Marvel’s Daredevil 1×06 – CondemnedTEMPO DI LETTURA 7 min

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Penso sia indubbio oramai che qualsiasi aspetto della serialità più classica sia saltato. Netflix con la sua innovativa proposta si classifica come vero ponte verso il futuro. E c’è addirittura modo di scimmiottare in maniera più o meno consapevole il “predecessore”. Un po’ come quelle suonerie dei telefoni cellulari che riprendono il classico ring ring degli antichi telefoni fissi, così anche un cliffhanger a questo punto – lo si può dire – risulta tecnicamente obsoleto, visto che non vi è assolutamente bisogno di creare attesa verso il prossimo episodio. Allo stesso modo, non si ha il bisogno pratico di proiettare alla massima potenza l’hype dello spettatore, tanto da convincerlo a non prendere impegni la settimana successiva. Gli episodi sono tutti lì, come capitoli di un libro, perfettamente a disposizione. Il cliffhanger, d’altro canto, non è neanche più un mero stratagemma, bensì un’esigenza estetica televisiva, quasi fine a sé stessa, isolata dall’inizio dell’episodio successivo (e spesso anche dall’episodio di appartenenza). Così, la chiusura della precedente “World On Fire” aveva scatenato il panico negli spettatori del nostro terzo mondo televisivo che ancora non possono avere accesso legale e immediato alla piena fruibilità di una serie tv, ma devono attendere il lavoro di operosi quanto santissimi sottotitolatori.
“Condemned” conferma ciò che è stato appena detto. Matt viene fermato dalla polizia, ergo la mossa successiva sarà l’arresto, con tutte le conseguenze del caso. Ma abbiamo modo di vedere all’inizio di questo episodio come quel fermo altro non è che un piccolissimo contrattempo utile a dare il via allo scenario sconvolgente che si delinea lungo tutto l’episodio. E questa è un’altra grandissima possibilità che la serialità concede: ambientare un intero episodio “in tempo reale” (sì intenda in una sfera temporale limitata) altro non fa che caricare una tensione fino ai limiti dell’adorazione estetica. Come detto giustamente nella precedente recensione, ad un certo punto non si può neanche parlare più di serie televisiva, quanto di “film da 13 ore“. E come non considerare quindi “Condemned”come una sequenza da 45 minuti?
C’è stato un momento nella storia dei fumetti supereroistici dove tutto è diventato più buio, tetro, violento, in correlazione ad uno scavo interiore del protagonista. Protagonista non più possessore di abilità fisiche e di un più o meno eccentrico costume, ma di un vero e proprio insieme di crisi di identità. Vladimir prima, Fisk poi sembrano confermare l’oscurità dell’episodio – ambientato in notturna, in luoghi senza luce – con i primi dubbi instillati sulla personalità immacolata del neo-vigilante. Primo tra tutti: uccidere o non uccidere? Uccidere per salvare altre vite, non uccidere per metterne altre in pericolo?
Fatto sta che dopo aver sciorinato in “World On Fire” le loro personalità a pazienti ascoltatrici, dopo aver confermato l’antitesi tra la personalità di Fisk e quella di Matt, i due hanno un primo incontro, sebbene non diretto. Si può tranquillamente elevare a momento più alto dell’episodio proprio lo scambio tra i due, prima dichiarazione di guerra, primo legame indissolubile tra eroe e sua nemesi.
Una delle prerogative nel creare tensione e senso di impotenza nello spettatore, quindi di immedesimazione e legame con l’eroe, è quello di non lasciargli speranze: chiudere l’episodio nella peggior condizione possibile. Non si può certo dire che l’obiettivo non sia stato centrato, ponendo l’opinione pubblica contro il cieco mascherato, avendo il nostro eroe una taglia sulla propria testa, ma soprattutto non essendoci punti di riferimento nella legge. La scelta dei dirty cops è una delle maggiori garanzie per creare un clima claustrofobico e senza scampo.
“Condemned” si presenta quindi come spartiacque di una stagione che, come detto ad inizio recensione, non necessita che venga spartito proprio niente. Non lo necessita almeno a livello “temporale” e pratico: non ha un Natale da far passare tra un episodio e un altro, non ha necessità di creare attesa durante le necessarie pause, eppure questo episodio può tranquillamente essere considerato un midseason finale. Quando lo spettatore avrà chiuso il suo file, pronto a catapultarsi immediatamente verso la 1×07, sarà comunque cosciente che le carte in gioco sono cambiate, che la “Parte I” – composta da 6 capitoli – è finita. La città è a soqquadro, la criminalità è in subbuglio e fuori controllo anche per la scalata di Fisk; Matt ha contro città e criminalità. Soprattutto, Matt ha aperto la guerra con Kingpin dopo aver tirato indietro la mano tesagli dal grande e grosso villain.
Si cominciano ad intravedere anche le dinamiche sui personaggi vicini all’eroe: testimoni ignari ed impotenti dello sporco che dilaga, affettuosi e preoccupati verso un amico non vedente, ma coinvolto nella lotta più che mai. La porzione di storia riguardante Foggy e Karen risulta meno riempitiva di come potrebbe apparire. Sebbene quest’ultima avesse già incontrato la misteriosa figura incappucciata, per entrambi cambia scenario nella percezione di essa. Non più eterea immagine in una notte di pioggia, bensì figura sulla bocca di tutti, concretizzata dall’immagine trasmessa via TV.
Trasporre un fumetto sullo schermo può voler dire tante cose. Può voler dire rendere televisivo/cinematografico un mondo cartaceo, sradicando e trasformando la sua natura. Può anche voler dire palesare su schermo la natura fumettistica dell’opera. “Condemned” riesce nel misteriosissimo obiettivo di mischiare le due cose regalando momenti di alta scuola televisiva, con una incredibile moltitudine di inquadrature che altro non sono che vere e proprie vignette “mobili”, interpretate da uno o più attori.

