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In che direzione sta andando questa seconda parte di Chilling Adventures Of Sabrina? Una domanda abbastanza lecita a cui, per ora, Roberto Aguirre-Sacasa sta faticando a rispondere. Questo tredicesimo capitolo però potrebbe aver dato i primi segnali di risveglio di una trama che al momento non convince tantissimo ma è chiaramente rivolta a portare Sabrina verso il suo lato oscuro. Ed il come è presto detto: addio alla sua vita umana, piccoli test per abituarla a passi ben più grandi, molto più tempo passato tra streghe e warlock, un rapporto più frequente con The Dark Lord, un generale senso di non appartenenza ad uno dei due mondi.
E proprio su quest’ultimo punto vale la pena soffermarsi a riflettere un attimo perché, a conti fatti, Aguirre-Sacasa sembra aver voluto proprio dividere la 1° stagione in due parti in separate in modo da far alternare le due vite di Sabrina. Se i primi 10 episodi vedevano la giovane mezza strega focalizzata più sulla sua vita umana piuttosto che su quella “magica”, i restanti 9 (Christmas Special escluso) sembrerebbero puntare l’attenzione più sulla vita da strega che su quella umana. Con tutti i pro ed i contro del caso.
Visto che si sono nominati subito i lati negativi di questa scelta, tanto vale tirare subito in ballo quello principale: Sabrina è la protagonista indiscussa della serie, ci sono pochi supporter character che possono reggere da soli delle sottotrame e, fatalità, appartengono tutti al filone sovrannaturale della serie, il che porta la vita scolastica a Baxter High ad essere fondamentalmente privo di alcun senso senza di lei.Susie Theo è praticamente il tallone da killer d’Achille della serie con un una trama fatta di bullismo ed accettazione che si fa fatica a digerire principalmente per un’antipatia nei confronti del personaggio; Harvey vive e vegeta solo in funzione di Sabrina, quindi non ha alcun impatto senza di lei al suo fianco; Roz è talmente importante che in questo episodio non appare nemmeno. Insomma, è abbastanza chiaro che se non si ristabilirà presto una parità d’interesse tra i mondi questa seconda parte di stagione soffrirà per la composizione del suo stesso DNA.
Al contrario, tra i lati positivi dell’episodio (e anche di questi due episodi della seconda parte) si può intravvedere subito una certa elasticità della narrazione grazie ad un utilizzo sempre più frequente della magia (Zelda dà sempre spettacolo in questo caso) che porta anche ad alcuni deus ex machina ben mascherati e proprio per questo più accettabili e d’impatto. Ecco quindi che Sabrina viene fatta svenire per soffocamento per poi rinsavire nel letto di casa propria, oppure vari malefici vengono gettati qua e la per spingerla ad eseguire la richiesta di Lucifer. Tutto è funzionale alla trama, non fa creare troppe domande allo spettatore e la narrazione prosegue in maniera estremamente lineare verso il consueto finale di puntata che aggiunge un piccolo mattoncino alla trama orizzontale. Certo, non si tratterà di un episodio che merita chissà quale focus, ma al tempo stesso svolge pienamente il suo ruolo d’intrattenimento.
E proprio su quest’ultimo punto vale la pena soffermarsi a riflettere un attimo perché, a conti fatti, Aguirre-Sacasa sembra aver voluto proprio dividere la 1° stagione in due parti in separate in modo da far alternare le due vite di Sabrina. Se i primi 10 episodi vedevano la giovane mezza strega focalizzata più sulla sua vita umana piuttosto che su quella “magica”, i restanti 9 (Christmas Special escluso) sembrerebbero puntare l’attenzione più sulla vita da strega che su quella umana. Con tutti i pro ed i contro del caso.
Visto che si sono nominati subito i lati negativi di questa scelta, tanto vale tirare subito in ballo quello principale: Sabrina è la protagonista indiscussa della serie, ci sono pochi supporter character che possono reggere da soli delle sottotrame e, fatalità, appartengono tutti al filone sovrannaturale della serie, il che porta la vita scolastica a Baxter High ad essere fondamentalmente privo di alcun senso senza di lei.
Al contrario, tra i lati positivi dell’episodio (e anche di questi due episodi della seconda parte) si può intravvedere subito una certa elasticità della narrazione grazie ad un utilizzo sempre più frequente della magia (Zelda dà sempre spettacolo in questo caso) che porta anche ad alcuni deus ex machina ben mascherati e proprio per questo più accettabili e d’impatto. Ecco quindi che Sabrina viene fatta svenire per soffocamento per poi rinsavire nel letto di casa propria, oppure vari malefici vengono gettati qua e la per spingerla ad eseguire la richiesta di Lucifer. Tutto è funzionale alla trama, non fa creare troppe domande allo spettatore e la narrazione prosegue in maniera estremamente lineare verso il consueto finale di puntata che aggiunge un piccolo mattoncino alla trama orizzontale. Certo, non si tratterà di un episodio che merita chissà quale focus, ma al tempo stesso svolge pienamente il suo ruolo d’intrattenimento.
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“Chapter Thirteen: The Passion Of Sabrina Spellman” prosegue senza scossoni il ritorno di Sabrina. La presenza del Signore Oscuro aiuta la puntata a guadagnarsi un Save ma non può bastare a giustificare certe piccolezze che potevano essere evitate.
Chapter Twelve: The Epiphany 1×12 | ND milioni – ND rating |
Chapter Thirteen: The Passion Of Sabrina Spellman 1×13 | ND milioni – ND rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.