DC’s Legends Of Tomorrow ci ha abituato al fatto di essere una serie televisiva divisa in episodi prettamente verticali (come lo scorso Abominations) ed episodi dove la trama orizzontale la fa da padrone.
Complice anche l’imminente mega-crossover con le altre serie del Flarrow Universe, questa puntata appartiene nettamente alla seconda categoria, quella dove il rischio di vacillamento della trama è sempre maggiore.
In questo caso però, gli sceneggiatori riescono a mantenere bene il ritmo e l’attenzione dello spettatore, complice anche una ri-stabilizzazione dei rapporti interni al gruppo delle Leggende che ora si comporta esattamente come un team compatto, pur rispettando le singole storylines e l’evoluzione dei personaggi. Ovviamente permangono delle eccezioni negative.
Tra i rapporti che si sono creati all’interno del gruppo, infatti, spicca (per incompatibilità con il percorso evolutivo dei personaggi stessi) quello tra Mick Rory e Atom. Se l’obiettivo era quello, infatti, di creare una “strana coppia”, perfetta per siparietti comici da telefilm di serie B anni ’60 (qualsiasi riferimento al Batman di Adam West è puramente casuale) allora si può dire che l’obiettivo è pienamente raggiunto. Non è solo la comicità idiota l’elemento che più irrita questa operazione, quanto il fatto che fa regredire completamente i due personaggi a mere macchiette di sé stessi, considerando il percorso di formazione che entrambi hanno fatto a partire dalla prima stagione ad oggi.
Atom ha ormai perso la sua armatura e deve trovare un ruolo all’interno del gruppo ma l’addestramento per farlo diventare Captain Cold è quantomai imbarazzante e l’unico risultato è un rallentamento della trama che rischia di far perdere allo spettatore concentrazione sugli avvenimenti veramente importanti. Così come è imbarazzante l’utilizzo che gli sceneggiatori fanno del personaggio del Cittadino Acciaio che ricalca alla perfezione quello di Ray Palmer, quasi a farne un clone dello stesso (compresa la possibile ship per Amaya che ricorda quella di Ray per Hawkgirl con annesso elemento interrazziale). Operazione assolutamente non necessaria nel contesto della trama.
In generale l’elemento di maggior difficoltà in questa puntata sono i dialoghi molto incerti e che dimostrano una poca padronanza della scrittura: eccessivamente altisonanti per i villain, troppo stupidi per il team di Leggende (“Posso abbracciarti?” dice un sempre più ebete poco ispirato Acciaio a White Canary) e snaturano così una trama che comunque presenta un buon potenziale.
In tutto questo però ci sono anche delle note positive per cui la puntata si merita comunque il suo Thank.
Una su tutte, l’introduzione del personaggio di Obsidian (Lance Henriksen, che molti ricorderanno come il detective protagonista di Millennium, serie cult degli anni ’90), membro storico della Justice Society of America.
La sua apparizione nell’oscurità, di cui è portatore, e l’interpretazione che ne dà Henriksen, contribuiscono a renderlo uno dei personaggi più interessanti (anche se qui solo in una mera comparsata, ma non è detto possa tornare nei prossimi episodi) di questa stagione e Lance Henriksen un’ottima guest star che innalza, e non di poco, il livello della serie.
Allo steso modo, i villain presenti in questa stagione cominciano a mostrarsi effettivamente come tali e questo aggiunge sicuramente pepe e azione a tutta la vicenda, smuovendo la coltre di incertezza che sembrava aver intaccato inevitabilmente la serie. Damien Darhk (Neal McDonough) si appresta a diventare il nuovo Vandal Savage ma più umano e più incerto sul suo destino che dipende, in larga parte, da Reverse Flash (Matt Letscher), il che rende il tutto molto interessante sia per il rapporto di amore/odio che intercorre tra i due villain sia per il loro rapporto con i “buoni” della serie.
Sono queste scelte e piccoli accorgimenti e trovate originali e geniali (il confronto tra Stein vecchio e giovane, collegato alla prima stagione) che rendono finalmente viva questa serie.
Sperando che la piega presa dagli sceneggiatori sia questa, non si può che augurare alla serie di proseguire in questa maniera anche (e soprattutto) in vista del mega-crossover imminente.
Poteva Recenserie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELD, Marvel’s Agent Carter, Gotham e Costantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.
- La sequenza d’apertura della puntata, con Damian vestito in quel modo, è un omaggio a Miami Vice.
- La birra che beve Heat Wave si chiama Stefoff Beer, chiamata così in onore di Vladimir Stefoff, produttore di DC’s Legends Of Tomorrow, X-Files e Supernatural.
- Il Carlin Award per la fisica citato dal giovane Martin Stein è un riferimento ad uno storico editor di Superman: Mike Carlin.
- E’ probabile che la reliquia contenuta nella scatola sia l’anello della prima Lanterna Verde: Alan Scott, il padre di Obsidian, di cui è stata recentemente confermata la parentela.
- C’è bisogno di dire che ci sono state citazioni obbligatorie a Ritorno Al Futuro e Ghostubers? Chiaro che no.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Abominations 1×04 | 1.75 milioni – 0.6 rating |
Compromised 1×05 | 1.77 milioni – 0.6 rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!