Gli Irregolari Di Baker Street 1×08 – Capitolo Otto: L’Estasi Della VitaTEMPO DI LETTURA 3 min

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recensione Gli Irregolari Di Baker Street 1x08Finisce in maniera altalenante questa prima stagione de Gli Irregolari Di Baker Street. Un tentativo mal riuscito di rinnovare il mito dell’investigatore inglese più famoso al mondo. Il risultato finale è l’ennesimo teen drama non necessario, condito di horror soprannaturale che poco (o nulla) ci azzecca con i romanzi di Conan Doyle.
E sebbene il finale riservi qualche buona soluzione narrativa purtroppo non basta a salvare un’operazione che, già alla base, nasce con parecchie contraddizioni.

BATTAGLIA IN METROPOLITANA


L’episodio parte direttamente dal cliffhanger finale di “Capitolo Sette: L’Estasi Della Morte“, di cui rappresenta un ideale dittico, come già si capisce dal titolo.
Il team degli Irregolari deve affrontare L’Uomo In Bianco fra i lavori della futura Metropolitana di Londra, location suggestiva soprattutto nel contesto di un intreccio dai toni horror-paranormali, com’è appunto questo show. L’episodio si gioca dunque tutte le sue carte in questa battaglia finale in cui riecheggiano echi di Stephen King (il “mostro” nascosto nelle fogne che gioca con le paure dei protagonisti). Il che, come soluzione narrativa, funziona anche abbastanza bene. Ma ha il difetto di essere, proprio per questo motivo, parecchio prevedibile.
S’intuisce fin dall’inizio dove andranno a parare le paure dei protagonisti, così come è abbastanza prevedibile la risoluzione finale di tutte le storyline narrative (rigorosamente per mano dei character femminili del team), con un finale molto “disneyano”.

LA “MORTE” DI SHERLOCK


Su tutte pesa la riscrittura del personaggio di Sherlock Holmes. Anche in questo caso un peccato, poiché Henry Lloyd Hughes non se la cava male in questo ruolo. Ma è proprio il tipo di personaggio che non convince affatto. Uno Sherlock Holmes fin troppo succube dei propri sentimenti, che non esita a farsi manipolare prima dall’Uomo in Bianco e poi da Alice (una comunque straordinaria Eileen O’Higgins, già vista in Dead Still). Un character che si discosta, e di parecchio, da quello conosciuto nei romanzi e nelle numerose trasposizioni viste finora.
Ed è ancora più grave considerando che tutta la serie poggia, di fatto, sull’hype che tale personaggio porta con sé. Alla fine dell’episodio si assiste addirittura alla “morte” di Sherlock (che comunque non esclude un suo ritorno, magari in una possibile seconda stagione) facendo uscire di scena proprio il personaggio di maggior spessore della serie. Mentre invece il resto dei coprotagonisti dello show (parecchio discutibili) tornano ad una sorta di “normalità” con un abile escamotage narrativo che fa leva su un sentimentalismo a dir poco stucchevole, in pieno stile teen-drama, ma parecchio banale e raffazzonato, e soprattutto poco in linea con tutto ciò che lo precede.

UNO SHOW CORALE… POCO CORALE!


Tutte le storyline degli Irregolari finiscono con una piattezza incredibile, esattamente com’era prevedibile che finissero. Ad una coppia che non vede coronato il suo sogno d’amore (Bea-Leopold) ne corrisponde un’altra che invece rivela i propri sentimenti (Jessie-Spike), anche se questi erano da un pezzo ben noti allo spettatore. Altri personaggi vengono semplicemente abbandonati a sé stessi, come Billy (Jojo Macari) o il Dottor Watson (Royce Pierreson), la cui amicizia ritrovata con Bea sa molto di contentino finale (per entrambi i personaggi).
A dimostrazione che la coralità non è decisamente il punto di forza dello show, anzi. Alcuni personaggi hanno delle vere e proprie involuzioni, come Spike (McKell David) che poteva essere molto di più di un irritante spalla comica, soprattutto considerando l’evoluzione avuta nei precedenti episodi.
Quello che doveva essere un buon horror/mistery si rivela dunque il solito teen drama di cui onestamente non si sentiva il bisogno, soprattutto in questo momento in cui questo genere risulta ormai saturo e affrontato in tutte le salse possibili e immaginabili.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Interpretazioni di Henry Lloyd Hughes e Eileen O’ Higgins
  • Effetti speciali
  • Londra gotico-apocalittica
  • La suora posseduta
  • Finale piatto e disneyano
  • Cliché narrativi triti e ritriti (e scimmiottamento di IT di Stephen King)
  • Spike fin troppo spalla comica
  • Show corale… poco corale!

 

Episodio che parte bene, con uno scontro soprannaturale in Metropolitana, ma che poi si perde inevitabilmente nei suoi cliché narrativi. Si decide di andare sul sicuro, ma proprio per questo il risultato finale è ampiamente prevedibile e telefonato. E per questo non va bene!

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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