“I like how this is starting already.“
Volendo puntare il dito e trovare una causa per cui Pearson non ha lo stesso successo della sua serie madre, si potrebbe certamente individuarla nel troppo tempo dedicato alla storia d’amore adulterina tra il sindaco e Keri. Tra la ricerca di nuovi finanziatori per imbastire la campagna di rielezione e la gestione dei problemi correnti, c’è materiale in abbondanza per tratteggiare Bobby Novak come personaggio né completamente buono né completamente cattivo, pronto a compromessi per giungere al potere e mantenerlo, senza rammentare continuamente come egli tradisca la moglie malata. Pat McGann si conferma villain di spessore, alcune persone sono state eliminate in puro stile mafioso perché scomode, senza citare i mille spunti offerti dai problemi connessi alla gestione di una grande città in fatto di viabilità, sicurezza e chi più ne ha più ne metta. Su queste premesse bisognerebbe lavorare, invece di proporre un tira e molla diventato in breve noioso e stucchevole. Anche il personaggio dell’avvocatessa comunale se ne gioverebbe, perché donna competente e battagliera, almeno per quel poco che si è visto quando è stata mostrata nel pieno esercizio delle sue funzioni. Volendo, si possono anche approfondire le figure di alcuni dei potenti uomini d’affari a cui Jessica e il sindaco si sono rivolti per trovare uno sponsor: sembrano decisamente interessanti, anche pensando a cosa potrebbero chiedere in cambio del loro sostegno.
Intanto, lo show si è evidentemente prefisso di mostrare tutto un lato più “famigliare” della sua protagonista, quello tenuto accuratamente celato in Suits, da affiancare alla rappresentazione delle sue ben più note capacità professionali. Jessica si è presa in casa i parenti sfrattati (grazie ad un appartamento talmente spazioso da poter ospitare senza batter ciglio quattro persone in più in pianta stabile). La presenza di un gioioso bimbo, ancora abbastanza piccolo e ingenuo da scambiare per Transformers le ruspe venute a demolire il suo quartiere, di certo garantirà momenti di leggerezza e questo è un bene. Saranno benvenute anche le eventuali complicazioni causate dalle sue scelte di vita nelle relazioni con Jeff e pure con Nick. Dati gli attori, la sceneggiatura e quanto visto sin qui, potrebbe risultarne un gradito arricchimento delle trame.
Le vicende riguardanti Yoli, invece, riservano una mossa a sorpresa: si scopre che la madre della ragazza è immigrata clandestina. Gli sceneggiatori, dunque, accettano la sfida di occuparsi di uno dei temi più caldi dell’epoca Trump cercando, ovviamente, di dare un tocco originale e personale al suo svolgimento. Tutto è ancora da giocarsi dato che è troppo presto per pronunciarsi sull’esito della scommessa, si può solo pronosticare, in un prossimo futuro, l’arrivo del caso all’attenzione di Jessica; non per niente il prossimo episodio si intitolerà “The Immigration Lawyer”. Di sicuro, l’impresa si presenta più ardua dopo il modo potente e spietato in cui la situazione degli immigrati clandestini è stata rappresentata nell’ultima stagione di Orange Is The New Black.
Sempre parlando di Yoli, un problema così coinvolgente a livello personale potrebbe riflettersi sui suoi rapporti con Derrick. Data l’attenzione puntata dallo show sui rapporti personali e famigliari dei personaggi, anche e soprattutto fuori dall’ambiente di lavoro, non darebbe alcun fastidio un approfondimento dell’amicizia fra i due.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Former City Attorney 1×05 | 0.47 milioni – 0.10 rating |
The Donor 1×06 | 0.53 milioni – 0.09 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).