Il finale di “Wexler V. Goodman” aveva lasciato piacevolmente interdetti, nonchè incuriositi: si sposeranno per davvero o è stato semplicemente un colpo di matto? Alison Tatlock, già sceneggiatrice dell’ottimo episodio a base di formiche “50% Off“, coadiuvata da Michael Morris alla regia, non si fa pregare più di tanto e scioglie fin da subito il dubbio facendo sposare, ovviamente in tribunale, Miss Wexler e Mr. McGill. Ed è estremamente interessante constatare come l’elemento che più di tutti era rimasto impresso dello scorso episodio, sia qui semplicemente utilizzato come introduzione, quasi un elemento secondario, chiarendo fin da subito che non è e non sarà un focus per la restante parte della puntata. Anche a ragion veduta, come si può giudicare dalla densità di eventi e dall’attenzione particolare su Saul.
La natura dualistica del character interpretato da Bob Odenkirk continua a rappresentare il vero punto focale della narrazione, con scene ed elementi che fanno risaltare, a turno, prima Jimmy e poi Saul, dimostrando la conflittuale coesistenza di entrambi. Non è un caso infatti se si è optato, a dispetto magari di una scena magari più clickbait tratta dal matrimonio o da Los Pollos Hermanos bruciante, per questo bellissimo primo piano di Jimmy/Saul in cui sembra veramente emergere la sua duplice natura. Chiaramente questo è anche un indiretto plauso alla regia, al solito strepitosa e stavolta firmata Melissa Bernstein (spoiler: il prossimo episodio vedrà Vince Gilligan in cabina).
IL JIMMY SOPRAVVISSUTO
“Justice. Matters. Most.”
Quando si parla del dualismo che caratterizza Jimmy/Saul, non può saltare all’occhio tutta quella serie di sguardi e di silenzi che dimostrano quanto il personaggio di Odenkirk soffra internamente quando accade qualcosa che lo tocca nell’animo. Piccoli momenti qua e là, come potrebbe essere lo sguardo lanciato nei corridoi del tribunale alla famiglia vittima di Lalo, che sono dimostrazione di una trasformazione ancora incompleta, ad uno stadio avanzato ma ancora incompleta.
Il titolo dell’episodio, “JMM”, si presta perfettamente ad esempio per la contrapposizione d’intenti e d’opinione di Jimmy/Saul; la risposta più “onesta” è chiaramente dettata dall’indole ancora (parzialmente) innocente dell’avvocato, mentre quella di Lalo lascia intendere chiaramente la direzione in cui si sta andando.
FORSE NON È MEGLIO CHIAMARE SAUL…
“Just. Make. Money.”
Saul è un uomo, prima di essere un avvocato, che adora pianificare e vincere le sue battaglie in quella zona grigia della legge che può essere piegata da una parte o dall’altra. Non è quindi illegale assoldare una finta famiglia per addolcire un giudice ma è moralmente ancora troppo insopportabile assistere ad un “cattivo” che la fa franca mentre c’è veramente una famiglia in lacrime che non otterrà mai giustizia.
La battaglia interna tra Jimmy e Saul non è ancora finita ma spesso, come emerge proprio dalla scena finale con Howard, è Saul a prevaricare poiché Jimmy non si sarebbe mai permesso di tirare fuori quell’orgoglio e urlare davanti a tutti “You can’t conceive of what I’m capable of! I’m so far beyond you! I’m like a God in human clothing! Lightning bolts shoot from my fingertips!” con gli occhi carichi d’elettricità.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Wexler V. Goodman 5×06 | 1.40 milioni – 0.4 rating |
JMM 5×07 | 1.30 milioni – 0.3 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.