Homeland 8×08 – Threnody(s)TEMPO DI LETTURA 4 min

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Il titolo è sicuramente un grosso punto interrogativo per tutti i non anglofoni e, anche per quelli che padroneggiano con nonchalance l’inglese, non è proprio un termine che si usa tutti i giorni. Per fortuna. Per fortuna perché, andando a spulciare in giro, si scopre che threnody deriva dal greco antico thrēnōdía e non è altro che un canto funebre (scritto in forma di ode o poema, alternativamente cantato come canzone) per ricordare il o i defunti. In questo caso plurale visto che, a quattro episodi dalla fine di Homeland, si termina la “collaborazione” con Max Piotrowski e Haissam Haqqani con una doppia esecuzione.
Le (due) trenodie del titolo sono ben visibili nel corso dell’episodio; sicuramente più chiara ma anche piena di rammarico è quella di Carrie che, alla fine, riconosce la dipartita del suo fidatissimo collega che ha sempre eseguito tutti i suoi ordini ma non è mai stato considerato niente di più che un mero esecutore che sapeva smanettare a computer. Ed effettivamente Gordon e Gansa non hanno mai speso più di tanto nel costruire un personaggio che, in fin dei conti, doveva semplicemente saper fare delle cose (leggasi hackerare) che gli altri (Carrie, Saul) non sapevano fare.
E va sottolineato come la Mathison, anche qui, si dimostri fondamentalmente fredda anche nei sentimenti: sì, piange per il collega morto ma non lo chiama mai “amico” e, in fin dei conti, non lo è e non è mai stato considerato tale, almeno dal suo punto di vista. Rammarico anche per questo.

Carrie:This is Max.
Yevgeny:Okay.”
Carrie:The one I’ve known forever. I’ve told you about my whole life. I must have said something about him.
Yevgeny:No. You never did.
Carrie:Well, Max would do anything for me. Absolutely anything. Wherever I’d go, he’d… he’d end up there by my side.
And the reason I never mentioned him… is I took him for granted. I… used him… all these years and… and now he’s dead. I’m so sorry, Max.

Il secondo commiato è vissuto in maniera più generale da Saul ma anche da Haqqani Jr. ed il nuovo Presidente Degli Stati Uniti, dura poco ed è focalizzato più sul piano politico/militare che sulla figura di Haqqani in sé e per sé. Volendo si possono trovare anche dei palesi richiami, con annesse critiche, alla figura di (The) Donald Trump, alle sue frasi sconsiderate e alla sua palese cecità in diverse scelte, qui riviste nella figura di Sam Merlotte di True Blood, probabilmente più adatto a gestire una tavola calda che a fare il POTUS.
Il dietro le quinte è sicuramente la parte più interessante ma è anche quella più hollywoodiana visto che il character interpretato da Hugh Dancy è palesemente ottuso e obbligato a ripetere una retorica fatta di guerra e azioni militari, maestosamente scoperta da Wellington (“Well, and I’d say for someone who’s never been in the military, you have way too many pictures of tanks on your wall.“), però non si può che riscontrare una certa prevedibilità che annega il risultato generale.
Terminato il doppio addio, la sceneggiatura prende un altro ritmo e punta a chiudere la puntata su una nota alta, visibile in un deprecabilissimo disguido/non disguido tra Saul e le forze armate che lo accompagnano in aereo, palesemente forzate da una sceneggiatura che si è messa in un vicolo cieco ma vuol far continuare il rapporto tra Carrie e Yevgeny ancora un po’. Ovviamente per recuperare la scatola nera e ripristinare uno scontato equilibrio democratico nella Casa Bianca.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Interessante il paragone con la mancata rielezione di Jimmy Carter
  • Finalmente un po’ di onestà da parte di Carrie su Max
  • Yevgeny piace e continua a fare un ottimo lavoro
  • Haqqani e Max: commiato giusto
  • Forzatura nel finale tra Carrie e Saul
  • Forzature varie alla Casa Bianca
  • Manca l’elemento sorpresa, tutto è abbastanza prevedibile

 

Questa “Threnody(s)” è una puntata davvero strana: non eccelsa per tanti versi, decisamente odiabile grazie ad alcuni character chiaramente nati per farsi detestare (praticamente una tradizione per Hugh Dancy) ma con un tocco di umanità che di tanto in tanto sorprende positivamente. Chiaramente si sarebbe preferito vedere qualcosa di diverso, più spumeggiante, ma sembra ormai chiaro che sia il finale di serie che le prossime quattro puntate prediligeranno un tono più tranquillo e meno scenico.

 

Fucker Shot Me 8×07 1.09 milioni – 0.2 rating
Threnody(s) 8×08 0.75 milioni – 0.1 rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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