“Che cos’è il terzo stato? Tutto. Che cosa è stato finora nell’ordinamento politico? Nulla. Che cosa chiede? Chiede di essere qualcosa.”
(Emmanuel Joseph Sieyès, 1789)
La trama verticale di questo episodio merita di essere ricordata non tanto per lo spessore dei personaggi coinvolti, o per il colpo di scena piazzato piuttosto bene, quanto per gli sviluppi a cui apre la porta.
Il gioco tra la Task Force (con Red in testa) e Anna McMahon si fa più complesso ed intrigante. La situazione è un po’ quella creatasi tra Germania e Gran Bretagna durante la Seconda guerra mondiale. I tedeschi sapevano chi erano e dov’erano le spie britanniche sul loro territorio, altrettanto gli inglesi con le spie tedesche, ma non le eliminavano: preferivano utilizzarle come canali di quella che allora si chiamava disinformazione e oggi si direbbe fake news.
Anche i metodi di Red nel condurre la sua parte dell’indagine si fanno più raffinati rispetto allo scorso episodio: minaccia pesantemente, ma nessuno si fa male. Peccato, perché la figlia dell’uomo sul circuito del parco giochi un paio di sonori schiaffoni se li sarebbe meritati, lei e il suo citare in modo saccente una vecchia battuta di David Niven, riadattandola in modo sbagliato.
Intanto, lungo le vie della stessa indagine, c’è pure tempo per il cameo di un pittoresco personaggio come Marie Mortel, l’esperta in antichi strumenti di tortura a insaporire il tutto. Si può solo approvare.
A voler fare un appunto, però, il gruppo di terroristi doveva chiamarsi, più che Terzo Stato, Allegri Compagni di Robin Hood o qualcosa di simile, perché interessato soprattutto a rubare ai ricchi per dare ai poveri. Ma va bene, sono ragazzi ricchi un po’ confusi.
Dembè: “My bond with him extend through this life and into the next”
Per quanto riguarda la trama orizzontale, procedono con profitto le investigazioni private di Ressler. La madre di Katarina Rostova è morta di tumore e non può più dire nulla, ma il suo ignaro, ultimo marito ha fornito le tracce per arrivare ad una casella postale intestata alla super spia russa e controllata dall’ex agente Oleander, ovvero nonno Dom.
Questo innalza la temperatura in attesa del doppio appuntamento di venerdì 26 aprile, dove è prevista una partecipazione di Brian Dennehy, ma soprattutto fa riflettere sul ruolo di Lizzie. Proprio adesso che stanno venendo a galla importanti verità sul suo passato, da lei tanto cercate e volute, resta defilata e rischia di farsi battere sul filo di lana dal collega Donald. Molto male, un po’ per lo show in sé, ma soprattutto per un’attrice sempre attenta al ruolo della donna come Megan Boone.
D’altronde, l’agente Keen deve combattere su un altro fronte, non meno cruciale per la sua vita, perché Dembé, dopo essersi consultato con il suo imam, le ha dato l’ultimatum: Red deve sapere la verità su chi l’ha tradito, se non glielo dirà lei provvederà lui personalmente, perché non vuole vedere andarci di mezzo altri malcapitati, ad esempio Maxwell Ruddiger. Un ulteriore motivo per seguire con interesse gli ultimi episodi della stagione.
Curiosità finale: la ragazza con cui la Task Force ha appuntamento al bar sta leggendo Just Fly Away, un libro scritto da Andrew McCarthy. Al di là del saluto con strizzatina d’occhio al regista dell’episodio, vecchio amico della produzione, il romanzo parla di una ragazza che scopre verità scomode sul padre e va a chiedere chiarimenti al nonno, nel Maine. Quanto di più calzante con le vicende narrate.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Lady Luck 6×16 | 3.83 milioni – 0.5 rating |
The Third Estate 6×17 | 4.04 milioni – 0.6 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).