
Se ancora non bastasse, nei trasferimenti viene coinvolta anche “Badison” Murphy e da questa mossa non possono che nascere sviluppi positivi: o non si rivedrà più un personaggio molto fastidioso o lo spostamento potrà servire come pretesto per rivedere e salutare degnamente personaggi importanti, Big Boo fra tutti. Se fosse un definitivo congedo, sarebbe avvenuto con fin troppo onore rispetto all’eliminazione assai poco cerimoniosa di figure molto più importanti e riuscite come “Daddy” Duarte.
Dove invece i sentimenti paiono completamente assenti è nelle vicende riguardanti Piper, almeno sino al finale, dove lei si ribella con un dispettuccio da bambini piccoli alle regole a cui viene rigidamente sottoposta da parte del padre, del sistema legale e del mondo in generale. Verrà sicuramente punita nel modo più severo per quanto ha fatto, perché è in posizione di debolezza ed è un bersaglio perfetto per chi abbia un qualche malumore da sfogare.
La critica al sistema America è forte ed evidente in ogni aspetto dell’episodio. Nei flashback di cui è protagonista Gloria Mendoza, per esempio, c’è la classica rappresentazione del lato oscuro del tipico sogno americano, per inseguire il quale a volte si commettono gravi errori e si causano gravi danni, anche alle persone più care. Il messaggio è ancora più chiaro quando entrano in scena gli opuscoli con scritto a caratteri cubitali You’ve Got Time. Subito si pensa alla sigla dello show, firmata Regina Spektor, in cui si parla di animali in gabbia. Diventa invece il titolo del programma di riabilitazione per la popolazione carceraria. In realtà, come si capisce subito, le pie intenzioni sono assolutamente velleitarie e se, come sembrano suggerire i dialoghi, ci deve essere una razionalità, un ordine costituito a incanalare gli istinti e le pulsioni delle persone, il discorso di Caputo sul prendersi le proprie responsabilità, ma senza sentirsi in colpa, di razionale sembra avere ben poco. D’altronde lo stesso titolo italiano dell’episodio, “Come Sopravvivere All’ergastolo”, è una contraddizione in termini.
Il finale della puntata riserva i momenti più drammatici: Lorna Morello riceve una mazzata della vita violenta e gratuita con la morte del suo bambino, mentre Taystee certo non può ricevere aiuto da una Dayanara sempre più in corsa lanciata verso la rovina e tenta il suicidio, per fortuna senza riuscirci.
Si capisce dunque come siano cambiati gli schemi rispetto alla scorsa stagione: non più una conflittualità fra persone destinata a crescere sempre più, fino ad esplodere nel finale, ma un sentirsi in trappola, schiacciati da un nemico contro cui non si può lottare, mentre le cose accadono in modo imprevedibile, senza un vero perché.
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Come si spiega nella trecentesca epistola a Cangrande della Scala: commedia è narrazione in cui la vicenda inizia con dolori e guai, ma tutto finisce bene; tragedia, invece, è narrazione in cui la vicenda parte da una situazione serena, poi va tutto a rotoli. Questo episodio, quindi, ha un andamento decisamente tragico. La qualità del prodotto, invece, è in crescendo rispetto agli episodi precedenti. Si toccano temi di stretta attualità (Diane Guerrero è nata a Boston da genitori colombiani immigrati illegalmente. Per le leggi statunitensi, lei è cittadina, loro no. La famiglia è stata divisa quando Diane era adolescente e i genitori furono rimpatriati, mentre lei rimase a vivere negli Stati Uniti). Non si giunge ad alcuna soluzione ma resta una rappresentazione emotivamente forte, valida e coinvolgente.
And Brown Is The New Orange 7×03 | ND milioni – ND rating |
How To Do Life 7×04 | ND milioni – ND rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).