Nella passata recensione si è fatto menzione della tipologia di serie tv con la quale Aquarius viene presentato agli spettatori: essa ricopre la veste di drama storico, ma ciò a cui più si avvicina per ora è un blando procedural drama dal quale si fatica a scorgere un minimo di succosa ed interessante trama.
Le riprese, la recitazione e la fotografia sono sì ben costruite ed impostate, ma non basta.
Perché non basta vi state chiedendo?
Ebbene, seguite questo facile ed intuitivo esempio: prendete il miglior chef sulla faccia della terra, affiancatelo ai migliori aiutanti possibili ed agli strumenti tecnologici più all’avanguardia presenti in una cucina. Ora, date le premesse, qualsiasi persona sana di mente vorrebbe (o penserebbe) che dalla cucina uscisse un piatto particolare, prelibato e gustoso mentre invece scopre che il grande chef ha preparato una banalissima pasta in bianco.
Questo è ciò che Aquarius è parso fino ad ora: un piatto inadeguato alle ben più alte aspettative dovute ad un rapido sguardo della regia, della fotografia e del reparto recitazione.
Aquarius ha dalla sua un vastissimo campo storico dal quale attingere e proprio basandosi su ciò, sembra costruire le puntate tralasciando in maniera evidente e a volte frustrante il filone centrale riguardante Charles Manson (che probabilmente sarebbe esaurito con poco più di sei episodi).
Nel quarto episodio (“Home Is Where You’re Happy“) lo spettatore aveva potuto rivivere quello che era il forte elemento dell’odio razziale che si respirava in quell’epoca, parallelamente in “It’s Alright Ma”, lo spettatore viene nuovamente catapultato nell’odio razziale ma questa volte l’oggetto d’odio non sono più gli afroamericani, bensì gli ispanici (messicani, cubani ecc).
La serie, come è stato più e più volte ripetuto, perde facilmente il punto cardine sulla quale dovrebbe basarsi: Charles Manson, la sua storia ed il suo manipolare le persone per ottenere ciò che desidera. Fatta esclusione dei due iniziali episodi mandati in onda in contemporanea, la serie ha ben poco aggiunto alla sua figura quasi tralasciandolo per via dell’introduzione di nuovi elementi storici. Il cliffhanger di fine decimo episodio ci presenta il padre di Hodiak di cui viene fatta più volte menzione, ma ciò sara una semplice e futile comparsa per poter riportare Sam sulle tracce del figlio Walt.
L’undicesimo episodio (“Your Mother Should Know”) ha come leit motiv il fattore famigliare, prendendolo in esame sotto diversi punti di vista. Il primo e meglio approfondito (contrariamente a quanto si potrebbe pensare) è quello tra Manson e sua madre che sembra essere l’unica a riuscire ad intaccare la corazza anti-sentimentalismo che lo protegge dal mondo esterno. Per l’appunto la donna riesce semplicemente a scalfire questa coriacea protezione del figlio, ma è la prima volta in undici episodi che vediamo crollare un minimo la figura di Manson. Il secondo punto di vista sul tema del fattore famigliare ci viene offerto da Hodiak, suo padre, Walt ed Opal che cercano un modo per poter divulgare le notizie e le informazioni raccolte dal Vietnam da parte di Walt, cercando di evitare a quest’ultimo l’imputazione di alto tradimento e quindi l’incarcerazione.
L’episodio risulta di blando intrattenimento ed utile ad introdurre nuovi personaggi all’interno della storia, anche se è di difficile comprensione l’apporto che tali figure potranno dare alla serie ed in special modo agli ultimi due episodi della stagione.
Nota a margine: oltre all’elemento razziale, ciò che unisce il decimo episodio al quarto è anche la riproposizione dei trip mentali/visivi in seguito all’assunzione di acidi. Dopo Emma, in questa puntata a farne uso è il nostro paladino della giustizia Sam Hodiak.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Why? 1×09 | 1.18 milioni – 0.2 rating |
It’s Alright Ma (I’m Only Bleeding) 1×10 | 1.19 milioni – 0.2 rating |
Your Mother Should Know 1×11 | 1.45 milioni – 0.3 rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.