Next 1×01 – File #1TEMPO DI LETTURA 4 min

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La rivolta dell’intelligenza artificiale è uno dei temi fantascientifici più amati e trattati da miriadi di racconti, romanzi, film, serie televisive, persino canzoni (qualcuno ha citato Karn Evil 9?). Alla base, forse, c’è il solito celeberrimo complesso di Edipo: il figlio che uccide il padre, o meglio, la creatura che uccide il creatore. Oggi ancor di più il timore nei confronti delle macchine trova giustificazione nel progresso esponenziale della tecnologia e nella dipendenza della società da essa: dopotutto gli assistenti virtuali come Siri e Alexa sono realtà, anzi stanno diventando la norma, e benché adesso non facciano altro che replicare istruzioni predefinite ed eseguire comportamenti basilari, non è detto che entro poco tempo le loro evoluzioni non si spingano più in là.
La premessa di Next, nuova serie Fox che doveva debuttare già qualche mese ma causa COVID-19 è slittata in autunno, sta tutta qui: cosa succederebbe se un’AI avveniristica sfuggisse al controllo dei suoi stessi creatori e iniziasse a svilupparsi autonomamente, e l’unico consapevole fino in fondo del pericolo fosse un bislacco ex-CEO in disgrazia? A interpretare quest’ultimo c’è John Slattery, attore che non ha bisogno di presentazioni per chi ha seguito Mad Men e che più di recente è comparso in prodotti antologici come The Romanoffs e Modern Love: qui deve reggere la scena nei panni di Paul LeBlanc, pioniere della Silicon Valley e soprattutto profeta dei pericoli della tecnologia, che dietro i modi da genio intrattabile e cinico nasconde fragilità tipicamente umane. Ben piazzato risulta il colpo di scena sulla malattia di cui LeBlanc soffre, una forma di insonnia letale che gli lascia pochi mesi di vita e gli provoca allucinazioni, spingendo lo spettatore a chiedersi fino a che punto le paure del personaggio siano fondate o semplici paranoie.
Che neXt (questo il nome dell’AI ribelle) sia una minaccia, però, è fuori discussione, a prescindere dalla sanità mentale di LeBlanc. La sua natura digitale non le impedisce di uccidere, far precipitare aerei e sfruttare le debolezze degli esseri umani per raggiungere i propri obiettivi, e sta proprio in questo l’aspetto più intrigante e angosciante dell’opera: lo spettatore viene messo brutalmente di fronte alla consapevolezza che la società del XXI secolo dipende così tanto dalla tecnologia che, se questa dovesse “impazzire”, sarebbe difficile difendere, e forse anche persino capire di essere sotto attacco. Illuminanti in questo senso le sottotrame riguardanti il programmatore Sean e il figlioletto dell’agente Salazar: il primo viene raggirato da neXt sfruttandone i problemi economici, il secondo facendo leva sul bullismo che subisce a scuola. L’unica differenza è che nel caso del programmatore il vantaggio a cui puntava l’AI è chiaro (ottenere un router per espandersi nella rete Internet), mentre nel caso del bambino gli scopi sono ancora nebulosi. Quantomeno è chiaro che le vicende familiari dell’agente Salazar non saranno un semplice riempitivo, come spesso accade, ma avranno un effettivo collegamento col tema centrale della serie.
Se proprio si vuole trovare un difetto nel primo episodio di Next, bisogna cercarlo nella gestione dei personaggi: vuoi per la scelta di attori non proprio di prima fascia o particolarmente carismatici, vuoi perché le scene e le battute migliori sono scritte per John Slattery e il suo LeBlanc, il resto del cast finisce oscurato. In parte è colpa anche della scrittura, che offre figure già viste, dall’agente dell’FBI testardamente decisa a risolvere il caso di turno, al superiore ottuso, dai geni dell’informatica al fratello ricco e (apparentemente) bastardo ma con, in fondo, un cuore d’oro. Ma c’è tempo perché anche loro crescano, e in ogni caso la trama thriller è più che sufficiente a mantenere vivo l’interesse per il prodotto anche in assenza di comprimari degni di nota.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il tema dello sviluppo esponenziale della tecnologia e dei rischi di una sua degenerazione
  • John Slattery e il suo Paul LeBlanc
  • L’AI che sfrutta le debolezze umane per ottenere gli upgrades
  • John Slattery oscura il resto del cast
  • I personaggi al di fuori di LeBlanc sono ancora piuttosto stereotipati

 

Next è un buon prodotto, il che non era scontato visto che è trasmesso da una rete generalista che ha abituato negli ultimi tempi a ben altri standard qualitativi. John Slattery nel ruolo di uno dei protagonisti e la presenza di un tema sì fantascientifico ma sempre più vicino alla nostra realtà ipertecnologica sono motivi più che sufficienti per voler continuare la visione e vedere fin dove arriverà questo thriller informatico.

 

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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.

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