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Home Economics 1×01 – PilotTEMPO DI LETTURA 4 min

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Home-Economics-1x01Denise: “It’s like a Willy Wonka fever dream.”
Marina: “It’s like an American Girl store knocked up a Sephora.”
Tom: “It’s like we’re inside Barbie’s uterus.”
Sarah: “It’s like a rave meets an ice cream shop and they… I lost it.”
Tom: “You tried.”
Sarah: “Yeah, I lost it.”
Tom: “You tried.”

PROLOGO


Questo prologo parte da lontano, per la precisione nel 1998 quando, tra i progetti DreamWorks c’era la bozza di un film intitolato Rockumentary in cui 4 pinguini (caricature dei Beatles) avevano successo nel mondo come musicisti. Un progetto cancellato per mancanza di idee e solo ripreso, come integrazione di personaggi, da Eric Darnell quando prese piede la produzione di Madagascar (rilasciato nel 2005).
Un film rimasto tra le dieci migliori produzioni, per incassi, della DreamWorks e che ha dato il là ad un vero e proprio franchise visto e considerato che al film originale seguirono tre sequel, tre serie tv animate, quattro corti animati, uno speciale di Natale ed un film spin-off. Ed è proprio a questo spin off che Home Economics si ricollega. Sì, perché la sceneggiatura de I Pinguini Di Magagascar fu scritta, nel lontano 2014, proprio dall’accoppiata Michael Colton & John Aboud esattamente come la nuova serie comedy della ABC, secondo progetto a cui i due lavorano insieme.
Fatta propria questa informazione e superato lo shock di ritrovarsi di fronte un prodotto concepito dalla stessa geniale mente del film della DreamWorks occorre analizzare Home Economics, che conta al suo interno Topher Grace, il famoso (per l’epoca) Venom di Spiderman 3 entrato ben presto nel dimenticatoio esattamente come la pellicola stessa. Qualche nota positiva dal comparto tecnico-produttivo? Tra i produttori esecutivi figura il nome di Dean Holland (tra l’altro regista dei primi due episodi della serie), che ha già lavorato in produzioni di fascia comedy di tutto rispetto: The Office, Parks And Recreation, Brooklyn Nine-Nine, Love, The Good Place (e anche nei demenziali Trial & Error e Ghosted).

LO SHOW


“This is the story of the Hayworth family three siblings who figured out that while money can divide us it’s family that unites us.”

A conti fatti le noti positive terminano qui visto che l’episodio regala ben poche gioie e risate.
Home Economics è l’ennesima produzione che ingloba nella propria narrativa la quotidianità del 2020-2021, ma solo parzialmente: per quanto vengano nominati virus e quarantena, in scena non si vedono nemmeno alla lontana chiari elementi del COVID-19. Una scelta interessante questa: la ABC punta per uno show comedy alla narrativa al passo con i tempi, preferendo tuttavia allontanare dalla visione gli oggetti che potrebbero richiamare la predetta quotidianità (delle mascherine nemmeno l’ombra). Può essere che per gli show di caratura più leggera come Home Economics la ABC abbia preferito non riportare questa modernità anche “visivamente” preferendo lasciarla relegata nel semplice “racconto orale”.
La storia, ispirata alla vita di Michael Colton, riprende il complicato rapporto tra tre fratelli tenute in considerazione le diverse aspettative sociali, economiche e di vita.
Tom (Topher Grace) è uno scrittore che ha fatto flop con l’ultimo romanzo ed è il più vecchio dei tre.
Sarah (Caitlin McGee), una terapista per bambini, fervente femminista e caratterizzata proprio per questa suo aspetto come un cliché vivente, risulta infatti essere la più stonata e fuori contesto del gruppo.
Connor (Jimmy Tatro già comparso e nominato a diversi premi per American Vandal), il fratello più piccolo che ricopre lo stereotipo del ricco senza troppa percezione degli altri.
Lo show, nei circa venti minuti di messa in onda, cerca di racchiudere una presentazione abbozzata della situazione generale (problemi economici e problemi familiari), mettendo in mostra una quotidianità fatta di screzi, ma anche di vicinanza insperata. Ciò che confonde è che dopo la visione della puntata si ha la sensazione di aver visto il cerchio chiudersi: i problemi economici sono svaniti dall’aiuto di Connor; la vicinanza della famiglia aiuta quest’ultimo a superare la separazione dalla moglie; gli screzi vengono appianati e tutto si risolve in un (nemmeno forzato) happy ending. Perché quindi uno dovrebbe proseguire la visione quando tutto sembra essersi già risolto in poco più di venti minuti? La vera domanda a cui occorrerebbe rispondere è proprio questa perché lo show di suo non concede altri appigli ai quali poter far riferimento.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il virus senza virus
  • Comedy dal tratto familiare, ma nulla di magnetico o che cattura l’attenzione
  • Cliché viventi e stereotipi come personaggi principali
  • Se ci fosse anche un minimo interesse nello sviluppo dei personaggi…
  • Se tutto si conclude correttamente già in questa prima puntata quale sarebbe lo scopo del pubblico di continuare la visione? Si fatica a comprendere la lungimiranza della storia
  • Risate mancate
  • I Pinguini Di Madagascar

 

Dopo I Pinguini Di Madagascar il duo Colton&Aboud si cimenta in un nuovo progetto. Questa volta comedy e non film di animazione; ABC e non DreamWorks. Eppure il taglio della storia, bambinesco, rimane purtroppo lo stesso. Una narrazione scialba che si conclude fin da subito con un happy ending che sembra far morire la storia stessa chiudendone il cerchio. Home Economics non è sicuramente un appuntamento interessante del nuovo palinsesto televisivo americano.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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