The Terror: Infamy 2×08 – My Sweet BoyTEMPO DI LETTURA 3 min

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Negli Stati Uniti non sono certo obbligati a saperlo, ma in Italia se uno spettatore desidera guardare telenovelas ambientate nel mondo di lingua spagnola, le può trovare facilmente su Canale 5 o su Rete 4, alle ore più diverse. Non va certo a cercarsi su Amazon Prime una serie intitolata The Terror: Infamy.
Doveva essere una serie incentrata sulle vicende di alcuni cittadini americani di origine giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale, invece si finisce a deviare per i campi e ad approdare nel mondo, appunto, delle telenovelas con rosario e matrimonio fra Chester e Luz (al quale trova il modo di partecipare pure la madre di lui). Non si capisce come la ragazza si sia subito rasserenata dopo essersi ridotta quasi uno zombi dopo la perdita dei suoi gemellini (uno dei momenti meglio riusciti dello show, veramente degno del titolo). Non si capisce neanche come i due fidanzati abbiano potuto riconciliarsi così velocemente e semplicemente dopo tutto quello che hanno passato. Peggio ancora, la chiave per risolvere il mistero da cui è perseguitato il giovane Nakayama sta nella magia curandera praticata dalla madre della sposa. Cioè, la domanda non è: “Cos’è?”, la domanda è “Why, perché?”
Per fortuna, questa scelta confusionaria e del tutto inspiegabile produce due risultati di valore: il primo è l’estetica della sequenza virata in seppia in cui Chester incontra il fratellino defunto. Fa quasi dimenticare il risibile escamotage di usare una foto per il rito magico “perché ci è rimasto attaccato un po’ dello spirito della persona al momento in cui è stata scattata”. Chissà cosa potrebbe succedere con le valanghe quotidiane di selfie prodotti oggigiorno.
Il secondo, molto più importante, è spiegare finalmente quale sia il piano di Yuko, ovvero portare con sé i figli nel piccolo paradiso di famiglia. Con o senza il loro consenso.
Purtroppo, il modo goffo e farraginoso in cui si è giunti alla spiegazione va a scapito di uno dei due filoni principali su cui la serie si regge: la condizione dei nippo-americani nei campi di internamento. Ad essa si sottrae minutaggio anche quando si toccano punti interessanti, come il bisogno di uno sponsor in grado di garantire per la liberazione di ogni internato o la ricerca di ragazzi da arruolare fra gli internati per mandarli in missioni rifiutate dai cosiddetti bianchi. Questo crea uno spiacevole effetto di cambio continuo di cavalli in corsa.
Non basta a togliere il cattivo sapore dalla bocca degli spettatori neanche la sequenza in cui Bowen sequestra e minaccia Miss Yoshida. A parte vedere lui uscire praticamente indenne da una possessione demoniaca, neanche fosse un diciottenne con una leggera sbronza della sera prima, mentre gli altri invasati di solito sono morti, è l’ennesimo elemento accumulato accanto agli altri un po’ alla rinfusa.
Intanto è arrivato il 1945, la fine della guerra si avvicina e con essa il ritorno a casa. La narrazione non procede restringendosi sempre più e alzando la tensione, come nella scorsa stagione, ma imbocca percorsi errabondi e aggiunge sottotrame, rendendo la matassa sempre più intricata e difficile da gestire. Manca dunque un elemento fondamentale del successo della prima stagione: proprio l’inesorabile restringersi dello spazio intorno ai personaggi, ridotti a prede braccate dal destino (o dalla natura). Questo rende subito il prodotto più blando, per quante scene di sangue vengano mostrate.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Finalmente si chiarisce il piano di Yuko
  • La sequenza in seppia
  • La deviazione nella telenovela sudamericana anche no 
  • Troppi cambi di cavalli in corsa

 

Per fortuna non sono serviti sonori schiaffoni in faccia per rimanere svegli durante la visione di questo episodio, come invece successo col precedente. Finalmente si capisce quali siano gli scopi di Yuko, ma tra deviazioni nel mondo delle telenovelas sudamericane e continui cambi di cavalli in corsa, il prodotto sta a galla a malapena e strappa una risicata sufficienza. Per fortuna mancano solo altre due puntate alla conclusione.

 

My Perfect World 2×07 0.33 milioni – 0.1 rating
My Sweet Boy 2×08   0.28 milioni – 0.04 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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