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Tratto dal romanzo del 2007 di Elena Ferrante “L’amica Geniale”, libro italiano più venduto all’estero negli ultimi dieci anni, il nuovo prodotto HBO intitolato “My Brilliant Friend” nasce da una collaborazione tra la più importante e conosciuta casa produttrice d’oltreoceano, la HBO, con la RAI e TimVision; un connubio particolare e insolito, considerando le partnership già consolidate (HBO ha un contratto regolare che la lega a Sky con cui ha dato vita a prodotti eccezionali in alcuni casi e meno in altri).
Una collaborazione riuscita a giudicare dai risultati visti in “The Dolls”, primo episodio della serie che ha segnato con tutta probabilità l’inizio della miglior produzione HBO del 2018 (una stagione a dire il vero non proprio eclatante per la compagnia newyorkese che ha brillato molto meno rispetto al solito).
Per certi versi, nell’ora passata davanti allo schermo si ha più o meno la stessa sensazione che si prova nel leggere una novella realista, un fattore positivo se si considera che la sceneggiatura è tratta da un libro di quel tipo e soprattutto se applicata al contesto HBO che con prodotti del genere ha sempre forgiato il suo status nel corso degli anni. Allo stesso modo, si può subito entrare in uno schema ben definito dove la narrazione in prima persona si ricollega con immediatezza all’incastro creato inizialmente dall’autrice nel presente.
L’episodio introduce il rapporto tra le due protagoniste Lenù, al secolo Elena Greco e Raffaella Cerullo detta Lila: il punto di svolta all’interno della puntata si ha quando quest’ultima invita la compagna di scuola a giocare. Prima di quel momento le due si erano scambiate soltanto sporadici sguardi di sfida e intesa all’interno della classe, si erano studiate in una sorta di partita a scacchi per capire meglio il carattere dell’altra e, in un certo qual modo, ammirate: Lenù, in particolare, nei confronti della compagna sembrava porsi con una sorta di venerazione che non svanirà una volta conosciuta meglio Lila.
L’invito spazza via ogni sensazione passata e tutte le connessioni minime avute fino a quel punto lasciando spazio a quello che diventerà un più ampio e solido rapporto. A Lenù basta poco più di un attimo per decidere di sfruttare l’ammirazione nei confronti di Lila al fine di creare un sincero sentimento di amicizia e competizione. Un sentimento che proseguirà nel corso di tutto l’episodio e nell’immediato soprattutto nella scena del confronto tra il figlio di Don Achille e la stessa Lila.
Proprio attorno a Don Achille nasce una sorta di culto all’interno dello show. Viene descritto come l’orco delle favole, l’intera città sembra esserne terrorizzata e dal punto di vista delle bambine, e da quello dello spettatore che può realizzare sicuramente di più rispetto alle protagoniste seppur non tutto, la figura di quest’uomo si presenta senza dubbio come una delle più affascinanti di tutta la puntata. L’intero vicinato sembra vivere infatti, anche a causa del suo contributo, in una dimensione favolistica, molto lontana da quella attuale, quasi come quelle descritte nelle opere di Garcia Marquez. Un mondo d’altri tempi, di cui non si sente particolarmente la mancanza e che appare veramente distante anni luce da quello attuale in cui si possono osservare professori che attaccano cartelli al petto di studenti trascinati per le orecchie, classi divise tra maschi e femmine, vicoli sporchi e squallidi, ragazzini che si lanciano i sassi, urla in strada e pericoli di ogni genere.
Se l’invito inizialmente ha solo aperto le porte ad una nuova amicizia per la piccola Elena, ad una più attenta analisi si può notare come anche soltanto scendere le scale di casa l’abbia catapultata in mezzo ad una violenza e ad una realtà cruda alla quale la bambina non era affatto abituata, quasi come una scoperta improvvisa della brutalità della vita. Una scoperta che in realtà la bambina aveva già in parte visto da vicino con la morte di un uomo nel suo condominio e con le urla del padre della sua compagna di classe, ma che in quel momento riesce a realizzare in maniera completa e tangibile.
Anche per questo si ha la sensazione che la storia prenda il via proprio dal momento in cui le due bambine inaugurano la propria amicizia, il resto non è deleterio, anzi, ricopre una parte molto importante all’interno del contesto, eppure non si percepisce la stessa convinzione che inizia a farsi strada quando Lenù assume atteggiamenti simili a quelli di Lila. Da quel punto è più semplice entrare nel meccanismo dello show e nella visione di Elena, la performance di Elisa Del Genio risulta fondamentale in questo frangente per capire quanto effettivamente il suo mondo sia stato sconvolto e cambiato da quel momento.
La rottura dello status quo della bambina rappresenta senza dubbio il punto focale dell’episodio, il contesto creato attorno alle due bambine non risulta deleterio, eppure si percepisce perfettamente che il punto focale è quello in cui l’amicizia tra le due riceve la spinta decisiva verso un rapporto più stretto. Il legame tra le bambine è senza ombra di dubbio il cuore pulsante dell’episodio, esattamente come dovrebbe essere.
