“I still don’t have a grip on the human emotional spectrum. You guys are often happy when you should be sad and angry when you should be happy, and texting when you should be driving, which is not an emotion, I know, but it’s insane. The point is, in this case, even if it’s not rational, you’re allowed to feel a little angry. Let yourself off the hook. Process it and work your way through it, and then get your shirt together. Because we have a lot of work to do.”
The Good Place ha iniziato il suo ultimo anno di programmazione con il piede giusto, mostrando tutte le sue enormi qualità e riuscendo a riutilizzare i propri classici schemi narrativi in modo sorprendente, mescolandoli tra di loro e dando così un senso di novità alla storia; il tutto mantenendo, anche con l’aiuto dei soliti cliffhanger, la sceneggiatura imprevedibile come lo è sempre stata. Con questo continuo stravolgimento dei propri punti di forza, ma rimanendo fedele a se stessa e alle proprie origini, lo show è riuscito ad evitare di incappare nei temuti deja-vu. Tutto questo è merito dello splendido lavoro degli sceneggiatori della serie targata NBC, costantemente attenti e minuziosi nel proprio compito, creando un percorso, nel corso delle 4 stagioni, che è iniziato dal punto A e che non si è ancora concluso ma che, anzi, sta seguendo un tracciato chiaro e dettagliato senza mai intricarsi oppure arrivare a vicoli ciechi. Nel corso di questo quarto anno ci sono stati riferimenti e citazioni alle scorse annate, fatto che evidenzia la voglia di Schur & Co. di non lasciare nulla al caso e di voler valorizzare la continuità narrativa, tratto caratteristico della serie estremamente evidente in questa stagione.
La mossa geniale del nuovo architetto del The Good Place è quella di riconfermare una delle coppie più improbabili del debutto televisivo, consegnando al povero Chidi una bomba ad orologeria pronta ad esplodere: Jason in versione Jianyu. Un vulcano di irriverenza, ingenuità e stupidità utilizzata sapientemente da Eleonor per rimettere il keniano nelle condizioni della prima volta che ha scoperto di essere nel Bad Place. La cosa migliore di questo “ritorno di fiamma” è l’aver consegnato al character di Manny Jacinto un ruolo di punta dopo numerose puntate in cui era stato rilegato al puro comedy fine a se stesso; difatti, nella scorsa recensione si era notato che la sua storyline con Janet era stata accantonata e questo poteva essere un segnale di pericolo per il personaggio che fortunatamente è stato prontamente placato.
Altra mossa simile a quella utilizzata per il professore d’etica più amato dalle belle bionde è quella utilizzata da Tahani con l’ex blogger John. Invece di utilizzare un altro character, grazie anche ai consigli di una sprecatissima Janet, decide di tentare l’approccio al nemico pubblico dei vip sfruttando il proprio passato, aiutandolo a migliorare intraprendendo un percorso simile al suo che l’ha aiutata ad essere ciò che è diventata ora. Questa sua trasformazione da spocchiosa ragazza viziata in dolce ed adorabile persona pronta a sacrificarsi per i propri amici la rende, purtroppo, una copia di Eleonor che si riesce a distinguere grazie al suo irriverente e sempre più assurdo umorismo basato sui V.I.P di Hollywood. L’ereditiera inglese avrebbe necessità di un cambiamento psicologico o per lo meno un abbozzo di ciò, per non rischiare di diventare noiosa ed ammorbante nella sua bontà.
In conclusione, i protagonisti dello show continuano nella loro strada affrontando gli ostacoli creati nel Bad Place come meglio possono mettendo in secondo piano, come fatto coraggiosamente fino ad ora da Eleonor, i propri sentimenti per un obiettivo più grande: salvare le anime delle persone da una vita post-morte di torture. Ad aggiungere pepe a questa situazione non certo facile per gli eroi della serie nel finale di puntata da una terra estremamente lontana sembra arrivare nel Good Place del character di Kristen Bell un misterioso personaggio che porterà di certo guai. Ennesima astuta mossa degli sceneggiatori per tenere l’hype costantemente alto.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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A Girl From Arizona (1) – A Girl From Arizona (2) 4×01 – 4×02 | 2.11 milioni – 0.6 rating |
Chillaxing 4×03 | 1.92 milioni – 0.6 rating |
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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.