Outlander 4×06 – Blood Of My BloodTEMPO DI LETTURA 4 min

Dopo la sorprendente ed emotivamente toccante puntata della scorsa settimana, conclusasi con un evento che apriva le porte ad un nuovo scenario tutto da scoprire, forse ci si aspettava decisamente qualcosa di diverso da “Blood Of My Blood”.
Vedere Brianna attraversare lo stesso passaggio che ha portato sua madre indietro nel tempo, ha fatto perdere un battito a tutti gli spettatori: grande è la curiosità e l’eccitazione per questo nuovo punto di partenza della serie che porterà la storia a raggiungere contorni del tutto differenti da quelli conosciuti finora. Per tutte queste ragioni, la voglia di scoprire cosa succederà a Brianna una volta raggiunto il ‘700 e soprattutto se, quando e come riuscirà a rintracciare i genitori, va a sbattere prepotentemente con quanto regalatoci da questo sesto episodio.
“Blood Of My Blood”, infatti, inserito qui nel mezzo, appare tranquillamente come un episodio filler. Magari quanto accaduto potrà servire in un futuro prossimo, dato che aver permesso a Jamie di rincontrare il piccolo William in un’età in cui il ragazzo possa ricordasi al meglio dell’uomo non è un avvenimento da sottovalutare. Tuttavia, ben poco avviene per quanto riguarda la progressione orizzontale della trama e, con ancora Brianna che attraversa le pietre a Craigh Na Dun negli occhi, la pausa occorsa in quest’episodio mette un freno all’entusiasmo verso i possibili sviluppi futuri.
La voglia di vedere uno sviluppo narrativo più concreto, il quale dopo sei episodi stenta ancora ad arrivare, non annebbia la visione oggettiva di questo sesto appuntamento, per cui si rivela impossibile non apprezzare anche questo episodio. In perfetto stile Outlander, infatti, anche le puntate più statiche narrativamente o i così detti filler, non riescono a non risultare anch’essi estremamente godibili. “Blood Of My Blood” rientra indubbiamente a far parte di tutte quelle caratteristiche che contraddistinguono ogni episodio della serie: è una puntata bella, come al solito girata ed eseguita egregiamente, che lascia un grande spazio alla sfera emotiva. E questo già di suo ne assicura la promozione.

E’ indubbio che rivedere Jamie ricongiungersi dopo tanto tempo con il piccolo William abbia scaldato il cuore di tutti gli spettatori. Si tende spesso a dimenticare dell’esistenza del secondo figlio di Jamie, portando l’attenzione solo sull’impossibilità dell’uomo a conoscere e crescere Brianna; tuttavia, Fraser nella sua dolorosa esistenza ha dovuto fare a meno anche di un altro figlio e ricordalo dedicandogli un intero episodio è servito a sottolinearne nuovamente il peso emotivo dell’intera situazione. Vedere padre e figlio passare del tempo insieme ha reso questi 60 minuti circa come un episodio a sé, un angolo in disparte dedicato solamente ai sentimenti di Jamie, che ottiene così la possibilità di conoscere la persona che William sta diventando e notarne orgogliosamente anche le somiglianze caratteriali con se stesso.

Ma oltre al piccolo William, quest’episodio ha riportato in scena una vecchia e cara conoscenza per i fan di Outlander. Rivedere Lord John è sempre un piacere, per un personaggio che nel corso delle ultime stagioni è sempre stato fondamentale nell’aiutare i due protagonisti. La sua visita a Fraser’s Ridge è stata interessante in quanto, grazie alle scene condivise con Claire, ha regalato un’intensa introspezione personale di se stesso, confidandosi con la donna e sottolineando ancora una volta l’amore che lui stesso prova sempre nei confronti di Jamie. E dopo averlo visto più e più volte fungere soprattutto da mero strumento in funzione di Jamie e Claire, è risultato affascinante e doveroso concedergli la possibilità di lasciarsi andare alle emozioni.

Un episodio che mette in pausa quello che la scorsa settimana sembrava l’inizio della vera trama stagionale. Ma Outlander è capace di rendere al meglio anche gli episodi a sé stanti e risulta quindi difficile provare a lamentarsene.