Una collaborazione riuscita a giudicare dai risultati visti in “The Dolls”, primo episodio della serie che ha segnato con tutta probabilità l’inizio della miglior produzione HBO del 2018 (una stagione a dire il vero non proprio eclatante per la compagnia newyorkese che ha brillato molto meno rispetto al solito).
Per certi versi, nell’ora passata davanti allo schermo si ha più o meno la stessa sensazione che si prova nel leggere una novella realista, un fattore positivo se si considera che la sceneggiatura è tratta da un libro di quel tipo e soprattutto se applicata al contesto HBO che con prodotti del genere ha sempre forgiato il suo status nel corso degli anni. Allo stesso modo, si può subito entrare in uno schema ben definito dove la narrazione in prima persona si ricollega con immediatezza all’incastro creato inizialmente dall’autrice nel presente.
L’episodio introduce il rapporto tra le due protagoniste Lenù, al secolo Elena Greco e Raffaella Cerullo detta Lila: il punto di svolta all’interno della puntata si ha quando quest’ultima invita la compagna di scuola a giocare. Prima di quel momento le due si erano scambiate soltanto sporadici sguardi di sfida e intesa all’interno della classe, si erano studiate in una sorta di partita a scacchi per capire meglio il carattere dell’altra e, in un certo qual modo, ammirate: Lenù, in particolare, nei confronti della compagna sembrava porsi con una sorta di venerazione che non svanirà una volta conosciuta meglio Lila.
L’invito spazza via ogni sensazione passata e tutte le connessioni minime avute fino a quel punto lasciando spazio a quello che diventerà un più ampio e solido rapporto. A Lenù basta poco più di un attimo per decidere di sfruttare l’ammirazione nei confronti di Lila al fine di creare un sincero sentimento di amicizia e competizione. Un sentimento che proseguirà nel corso di tutto l’episodio e nell’immediato soprattutto nella scena del confronto tra il figlio di Don Achille e la stessa Lila.
Proprio attorno a Don Achille nasce una sorta di culto all’interno dello show. Viene descritto come l’orco delle favole, l’intera città sembra esserne terrorizzata e dal punto di vista delle bambine, e da quello dello spettatore che può realizzare sicuramente di più rispetto alle protagoniste seppur non tutto, la figura di quest’uomo si presenta senza dubbio come una delle più affascinanti di tutta la puntata. L’intero vicinato sembra vivere infatti, anche a causa del suo contributo, in una dimensione favolistica, molto lontana da quella attuale, quasi come quelle descritte nelle opere di Garcia Marquez. Un mondo d’altri tempi, di cui non si sente particolarmente la mancanza e che appare veramente distante anni luce da quello attuale in cui si possono osservare professori che attaccano cartelli al petto di studenti trascinati per le orecchie, classi divise tra maschi e femmine, vicoli sporchi e squallidi, ragazzini che si lanciano i sassi, urla in strada e pericoli di ogni genere.
Se l’invito inizialmente ha solo aperto le porte ad una nuova amicizia per la piccola Elena, ad una più attenta analisi si può notare come anche soltanto scendere le scale di casa l’abbia catapultata in mezzo ad una violenza e ad una realtà cruda alla quale la bambina non era affatto abituata, quasi come una scoperta improvvisa della brutalità della vita. Una scoperta che in realtà la bambina aveva già in parte visto da vicino con la morte di un uomo nel suo condominio e con le urla del padre della sua compagna di classe, ma che in quel momento riesce a realizzare in maniera completa e tangibile.
Anche per questo si ha la sensazione che la storia prenda il via proprio dal momento in cui le due bambine inaugurano la propria amicizia, il resto non è deleterio, anzi, ricopre una parte molto importante all’interno del contesto, eppure non si percepisce la stessa convinzione che inizia a farsi strada quando Lenù assume atteggiamenti simili a quelli di Lila. Da quel punto è più semplice entrare nel meccanismo dello show e nella visione di Elena, la performance di Elisa Del Genio risulta fondamentale in questo frangente per capire quanto effettivamente il suo mondo sia stato sconvolto e cambiato da quel momento.
La rottura dello status quo della bambina rappresenta senza dubbio il punto focale dell’episodio, il contesto creato attorno alle due bambine non risulta deleterio, eppure si percepisce perfettamente che il punto focale è quello in cui l’amicizia tra le due riceve la spinta decisiva verso un rapporto più stretto. Il legame tra le bambine è senza ombra di dubbio il cuore pulsante dell’episodio, esattamente come dovrebbe essere.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Se le premesse dello show sono quelle mostrate nella prima puntata, senza dubbio My Brilliant Friend non deluderà le aspettative; anche solo ritrovare il livello tecnico e di adattamento visto in “The Dolls” all’interno dei prossimi episodi sarebbe un successo per Costanzo e il suo team che hanno dato inizio a questa rappresentazione con i fuochi d’artificio.
The Dolls 1×01 | 0.24 milioni – ND rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.