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Dopo Stranger Things, Netflix decide di rendere interessante questo afoso luglio 2019, facendo tornare sul proprio palinsesto un altro suo grande cavallo di battaglia, ovvero La Casa De Papel.
La serie televisiva, creata da Álex Pina, ha conquistato milioni di persone in tutto il mondo, diventando il telefilm non in lingua inglese più visto sulla piattaforma streaming ed ottenendo il primato di unica serie spagnola ad aver vinto l’International Emmy Awards nel 2018 come miglior serie drammatica.
Nei due anni successivi alla sua prima messa in onda su Netflix, La Casa De Papel è diventata un vero e proprio fenomeno mediatico, attirando l’attenzione di tutti e rendendo iconici i suoi protagonisti, dal Professore a Tokyo, passando per Denver e Berlino. La maschera di Salvador Dalí e l’ormai famosissima tuta rossa utilizzata dai personaggi durante la rapina alla Zecca di Spagna, sono diventati non solo un simbolo del telefilm, ma anche di ribellione e resistenza, comparendo in sempre più manifestazioni in giro per il mondo, arrivando quasi ad eguagliare la fama di “V per Vendetta”. L’Italia, dal canto suo, ha cavalcato il fenomeno culturale facendo comparire, poche settimane prima della data ufficiale di distribuzione, manichini vestiti come i protagonisti nelle sue più grandi piazze e la sera prima della premiere, un immenso busto con la maschera di Dalí, si ergeva minaccioso in Piazza Affari a Milano, accompagnando la visione pubblica delle prime due puntate.
Il primo episodio di questa terza parte (Netflix aveva deciso di dividere la prima stagione in due, presentando il secondo blocco come se fosse una seconda stagione), ci catapulta direttamente nel vivo della storia, ritrovando i protagonisti alle prese con la loro vita da ricchi fuggitivi. Anche per loro sono trascorsi più di due anni dalla rapina alla Fàbrica Nacional de Moneda y Timbre ed ogni coppia si ritrova in un paese diverso, cercando di ricominciare da zero e rifarsi una vita tra spiagge caraibiche, metropoli affollate e tanto alcool. Il primo dettaglio che salta all’occhio dello spettatore è sicuramente la cospicua impennata al budget per questa terza stagione: complice il successo mondiale della serie, infatti, Netflix ha puntato il carico da novanta ed Álex Pina ha potuto, così, spaziare da una location all’altra, rendendo più scenografico il tutto.
Se a livello di intrattenimento visivo La Casa De Papel ha subito una spinta e un’evoluzione, lo stesso non si può dire di alcuni dei suoi personaggi; Tokyo, purtroppo, perde il pelo ma non il vizio, continuando ad essere la solita bambina viziata ed egoista, la cui stupidità, come in passato, finisce col mettere ancora una volta a repentaglio la vita e la tranquillità del gruppo.
La banda, dunque, si riunisce in Thailandia, attirata dal Professore, il quale non ha mai smesso di essere il burattinaio che muove le fila dei rapinatori ed ha sempre in serbo un piano B per qualsiasi evenienza. Per liberare Río, tenuto prigioniero in una location sconosciuta, Sergio decide di fare un tuffo nei ricordi del suo passato e propone al gruppo un progetto ideato da Berlino e da Palermo (il nuovo arrivato Rodrigo de la Serna): effettuare una rapina presso El Banco de España, ovvero la banca centrale spagnola, situata a Madrid. Le immagini di Álvaro Morte (Il Professore) e Pedro Alonso (Berlino) durante le riprese a Firenze nel gennaio di quest’anno, avevano già fatto intuire un ritorno di Andrés de Fonollosa e ci si può ritenere ampiamente soddisfatti del fatto che si tratti solo di semplici flashback (il rischio di un miracoloso salvataggio in extremis era dietro l’angolo). Nonostante alcuni membri del gruppo abbiano qualcosa da ridire, Sergio Marquina non demorde e con un carismatico discorso sprona tutti ad aiutare Río, presentando, inoltre, il nuovo componente della banda: l’ispettore Raquel Murrillo, che sceglie lo pseudonimo di Lisbona.
“Hemos vuelto” ha tutte le caratteristiche fondamentali di una season premiere e fa addentrare lo spettatore tra i meandri della nuova storyline che terrà banco per i prossimi episodi. Grazie ad un budget più elevato ed una consolidata alchimia tra gli attori, La Casa de Papel punta a bissare il successo delle due stagioni precedenti, regalando al pubblico episodi al cardiopalma dove tutti i tasselli avranno un proprio motivo ed un proprio ordine.
La serie televisiva, creata da Álex Pina, ha conquistato milioni di persone in tutto il mondo, diventando il telefilm non in lingua inglese più visto sulla piattaforma streaming ed ottenendo il primato di unica serie spagnola ad aver vinto l’International Emmy Awards nel 2018 come miglior serie drammatica.
