Dogs Of Berlin 1×05 – SchiebungTEMPO DI LETTURA 4 min

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Dogs Of Berlin fa il gradasso e vuole a tutti i costi cercare di imitare il suo fratello più grande e maggiormente conosciuto, The Shield, presentando un detective votato sì all’impegno lavorativo ma per puro e semplice tornaconto personale. E parallelamente rimane quell’attaccamento familiare molto simile a quello di Vic Mackey. E’ un paragone da prendere con le pinze? Sì, totalmente, per il semplice fatto che se da una parte (The Shield) si aveva una costruzione minuziosa di ogni singolo personaggio (specialmente quelli secondari che poi in fin dei conti si riveleranno non essere così secondari), del degradato contesto sociale ed il precipitarsi degli avvenimenti si verifica solo in coincidenza del finale di stagione oppure di serie. Dogs Of Berlin, avendo solo dieci puntate, accelera senza badare a cosa viene abbandonato per strada. Il fatto che Kurt riesca a superare indenne una miriade di dead line riuscendo a salvarsi sempre la faccia risulta assurdo, totalmente campato in aria e volutamente costruito ad hoc per la serie. Se c’è una cosa che The Shield ha insegnato al proprio pubblico, infatti, è che chiunque prima o poi deve fare i conti con le proprie azioni. Non esistono proroghe, non esistono salvataggi all’ultimo minuto, non esiste niente di niente da questo punto di vista: la vita, per quanto cruda possa apparire, deve fluire senza intoppi ed interruzioni. E senza deus ex machina.
Dogs Of Berlin abbraccia una narrazione molto simile, ma la ripulisce da ogni minimo elemento di logica, accrescimento personale e valorizzazione dei personaggi. Prendendo Kurt come esempio, questo appare il consueto ragazzo cattivo che per amore dei propri figli cerca di salvaguardarli andando incontro ad una inesorabile montagna di guai. Peccato che di veri e propri scontri con tale montagna ancora non si siano visti per ora, infatti Kurt riesce a salvarsi per il rotto della cuffia sempre e comunque. Alcune volte la trama procede in tal senso con logica, in altri in maniera del tutto casuale, come la questione delle scommesse: quali malviventi realmente pericolosi, nel cercare di recuperare i propri soldi, potrebbero venir tenuti in scacco da una sola persona che continua a dire loro “ve li riporto subito” (senza poi onorare la parola data)?
Poco sopra si riportava il numero totale di episodi, dieci, evidenziando come la narrazione proprio per questo desiderio di mostrare sempre maggior degrado, venga accelerata minuto dopo minuto, episodio dopo episodio. Ma questa serie aveva davvero bisogno di così tanti episodi? Non sarebbe stato meglio concentrare la storia in sei puntate e mostrare, magari, il character di Felix Kramer fare davvero i conti con le sue immotivate scelte di vita? Pare giusto domandarselo perché a metà stagione gli sviluppi non sembrano essersi palesati in alcun versante, fatta esclusione per la decisione di Kurt di abbandonare l’amante (una psicopatica in piena crisi di nervi) in balia di sé stessa e dei due bambini che dovrebbe allevare. Insomma, una scelta abbastanza discutibile dal punto di vista umano.
Durante la visione si assiste anche a diverse scene che definire imbarazzanti sarebbe limitativo. La prima è sicuramente la visita del commando turco a casa del giovane calciatore del Lipsia che vengono etichettati come “un gruppo di amici”. Non si sa bene per quale motivo nessuno si faccia qualche domanda al riguardo. La seconda, molto più marginale, è la fuga del testimone rinchiuso per sicurezza da Erol: il ragazzo entra in casa altrui, passando per una finestra aperta e l’uomo in casa non si accorge di nulla.
Una nota positiva in tutto questo marasma narrativo c’è, però, e porta il nome di Trinity, la giovane delegata dalla Federazione Calcio Tedesca che sta cercando di sistemare tutto e coprire le tracce. Il suo modo di fare e la sua freddezza sono elementi che non possono essere sottovalutati, soprattutto ora che la Federazione sembra voglia aggiungere al proprio libro paga il più corrotto poliziotto di Berlino: Kurt.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Trinity
  • Kurt e la Federazione Calcio Tedesca
  • Dialoghi supercazzole
  • Bine abbandonata a se stessa
  • Scene no sense
  • Un The Shield fatto proprio male

 

Dopo quanto scritto nella recensione la votazione rimane comunque una salvezza. Come è possibile? Diciamo che Dogs Of Berlin è stata capace di peggio, quindi tanto vale premiare l’impegno.

 

Heimspiel 1×04 ND milioni – ND rating
Schiebung 1×05 ND milioni – ND rating

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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