E sono tre. Così dal nulla, tra l’altro in un momento storico (all’alba del fatidico 300° episodio) non facilissimo dove collocare episodi non filler, Supernatural sfodera il terzo episodio di fila sopra le righe, totalmente funzionale alla trama orizzontale e colmo di plot twist. “Prophet And Loss” aveva tutte le carte in regola per poter essere archiviato con sufficienza nella memoria storica del telefilm ma invece si è rivelato essere uno dei momenti più alti di questa stagione.
E forse lo si poteva capire anche dal commento fatto da Ackles durante una convention di qualche mese fa in cui diceva che era riuscito a far piangere dei membri della troupe durante una scena. Ora si capisce il perchè.
Dean: “Sorry.”
Sam: “Sorry. How sorry are you? Sorry that you fight to keep Donatello alive, but when it comes to you, you just throw in the towel? Or are you sorry that, after all these years, our entire lives, z-after I’ve looked up to you, after I’ve learned from you. I’ve copied you, I followed you to Hell and back, are you sorry that all of that it means nothing now?”
Dean: “Who’s saying that?”
Sam: “You are, when you tell me I have to kill you. When you’re telling me I have to throw away everything we stand for, throw away faith, throw away family. We’re the guys that save the world. We don’t just check out of it!”
Dean: “Sam, I have tried everything. Everything! I got one card left to pay, and I have to play it.”
Sam: “You have one card today! But we’ll find another tomorrow. But if you quit on us today, there won’t be no tomorrow! You tell me, uh, you don’t know what else to do. I don’t either, Dean. Not yet. But what you’re doing now, it’s wrong! It’s quitting! I mean l-look what just happened. Donatello never quit fighting. So we could help him because he never gave up. I believe in us, Dean. I believe in us. Why don’t you believe in us, too?”
Dean: “Okay, Sam. Let’s go home.“
Bisogna innanzitutto partire con un elogio alla regia di Thomas J. Wright, non un neofita di Supernatural (anzi…) ma decisamente uno dei registi con più talento che, non a caso, viene sempre messo a dirigere in episodi abbastanza strategici, come la season premiere di questa stagione oppure “Exodus” o “The Rising Son“. I giochi di luci ed ombre, il taglio dato a certe scene e l’attenzione al dettaglio sono stati veramente magnifici e, per una volta, si può spendere qualche buona parola sulla regia.
Anche il lavoro della storica coppia Brad Buckner e Eugenie Ross-Leming è da enfatizzare visto che, ancora una volta, riescono a scrivere un episodio in grado di tenere lo spettatore in tensione rivelando plot twist dopo plot twist. Il breve recap iniziale poteva suggerire qualcosa ma difficilmente si sarebbero potuti collegare tutti i puntini prima della conclusione, infatti la puntata, esattamente come un paio di cuffiette ritrovate nella tasca, necessita di essere srotolata in un certo modo rivelando alcuni passaggi chiave e dando un senso diverso, a posteriori, a quanto visto in precedenza. Si sta ovviamente parlando di Donatello, in uno stato di vegetazione (tra l’altro dimenticato da tutti) tale da attivare il nuovo profeta in successione. Un elemento perfetto per presentare un nuovo “caso della settimana” e al tempo stesso risolvere un casino lasciato in sospeso.
Il tutto ovviamente portando alla luce il sempre non dimenticato contrasto interno tra i Winchester che vede Dean pronto ad eseguire il suo piano suicida e Sam intento a trovare qualche escamotage. A tal proposito, il confronto finale tra i due ha un che di meraviglioso, tra pugni e pianti, ed anche un abbraccio che viene restituito, stavolta da Sam a Dean, rispetto a quello ricevuto in “Damaged Goods“. Un momento estremamente intenso, un po’ inaspettato ma dannatamente ben scritto, diretto e recitato. Applausi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Damaged Goods 14×11 | 1.44 milioni – 0.4 rating |
Prophet And Loss 14×12 | 1.40 milioni – 0.4 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.