“I thanked him for the flowers.”
Tutto riparte lì dove era stato lasciato in stasi. Da quel ricongiungimento che tanto avrebbe potuto significare per la coppia principale della serie della Palladino, ma che in definitiva (proprio come appuntato da Midge in “All Alone” e ribadito da Joel in “Strike Up the Band”) non è altro che una singola notte. Un sentimentalismo fugace, rapido, ma purtroppo non indolore.
Il riavvicinamento tra Midge e Joel rappresenta uno dei possibili elementi cardine di questa terza stagione (che si presenta al proprio pubblico con soli otto puntate), complice l’allontanamento di Benjamin dalla scena, almeno per quanto visto da questo primo episodio. Poter rivedere nuovamente insieme Joel e Midge, per quanto il tutto si riduca alla breve sequenza iniziale, rappresenta un punto d’arrivo importante per la serie in grado di rendere due personaggi, non ancora in grado di accettarsi (e rispettarsi) l’un l’altro, una vera coppia a tutti gli effetti. Certo, continua ad essere presente qualche piccola schermaglia tra i due, eppure l’intento della sceneggiatura appare abbastanza lapalissiano.
Forse il breve sketch musicale di Lenny Bruce ha lasciato il segno, facendo fare a Midge un vero e proprio esame di coscienza (così come si poteva immaginare dallo sguardo attonito catturato dalle telecamere e da noi inserito come immagine della puntata): per poter essere davvero felici, “all alone” non può essere la scelta definitiva. Bisogna poter condividere con qualcuno le proprie gioie ed i propri dolori. Ed è quello che Midge, inconsciamente, fa dopo lo spettacolo: trafelata per la sua interpretazione, la ragazza riesce a raggiungere un telefono per potersi mettere in contatto con Joel. Dall’altro lato del telefono l’uomo sembra scontroso, arrabbiato, forse impaurito dalla possibilità di invaghirsi nuovamente dell’ex moglie con il rischio che questa gli spezzi per l’ennesima volta il cuore. E’ un braccio di ferro sentimentale quello che inizia a delinearsi: da una parte Joel che cerca di proteggere i propri sentimenti; dall’altra Midge che cerca di non esporsi troppo, divagando durante la telefonata ed incolpando proprio Joel di non averla cercata.
Un risvolto doveroso, per non rendere tutto rosa confetto e utopistico come questa serie ha spesso lasciato intendere che fosse la vita, ma soprattutto funzionale trattandosi del primo episodio.
Se da un lato abbiamo un rapporto di coppia che risulta essere gestito in maniera ottimale con evoluzioni, involuzioni, cambiamenti e colpi di scena, dall’altro abbiamo quello dei coniugi Weissman che risulta difficoltoso riuscire a prendere sul serio. In “Simone” era Rose, la madre di Midge, a sentire la necessità di vivere una nuova giovinezza lasciando tutto per andare a Parigi. In “Strike Up the Band” è Abe a dover affrontare le conseguenze delle sue scelte lavorative (e di vita) cercando una nuova giovinezza, cosa che lo spingerà (convinto da Midge) ad andare ad uno spettacolo proprio di Lenny Bruce, il comico da cui tutta questa serie ha avuto inizio. L’incontro è rapido e comporta, per entrambi, l’incarcerazione post spettacolo. Un’incarcerazione che per Lenny significa poco, mentre per Abe rappresenta la scintilla che risveglia il fuoco rivoluzionario che da tempo sembrava essersi assopito in lui.
Così presentata la trama riguardante Abe non parrebbe evidenziare alcun tipo di problematica, cosa c’è quindi che non funziona? L’evoluzione sentimentale e di coppia tra Abe e Rose arrivati all’ennesimo diverbio e scontro. Nulla di nuovo e tutto sa di già visto: Rose irritata, Abe completamente distaccato dal mondo e dalla ragione.
Porzione di trama a parte, merita (e riuscirà sicuramente a ricavarsi) il giusto spazio lo scontro tra Midge e Susie relativamente alla proposta ricevuta (ed accettata) da quest’ultima da Sophie Lennon: potrebbe essere il cambiamento che disgregherà la coppia, oppure potrebbe essere quello che salderà la loro amicizia una volta per tutte. Molti i risvolti che dovranno essere tenuti in considerazione per poter gestire nella maniera corretta questo possibile cambiamento.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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All Alone 2×10 | ND milioni – ND rating |
Strike Up the Band 3×01 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.