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Essendo il settimo episodio di questa stagione, ci si aspetterebbe ormai di essere entrati nel vivo delle vicende e dovrebbero esserci importanti avanzamenti di trama. Invece, in “Flicker” si mettono in pausa quasi tutte le storyline dei protagonisti e ci si concentra solo sulla Contessa (e in minor misura, anche su Lowe) con una puntata-spiegone sul suo passato e su come sia trasformata.
Si torna negli anni 20, dove una giovane e sognatrice Contessa vuole diventare attrice e finisce per avere una relazione con Rodolfo Valentino, interpretato da un incredibilmente somigliante Finn Wittrock, e sua moglie Natacha. Dopo l’improvvisa morte del divo la contessa ripiega sposandosi con March e trasferendosi all’Hotel Cortez, così da poter avere una vita agiata che le permetta di superare la morte dell’uomo che amava. Ma Valentino ha solo finto la sua morte e torna dalla Contessa offrendole il dono dell’immortalità che lui aveva ricevuto dal regista Murnau. March non sopporta che la Contessa gli abbia voltato le spalle e si vendica imprigionando Valentino e Natacha nelle mura dell’Hotel.
Buona parte dell’episodio, dunque, si concentra sulla Contessa e se fino ad ora le capacità attoriali di Lady Gaga erano sembrate adatte al suo ruolo (costruito in tutto e per tutto su di lei, compresa la sua origine italiana, come veniamo a sapere in questa puntata) ora, con quasi tutto l’episodio sulle spalle, si vedono delle debolezze nella sua recitazione, con delle scene in cui la sua interpretazione risulta forzata ed eccessivamente carica di dramma. Il suo personaggio, però rimane uno dei meglio caratterizzati di quest’anno e, seppure ci possano essere dei dubbi riguardo la sua necessità, quest’esplorazione del suo passato aiuta a comprendere ancora di più la complessità della sua persona: approfondendo il racconto del suo lato più nascosto, vulnerabile e mosso da un incondizionato amore, rappresentato prima dal figlio (in Room 33) e ora da Rodolfo Valentino. Il personaggio di Valentino non è nulla di speciale ma fa il suo lavoro, ovviamente se si tralascia il patetico tentativo di dire delle frasi in “italiano”. Si capisce come con la sua storia si voglia dar risalto, come altre volte nel corso di questa stagione, al mondo di Hollywood e alle speranze e ai sogni che inghiotte, ma questo non giustifica il fatto che il collegamento della Contessa con un personaggio così iconico e famoso e tutta la storia di come Valentino sia diventato vampiro grazie al regista di Nosferatu (che era stato alla ricerca dei vampiri originari in Europa) appaia assurda e azzardata.
Si sente la mancanza di tutti gli altri personaggi che popolano l’Hotel nonostante nelle scorse puntate le storie dedicate in particolare a Donovan, Ramona, ecc… non fossero state convincenti. Ma soprattutto a mancare sono Liz e Alex, i migliori di quest’annata. La caccia di Lowe al killer dei dieci comandamenti non attira particolarmente l’attenzione (già dai precedenti episodi) dal momento che sa di già visto (qualcuno ha detto Seven?) e perché il fatto che sarebbe stata collegata a qualcuno degli ospiti dell’Hotel era praticamente ovvio. Gli sviluppi che si vedono fungono solo da premessa per le rivelazioni delle prossime puntate, si spera.
American Horror Story era partito molto bene nei suoi episodi iniziali e anche negli ultimi anche se con un ritmo un po’ altalenante, mentre in Flicker c’è uno stallo nella trama, che riprende ad andare avanti solo con i due cliffhanger nei minuti finali. Dunque, episodio che si potrebbe definire “filler” anche se insolito dal momento che è anche introduttivo. Non si capisce se gli autori fossero a corto di idee per gli altri personaggi oppure è stato un episodio studiato come “antipasto” per ciò che accadrà in seguito e si devono aspettare grandi sorprese dai nuovi protagonisti presentati e dal killer dei dieci comandamenti.
Si spera che la risposta sia la seconda e si spera che gli autori non ci deludano, che la smettano di far arrivare personaggi nuovi e si concentrino a mandare avanti la storia, visto che le basi e le premesse ci sono!
American Horror Story era partito molto bene nei suoi episodi iniziali e anche negli ultimi anche se con un ritmo un po’ altalenante, mentre in Flicker c’è uno stallo nella trama, che riprende ad andare avanti solo con i due cliffhanger nei minuti finali. Dunque, episodio che si potrebbe definire “filler” anche se insolito dal momento che è anche introduttivo. Non si capisce se gli autori fossero a corto di idee per gli altri personaggi oppure è stato un episodio studiato come “antipasto” per ciò che accadrà in seguito e si devono aspettare grandi sorprese dai nuovi protagonisti presentati e dal killer dei dieci comandamenti.
Si spera che la risposta sia la seconda e si spera che gli autori non ci deludano, che la smettano di far arrivare personaggi nuovi e si concentrino a mandare avanti la storia, visto che le basi e le premesse ci sono!
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Nonostante il blocco dato alla trama e l’assenza della maggior parte dei protagonisti, in “Flicker” si mantiene forte l’attaccamento ai temi portanti di questa stagione che sono la vendetta e l’amore (materno e romantico); il livello della puntata rimane buono e si continua a dare, oltre ogni aspettativa, fiducia a questa stagione.
Room 33 5×06 | 2.64 milioni – 1.4 rating |
Flicker 5×07 | 2.63 milioni – 1.4 rating |
Sponsored by American Horror Story ITALIA
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.