Non ultima è la particolare modalità con cui gli eventi vengono mostrati: senza mai soffermarsi più del dovuto su un singolo fatto. Lo spettatore viene trascinato lungo l’arco narrativo un po’ come in una visita guidata ad un museo: come la guida conosce nei dettagli tutti i quadri ma durante la visita decide di soffermarsi solo su quelli che ritiene più importanti o adatti ai visitatori, accennando solo agli altri, così gli sceneggiatori, personificati nella voce narrante di Murphy, accompagnano lo spettatore nel viaggio all’interno della storia che hanno “creato”, soppesando i vari momenti per decidere quali siano meritevoli di un minutaggio appropriato e quali debbano solo essere toccati en passant (ovvero tramite immagini fugaci accompagnate dalle brevi spiegazioni di Murphy).
È così che in questa puntata sono riusciti ad inserire, senza sopraffare lo spettatore nella visione, nell’ordine: l’uccisione della giornalista e figlia dell’ex Presidente della Colombia Diana Turbay, l’attentato a casa Escobar, la morte di Gustavo, “l’arresto” di Pablo. Tranne l’attentato a casa di Pablo, completamente inaspettato (ad eccezione, forse, per quella regola non scritta per cui quando gli autori scelgono di mostrare una scena di pace e serenità per i protagonisti, deve succedere qualcosa di brutto all’improvviso), gli altri avvenimenti sono stati, per così dire, preparati. Per la morte di Diana (per chi non ne fosse già a conoscenza) c’erano le parole di Murphy ad introduzione dell’operazione del Search Bloc che avevano dato ad intuire che sarebbe andata a finire male. Per la morte di Gustavo profetico era stato quel “Let’s hope they don’t make you pay for it later” di Pablo al cugino riguardo al fatto che se la spassasse con la sorella degli Ochoa. Che questi stessero solo aspettando il momento giusto per abbandonare il carro Escobar si era visto già da un po’; l’occasione fa l’uomo ladro, figuriamoci poi se l’uomo è un trafficante.
“It is often said there is no honor among thieves. That’s doubly true of drug dealers“.
Dulcis in fundo, con “La Gran Mentira” si arriva ad un punto di svolta per l’arco narrativo dei poliziotti. Tutto era iniziato così in “Descenso“: poliziotti americani che scovano narcos e mandano poliziotti colombiani ad ammazzarli. Che se non fosse stato perché si sa che Escobar e compagnia cantante non sono stinchi di santi, c’era da pensar subito che questa era una serie su poliziotti cattivi e corrotti che ammazzano gente senza pensarci due volte. Ma lo stesso Murphy avvertiva: “don’t call me a bad guy just yet“. Queste otto puntate servivano a mostrare al pubblico le nefandezze dei narcos per farlo empatizzare con i poliziotti, fino a giustificare quella scena iniziale, in “Descenso“, del bagno di sangue per i sicarios, e probabilmente l’obiettivo è stato raggiunto. Ma, parallelamente, si riesce anche ad empatizzare con Pablo per la morte del suo amato cugino, grazie ad una scena commovente e composta, enfatizzata dal minutaggio particolarmente consistente (tornando a quanto detto sopra) che ancora una volta punta a mostrare il lato umano del mostro.
Sarà interessante se alla fine si avrà un confronto tra la coppia Murphy-Peña e Escobar. Carrillo s’è preso la sua parte confrontando Gustavo e facendone ciò che voleva; non ha ottenuto Escobar ma perlomeno ha placato un minimo la sete di vendetta sua e dei suoi; Murphy e Peña, legati dalla burocrazia, hanno assistito impotenti a “La Gran Mentira”, aka la “Grande Bugia”, con cui Escobar si fa portare nella “prigione” di lusso col benestare del Presidente Gaviria, arresosi anche lui alla forza della violenza dei bandidos. Le atrocità viste e vissute e il senso di impotenza crescente di fronte ai “veri cattivi” ha trasformato gli unici poliziotti onesti e incorruttibili in assassini quasi altrettanto famelici dei bad guys che cercano di catturare.
“Bad guys don’t play by the rules. That’s what makes ‘em bad. Maybe that’s what lets ‘em win. […] You wanna call me a bad guy? Fine. But if you do, it just means that you haven’t met enough bad guys yet to know the difference.”
E questa è l’altra “grande bugia”, quella che Murphy vuole raccontarsi per giustificare le sue azioni prima di tutto con sé stesso (e poi con lo spettatore). O quella che probabilmente ha bisogno di raccontarsi perché, come aveva detto poco prima Pablo: “es are necessary… when the truth is too difficult to believe. Right?“.
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You Will Cry Tears Of Blood 1×07 | ND milioni – ND rating |
La Gran Mentira 1×08 | ND milioni – ND rating |
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