Quando sei abituato a farti almeno un paio di risate in spensieratezza è difficile digerire un episodio che non ti fa fare neanche mezzo sorriso. Men At Work non è chiaramente una serie che verrà ricordata dai posteri o che ambisce a ricoprire un ruolo di maestosa importanza nel panorama telefilmico mondiale, il suo scopo è
quello di far passare 20 minuti in spensieratezza con un paio di battute ben infiocchettate e una o due scene dall’ironia straripante, niente di più niente di meno. Il lavoro di una sit-com in pratica. Detto ciò appare chiaro che se non si ride e si guarda al timer ogni tanto, allora gli sceneggiatori non hanno svolto bene il loro lavoro. E’ questo quello che accade al termine di “Holy New Boss!”, un concentrato di situazioni talmente surreali e kitsch da risultare difficilmente credibili e talmente di dubbia ironia da farci storcere realmente il naso.
La sensazione di vuoto cosmico che ci pervade guardando Neal vestito da D’Artagnan che scorrazza per i corridoi di Full Steam mentre viene inseguito da Milo e Gibbs è totale. La scena, già di per sè inguardabile da quanto vista e stravista, è aggravata ulteriormente dal colloquio di Tyler con il nuovo capo e dalle scenate per non far notare i suoi amici nel corridoio. Una scena ricopiata in toto dal manuale dello sceneggiatore di sit-com di bassa lega trovabile facilmente nell’ultimo scaffale di una qualsiasi libreria di Hollywood.
Tralasciando quanto detto, c’è invece qualcosa da apprezzare, e cioè l’introduzione di un nuovo personaggio, ovvero il nuovo boss, Myron. A dirla tutta non se ne sentiva la necessità visto che la precedente Alex Turner ricopriva più che egregiamente il ruolo, tuttavia non si disprezza mai l’introduzione di una potenziale guest star ricorrente in Men At Work. Myron è un personaggio troppo stereotipato e di poco appeal che è destinato a finire velocemente nel dimenticatoio perchè tra mezze battute e comportamenti altisonanti non ha i crismi per rimanere lì dov’è ora. Al contrario, ad esempio, il ritorno/addio di Selena (ricordate “Weekend At PJ’s“?) è stata una piacevole sorpresa atta a modificare in parte anche il carattere ed il personaggio forever alone di Gibbs. Alla fine l’età avanza per tutti e che lo si voglia o no tutti i grandi scapoli della tv prima o poi cedono al fascino di una compagna stabile, Barney Stinson docet, ora ad aprire gli occhi è Gibbs.
“I Take Thee, Gibbs” è decisamente un episodio migliore di “Holy New Boss!” sotto molti punti di vista, non che ci volesse comunque molto, a partire dalla trama e anche per piccoli chicche come la relazione saffica rivista in chiave maschile che è esattamente una di quelle scene di cui parlavo sopra. Fortunatamente Men At Work è decisamente più simile in stile “I Take Thee, Gibbs” che “Holy New Boss!”. Decisamente.
- Introduzione di Myron
- Gibbs visto in una nuova luce
- Apprezzabile il tentativo di continuare ad analizzare la depressione di Neal dopo il rifiuto
- Introduzione di Myron
- Incentrare un episodio su Neal è sempre un rischio, peggiorarlo con sketch di bassa lega è decisamente una colpa da non perdonare
Post-Posal 3×02 | 1.52 milioni – 0.7 rating |
Holy New Boss! 3×03 | 1.38 milioni – 0.7 rating |
I Take Thee, Gibbs 3×04 | 1.55 milioni – 0.7 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.