso compaiono un paio di iPhone e tutto perde di valore?
Potrà apparire sicuramente come un futile dettaglio e sotto certi aspetti lo è sicuramente. Ma se non si riesce a prestare attenzione anche in queste piccole cose, cercando di restituire un prodotto integro e veritiero sotto tutti gli aspetti, come si può prendere completamente sul serio il prodotto nel suo complesso?
Nota a margine: alzi la mano chi non ha pensato, vedendo la scena conclusiva della puntata in cui bussano alla porta di casa Kinkle, a Joyce (madre di Buffy nell’omonima serie tv) ed all’episodio 5×17 “Forever”. State alzando la mano? Male, molto molto male.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Chapter Seven: Feast Of Feasts 1×07 | ND milioni – ND rating |
Chapter Eight: The Burial 1×08 | ND milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.