Nei due anni successivi alla sua prima messa in onda su Netflix, La Casa De Papel è diventata un vero e proprio fenomeno mediatico, attirando l’attenzione di tutti e rendendo iconici i suoi protagonisti, dal Professore a Tokyo, passando per Denver e Berlino. La maschera di Salvador Dalí e l’ormai famosissima tuta rossa utilizzata dai personaggi durante la rapina alla Zecca di Spagna, sono diventati non solo un simbolo del telefilm, ma anche di ribellione e resistenza, comparendo in sempre più manifestazioni in giro per il mondo, arrivando quasi ad eguagliare la fama di “V per Vendetta”. L’Italia, dal canto suo, ha cavalcato il fenomeno culturale facendo comparire, poche settimane prima della data ufficiale di distribuzione, manichini vestiti come i protagonisti nelle sue più grandi piazze e la sera prima della premiere, un immenso busto con la maschera di Dalí, si ergeva minaccioso in Piazza Affari a Milano, accompagnando la visione pubblica delle prime due puntate.
Il primo episodio di questa terza parte (Netflix aveva deciso di dividere la prima stagione in due, presentando il secondo blocco come se fosse una seconda stagione), ci catapulta direttamente nel vivo della storia, ritrovando i protagonisti alle prese con la loro vita da ricchi fuggitivi. Anche per loro sono trascorsi più di due anni dalla rapina alla Fàbrica Nacional de Moneda y Timbre ed ogni coppia si ritrova in un paese diverso, cercando di ricominciare da zero e rifarsi una vita tra spiagge caraibiche, metropoli affollate e tanto alcool. Il primo dettaglio che salta all’occhio dello spettatore è sicuramente la cospicua impennata al budget per questa terza stagione: complice il successo mondiale della serie, infatti, Netflix ha puntato il carico da novanta ed Álex Pina ha potuto, così, spaziare da una location all’altra, rendendo più scenografico il tutto.
Se a livello di intrattenimento visivo La Casa De Papel ha subito una spinta e un’evoluzione, lo stesso non si può dire di alcuni dei suoi personaggi; Tokyo, purtroppo, perde il pelo ma non il vizio, continuando ad essere la solita bambina viziata ed egoista, la cui stupidità, come in passato, finisce col mettere ancora una volta a repentaglio la vita e la tranquillità del gruppo.
La banda, dunque, si riunisce in Thailandia, attirata dal Professore, il quale non ha mai smesso di essere il burattinaio che muove le fila dei rapinatori ed ha sempre in serbo un piano B per qualsiasi evenienza. Per liberare Río, tenuto prigioniero in una location sconosciuta, Sergio decide di fare un tuffo nei ricordi del suo passato e propone al gruppo un progetto ideato da Berlino e da Palermo (il nuovo arrivato Rodrigo de la Serna): effettuare una rapina presso El Banco de España, ovvero la banca centrale spagnola, situata a Madrid. Le immagini di Álvaro Morte (Il Professore) e Pedro Alonso (Berlino) durante le riprese a Firenze nel gennaio di quest’anno, avevano già fatto intuire un ritorno di Andrés de Fonollosa e ci si può ritenere ampiamente soddisfatti del fatto che si tratti solo di semplici flashback (il rischio di un miracoloso salvataggio in extremis era dietro l’angolo). Nonostante alcuni membri del gruppo abbiano qualcosa da ridire, Sergio Marquina non demorde e con un carismatico discorso sprona tutti ad aiutare Río, presentando, inoltre, il nuovo componente della banda: l’ispettore Raquel Murrillo, che sceglie lo pseudonimo di Lisbona.
“Hemos vuelto” ha tutte le caratteristiche fondamentali di una season premiere e fa addentrare lo spettatore tra i meandri della nuova storyline che terrà banco per i prossimi episodi. Grazie ad un budget più elevato ed una consolidata alchimia tra gli attori, La Casa de Papel punta a bissare il successo delle due stagioni precedenti, regalando al pubblico episodi al cardiopalma dove tutti i tasselli avranno un proprio motivo ed un proprio ordine.
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Dopo la visione di un solo episodio è difficile giudicare l’andamento della stagione e capire se verranno fatti o meno dei passi falsi. Vero è il fatto che presentare un’altra rapina potrebbe essere una lama a doppio taglio e ripetere situazioni e dialoghi già visti. Speriamo che Álex Pina e gli sceneggiatori abbiano ponderato bene il da farsi e non deludano del tutto, come invece è avvenuto con altre serie di successo.
Bella Ciao 2×06 | ND milioni – ND rating |
Hemos Vuelto 3×01 | ND milioni – ND rating |
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.
Nulla aveva un senso, criminali ricercati che girano indisturbati per il mondo, una rapina campata in aria senza alcuna motivazione reale (almeno la scorsa ce l’aveva), non si capisce come questa cosa potrebbe mai salvare Rio… rubano ancora soldi per quale scopo?
Mah. Era tutto solo fan service, nulla più. La serie televisiva più incoerente e sopravvalutata di sempre, a mio avviso