“You could win 100 of these, Bob. It’s bullshit all the way down.“
Il quarto episodio di Fosse Verdon inizia con toni insolitamente leggeri e brillanti per lo standard di questa miniserie. Bob Fosse vince l’Oscar per Cabaret e, insieme al premio, arriva per lui l’assoluta libertà artistica e creativa per realizzare, in futuro, i progetti che vorrà. Anche il conto del tempo non viene tenuto con i giorni mancanti ad una morte, ma con l’accumularsi di riconoscimenti come Emmy e Tony Awards.
Quasi subito, però, si capisce come l’applauso del mondo non serva minimamente a risolvere i problemi psicologici ed esistenziali del grande regista e coreografo. Il tema viene svolto in modo da non suscitare la compassione del pubblico nei confronti del protagonista, perché si sottolinea, ad esempio, come gli sembri “banale” rinunciare a suicidarsi per amore della figlia, almeno tanto quanto gli sembra “poco realistica” una storia d’amore a lieto fine.
I tormenti interiori di Fosse, inoltre, sono espressi in forma di numero da musical, sulle note della canzone Glory, tratta da Pippin, altro musical fonte di premi e soddisfazioni professionali per il suo autore. Come sempre, la realizzazione è di alta qualità e tutti i disagi mentali vengono ricondotti ad un principio molto semplice: se una persona non ha autostima (come spiega l’amico Paddy nel suo colorito linguaggio), se non vuole ciò che ha, ma trova sempre la magagna in tutto, cercando un’assoluta perfezione che non arriva mai, sarà sempre a disagio nella vita.
“Lousy dancer or bad lay? Oh no, both.” (Gwen)
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Me And My Baby 1×03 | 0.4 milioni – 0.1 rating |
Glory 1×04 | 0.4 milioni – 0.1 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).