Devs 1×03 – Episode 3TEMPO DI LETTURA 4 min

/
0
(0)
“You want us to watch the man you left me for burn himself to death… together?”

 

Una cosa la si può tranquillamente appuntare: Devs sa esattamente come aprire e chiudere una puntata infondendo nello spettatore quel senso di inquietudine e panico di cui Garland sembra nutrirsi.
Questo terzo episodio, infatti, si apre con quel passaggio di scena tanto fondamentale quanto parzialmente solo abbozzato fino ad ora: la crocifissione di Gesù Cristo comparsa grazie al codice a cui la squadra di informatici di Forest sta lavorando. Un salto indietro nel passato di 2000 anni che si mostra agli occhi dello spettatore in maniera non cristallina, purtroppo, ma che rappresenta il punto verso il quale l’attenzione si rivolge in maniera indiscutibile. A seguire, altre sequenze appaiono, momenti che hanno segnato la storia del Mondo intero: Giovanna D’Arco arsa viva; il discorso di Lincoln a Gettysburg. Forest sembra giocare con la propria scoperta e, insieme ad essa, anche con lo spettatore che ancora non ha gli strumenti narrativi adatti per comprendere in maniera totale cosa rappresenti la scoperta fatta.
Quasi come un white noise, però, a disturbare la frequenza delle sequenze storiche si ripalesa nuovamente la bambina indaffarata a giocare con le bolle, questa volta seguita da un volto contratto (e non identificabile) ed urlante. Il risvolto personale ed umano si ripresenta in scena, quasi si volesse sottolineare allo spettatore di tener ben presente la questione.
Accantonata l’opening, come detto, rimane un outro di tutto rispetto in cui viene mostrata (in sequenza contraria) la farsa del suicidio di Sergei e di come tutto fosse stato predisposto accuratamente per essere ripreso e correttamente sistemato tramite video-montaggio. Il tutto, esattamente come successo nella scorsa puntata, accompagnata da una musica completamente fuori contesto, una soundtrack tale da far aumentare il senso di panico ed inquietudine nello spettatore. Una scelta in grado di bucare lo schermo.

 

“Why do male techs always feel the need to caricature themselves? Step one: Create a new technology that reinvents the nature of human existence. Step two: Use it for porn. We have two fucking rules, guys. One: We don’t look forwards, we only look back. Two: We don’t invade privacy.”

 

La puntata, che sfora di poco i canonici quaranta minuti della tv generalista, si circoscrive a poche sottotrame, ma dosate con accuratezza: Forest alle prese con la copertura del proprio progetto rispetto alle ingerenze governative; Lily e la sua ricerca della verità che continua e che si conclude con la rivelazione riguardo il video del suicidio di Sergei che non è altro che un falso.
Un personaggio che sta abilmente venendo celato in scena è Katie (Alison Pill, già conosciuta per The Newsroom e American Horror Story), secondo in comando ad Amaya, figura subdola per cui risulta complicato trovare un’etichetta. L’impassibilità mostrata durante l’uccisione di Sergei parla di un personaggio dal sangue freddo e dal grande distacco. Ma c’è da sperare che questa patina di segretezza venga ben presto tolta per poter approfondire Katie, visto e considerato che insieme a Forest (e Kenton) rappresenta un team in grado di far accapponare la pelle. Detto di Forest, risulta d’obbligo fare un plauso a Nick Offerman per l’interpretazione fin qui messa in scena del filantropo dal passato oscuro e dall’animo torbido: sguardo di ghiaccio e rude, fare distaccato e dialoghi sibillini ed intransigenti. Un’interpretazione fino a questo momento perfetta per il ruolo ricoperto.
La ricerca della verità di Lily, come appuntato, prosegue e sembra concludersi con il definirsi di due precise fazioni: Amaya da una parte (finalmente riconosciuto come nemico) e Lily dall’altra (e forse Jamie se la collaborazione extra-lavorativa e cospirativa dovesse continuare). Non convince totalmente, bisogna ammetterlo, la chiave di spionaggio della serie visto e considerato quanto poco approfondita sembra essere (per quanto mostrato fino ad ora). Stiamo pur sempre parlando di una serie che conta ancora cinque episodi per poter dipanare la propria matassa narrativa, quindi bisogna pur sempre andare con i piedi di piombo con i giudizi. Soprattutto se si considera l’alta qualità fino a questo momento mostrata dalla serie.

 

“People have become scared of the tech companies, Forest. Really scared. AI is gonna create sixty percent unemployment. Instagram makes people feel like shit about their lives. Twitter makes them feel reviled. Facebook destroyed democracy.
They use you. They need you. But they don’t like you anymore.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Intro ed outro della puntata
  • Katie e Forest
  • Nick Offerman
  • Fazioni finalmente definite
  • Il particolare di Jamie che si premura di scollegare dalla rete il proprio pc prima di riprodurre il video: si tratta di un particolare minuscolo, vero, ma mostra un’accuratezza molto ricercata e raramente mostrata in altri prodotti televisivi che fanno dell’elemento hi-tech una propria colonna portante
  • Il livello di cripticità della serie continua a restare molto alto, rendendolo forse un prodotto eccessivamente chiuso al pubblico
  • Lily e la porzione di trama dello spionaggio (abbozzato)

 

Devs potrebbe essere un grande prodotto. E, dato il tono paranoico della narrazione, il prodotto giusto per un periodo storico così incerto come quello in cui stiamo vivendo ora.

 

Episode 2  1×02 ND milioni – ND rating
Episode 3  1×03 ND milioni – ND rating

 

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

Precedente

Devs 1×02 – Episode 2

Prossima

Star Trek: Picard 1×08 – Broken Pieces