L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo
 
Poteva RecenSerie non sbattersi per voi a raccattare tutte le curiosità, e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action del difensore di Hell’s Kitchen? Maccerto che no! Doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, di seguito, come fatto per Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D.Marvel’s Agent CarterThe Flash e Gotham eccovi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia sulla puntata.
  1. I poliziotti corrotti al soldo di Wilson Fisk hanno fatto scattare la scintilla a Drew Goddard (lo showrunner della serie) che ha dichiarato in alcune interviste di essere interessato ad una serie Netflix targata rated-R (il “bollino rosso” degli Americani) incentrata sul Punitore.
  2. Il TG che Fisk avverte è il WHiH World News, che sarebbe il TG fittizio ufficiale del Marvel Cinematic Universe. Lo si era già visto in film come Iron Man 2 e The Incredibile Hulk e nella serie tv Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D.
  3. Secondo alcune teorie speculate sul web, il cecchino che spara all’impazzata sulla folla e ferisce mortalmente il detective che parla con Ben Urich, potrebbe essere Bullseye: l’arcinemico di Devil. La speculazione è nata dal fatto che, sulla custodia del fucile, è stampata la carta da gioco raffigurante un asso di picche. Le carte da gioco sono un oggetto caratterizzante del personaggio di Bullseye, dato che sono gli oggetti con cui preferisce uccidere le persone, in quanto leggere, veloci e taglienti. Pur sapendo utilizzare altre armi, Bullseye preferisce usare oggetti di fortunata e scagliargli contro il nemico grazie alla sua mira infallibile. Prima apparizione del villain: Daredevil #131 del 1976.
  4. La frase di Vladimir Rankskahov riferita al fatto che Fisk riesca a trovare tutti quelli a cui si vuole e bene, oltre che a trovare i propri punti deboli, usarli contro di te e distruggerti la vita, per chi ha letto i comics non può che ricordare gli aventi narrati in “Daredevil: Born Again”: storia in cui sia Devil, che Matt Murdock, verranno messi a durissima prova da Kingpin, attaccando pure l’eroe sul piano privato, personale e professionale con l’unico scopo di farlo impazzire.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Atmosfera dell’episodio, dall’inizio alla fine
  • Dialogo tra Fisk e Matt
  • Inizio dei giochi
  • La criticità della situazione a cui l’insieme di eventi conduce il quasi-Devil
  • Dialoghi con Vladimir
  • “Condemned”: unica sequenza da 45 minuti
  • Foggy e Karen concretizzano la loro conoscenza della figura mascherata
  • Interpretazione di Vincent D’Onofrio
  • La precaria condizione medica di Vladimir in tutto lo scorrere dell’episodio richiede una forse eccessiva sospensione dell’incredulità

 

Le aperture improvvise nella storia sono notevoli e non lasciano lo spazio per respirare, che già siamo pronti ad aprire l’episodio successivo. L’incessante ritmo e l’agghiacciante oscurità di “Condemned” regalano una perla televisiva che non si lascia seppellire dal più grande insieme della stagione Netflix, rilasciata per intero: pone un primo punto, senza andare totalmente a capo, lasciandoci capire che i giochi sono aperti e che il bello dovrà ancora venire.

 

World On Fire 1×05 ND milioni – ND rating
Condemned 1×06 ND milioni – ND rating

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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