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Mars 1×05 – Darkest DaysTEMPO DI LETTURA 3 min

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Sarebbe illogico sperare che nel giro di una settimana d’attesa – ma anche, più realisticamente, nel giro dei pochi mesi di riprese – il cast passi dall’essere un’accozzaglia internazionale di espressioni monovarietali. al diventare  attori papabili per l’Emmy. Dopo averlo riconosciuto più e più volte, dovrebbe sorgere spontanea una domanda: perché allora continuare?
Possiamo dire che Mars nell’approssimarsi al suo primo Season Finale, nonché nelle scelte approssimative di caratterizzazione, si è oramai fatto conoscere. Dei difetti se n’è già parlato più che abbondantemente, vorremmo quindi dedicare le prossime righe alle scelte coraggiose che National Geographic ha compiuto finora e che con Darkest Days raggiungono la loro eccelsa apoteosi.
Coraggiosa è la scelta, innanzitutto, di aver trasformato lo stesso prodotto da docu-drama a social-drama: rispettando pienamente i tempi naturali di evoluzione Mars ha infatti deciso di modificare la sua natura originariamente fantascientifica per virare lentamente verso un’analisi attenta e dettagliata dell’uomo e delle relazioni che è costretto ad intessere per poter sopravvivere. Si è passati insomma dal parlare di Marte come ipotetica futura culla del proseguito dell’evoluzione umana, al parlare di Marte come pretesto per raccontare una realtà più immediata e vicina a ognuno di noi. Se già quasi 1700 anni fa, i primi esperimenti di monachesimo religioso in Europa dovevano fare i conti con la regola primordiale e intrinseca che vita comune è massima penitenza, NatGeo spinge decisamente l’acceleratore su questo e, con il cliffhanger della scorsa puntata, riesce a rinchiudere tutti i protagonisti in pochi metri quadrati condivisi sovrapponendo l’istinto alla sopravvivenza di ognuno al corrispettivo desiderio di libertà e intimità necessaria. E poco importa se la tempesta di sabbia lascia lo spettatore orfano delle spettacolari riprese esterne che avevano caratterizzato le scorse puntate, il passo in avanti c’è e bisogna riconoscerlo.
La combinazione tra la brevità del serial e la scarsa recitazione inoltre (volutamente?) va a generare una scarsa empatizzazione tra pubblico e protagonisti. Questo nove volte su dieci è un grave difetto, una maledizione da cui difficilmente si può trovare salvezza. Nel caso di Mars però – e veniamo quindi al coraggio-parte-due – si fa leva su questa debolezza eliminando ogni traccia di intoccabilità per chiunque metta piede nella struttura di Olympus Town. Se già con il capitano Sawyer questo era evidente (dai, chi si sognerebbe di far fuori il main character alla seconda puntata?), il gioco delle condanne a morte qui si fa ancora più cinico e serrato. Vero che il dottor Richardson è riuscito in pochi minuti ad attirare le antipatie di chiunque e a guadagnarsi meritatamente una spada di Damocle pronta a giustiziarlo, ma fino all’ultima drammaticissima scena il suo destino resta comunque incerto, legato a doppio filo con la tensione che circonda l’altro grande protagonista dell’episodio, Robert Focault. Proprio quando insieme a lui sentiamo risuonare il rumore dell’oceano e, memori della costruzione metasimbolica del sistema solare di Sawyer, ci apprestiamo a un suo imminente “ritorno a casa” in un crescendo costruito alla perfezione, ecco arrivare la sua personale vittoria contro la tempesta. Una vittoria che, come da titolo, ha un sapore amarissimo in bocca, corrispondendo al crollo definitivo di Richardson: il giorno più cupo su Marte volge a termine, il momento narrativamente più luminoso di Mars speriamo sia solo iniziato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tutta la narrazione simbolica, dal suono dell’oceano alle inquadrature dei disegni
  • Le dinamiche sociali
  • Gli ultimi minuti coinvolgenti al massimo
  • Joon Seung, la gemella rimasta a casa che si lamenta: e di cosa?
  • Paul Richardson – il dendrofilo

 

Oggettività nel recensire vuol dire anche cercare nel limite del possibile di evitare paragoni scomodi tra serie con budget e nomi più altisonanti e esperimenti seriali come questo. A National Geographic tutto sommato non si può chiedere di più.

 

Power 1×04 0.79 milioni – 0.2 rating
Darkest Days 1×05 0.74 milioni – 0.2 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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