L’episodio è infatti incentrato principalmente su due personaggi: Sarge e Daisy, entrambi intenti a metabolizzare e fare i conti con le informazioni rivelate da Izel nella puntata precedente. Sarge è visivamente più incerto rispetto al suo esordio, proprio per via di questa crisi d’identità che è stato portato ad affrontare. Daisy, al contrario, è più combattiva che mai, non solo nei confronti di Sarge stesso, ma anche verso il proprio team. Si è già avuta dimostrazione in più occasioni (in special modo nella recente quinta stagione) di come Daisy, quando si tratta di Coulson, si trasformi completamente. Questo episodio riporta infatti in superficie quella stessa Daisy fastidiosa e intrattabile che nella quinta stagione non poteva sopportare di lasciar morire Coulson. Qui, però, le motivazioni della ragazza sono totalmente opposte, infatti sembra essere l’unica convinta che Sarge non abbia niente a che spartire col suo vecchio superiore. In una sorta di lungo processo di accettazione e consapevolezza, Daisy finisce per scontrarsi (dal punto di vista puramente verbale, è necessario specificarlo) sia con May che con Jemma.
May: “I wish he was back, to remind you of the days I was your S.O.”
Anche May si accorge che Daisy inizia a prendersi un po’ troppe libertà, ignorando la volontà dei suoi compagni (ma del resto è un comportamento abbastanza frequente tra i membri del team) e atteggiandosi nuovamente a leader assoluto quando è assente il direttore. Un altro difetto del personaggio viene fatto emergere durante la sua conversazione con Simmons: “There was a reason you rushed off to space last year. […] You have a pattern: it happened after you got your powers, after Lincoln… You walked away. Everything around here reminded you of Coulson, so you left. You didn’t want to face it.” Con queste constatazioni da parte di Jemma, viene reso chiaro come Daisy ogni volta reagisca al dolore con la fuga. Il fatto che, a un anno dalla sua morte, non avesse ancora aperto la lettera lasciatagli da Coulson né è la prova.
Daisy: “I didn’t want it to be possible.”
Finalmente, il percorso di Sarge è entrato nel suo ciclo finale, in cui ormai ha chiarito la sua posizione e la sua volontà di fermare Izel assieme al resto dello S.H.I.E.L.D.
Se la maggior parte dell’episodio si svolge attorno a questi due personaggi, per il resto invece vengono mostrati Mack e Yo-Yo alle prese con Izel, mentre preparano il terreno per l’ultima battaglia nel season finale. Oltre alla noiosa ed ennesima riconciliazione tra i due agenti, questa storyline conclude anche un’altra questione, aperta già dal primo episodio della stagione: il rapporto di Benson con l’ormai defunto marito. La manifestazione della paura del nuovo scienziato dello S.H.I.E.L.D. si rivela essere proprio il senso di colpa che lo attanaglia per aver lasciato morire la persona da lui più amata. La scena risulta toccante e ben contestualizzata all’interno dell’episodio, anche se si risolve tutto un po’ troppo in fretta, ma del resto non era quello il focus principale della puntata.
“From The Ashes” si rivela essere un episodio tutto sommato ben costruito e che mantiene costante l’interesse dall’inizio alla fine. Con i colpi di scena finali riguardanti la comparsa di Flint e l’ammutinamento dei Chronicom, sicuramente c’è tanta carne al fuoco per il season finale e le aspettative ormai si alzano parecchio.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Leap 6×10 | 2.38 milioni – 0.5 rating |
From The Ashes 6×11 | 2.14 milioni – 0.4 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.