The Lost Flowers Of Alice Hart 1×01 – Part 1: Black Fire OrchidTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Lost Flowers Of Alice Hart 1x01 recensioneThe Lost Flowers Of Alice Hart (tradotto in italiano come Ascolta I Fiori Dimenticati) è una miniserie di sette episodi (disponibili dal 4 agosto) basata sull’omonimo bestseller dell’autrice australiana Holly Ringland.
Prodotta dagli Amazon Studios e da Made Up Stories, la serie è creata e adattata per la televisione da Sarah Lambert, diretta da Glendyn Ivin e vede come protagoniste principali Sigourney Weaver ed Alycia Debnam-Carey.
Spaziando tra presente e passato, la serie racconta la storia di Alice Hart, una ragazza che ha perso entrambi i genitori a 9 anni in un incendio e da allora vive con la nonna alla Thornfield Flower Farm, un vivaio gestito da donne vittime di violenza.
Già da questo primo episodio il pubblico intuisce che i meravigliosi paesaggi dell’entroterra australiano celano oscuri segreti e bugie. Ogni personaggio, infatti, viene presentato con una duplice sfaccettatura, luci ed ombre che si rincorrono all’interno di una narrazione piena di dramma e rancore.

UN INFERNO MASCHERATO DA PARADISO


Il primo episodio inizia quando Alice Hart è una bambina di 9 anni che vive con il padre e la madre in un casetta della campagna australiana. Apparentemente la sua vita trascorre tranquilla e felice, tra giochi, letture e l’attesa di diventare sorella maggiore. Purtroppo l’apparenza inganna e Clem (il padre di Alice) si rivela essere un uomo violento che picchia moglie e figlia.
Le immagini delle braccia esili e pallide di Alice, marchiate dai lividi ed ematomi, sono difficili da digerire, così come l’impotenza provata dallo spettatore di fronte alla furia di Clem, un mostro capace sia di teneri gesti che di atti indicibili.
Alice è una bambina curiosa ed intelligente che trova rifugio nella lettura. La bambina, infatti, si reca di nascosto nella biblioteca cittadina destando la preoccupazione di Sally e del marito poliziotto. Purtroppo, come in moltissimi casi, Agnes (la madre di Alice) è succube del marito e non riesce a denunciarlo. Ci penserà il destino, facendo scoppiare un incendio che si porterà via le vite di Clem, Agnes e del piccolino che portava in grembo.

SEGRETI SEPOLTI


Alice finisce, così, in ospedale e viene coccolata da Sally e suo marito, i quali avevano perso la figlia per una brutta malattia qualche anno prima. Una figlia senza madre ed una madre senza figlia: due lati della stessa triste medaglia che sembrano fatti apposta per unirsi e sostenersi a vicenda.
A rovinare questo idillio arriva June Hart (una straordinaria Sigourney Weaver), madre di Clem e, quindi, nonna di Alice. La donna, dopo qualche reticenza, rivendica l’affidamento di Alice e la porta via con sé. June è una figura misteriosa e sfuggente che ha tagliato i ponti con il figlio parecchi anni prima e non sapeva nemmeno dell’esistenza della nipote.
Il personaggio interpretato dalla Weaver vive a Thornfield e gestisce un vivaio (da qui l’importanza che hanno i fiori all’interno della narrazione) assieme a Twig, la sua compagna. Questo vivaio è frequentato da moltissime donne vittime di violenza che, nel corso degli anni, hanno trovato nella Thornfield Flower Farm una rete di assistenza e la spinta necessaria per guarire dai propri traumi.
Alcuni piccoli dettagli (la foto all’interno della casa, la stessa cicatrice di Clem e la figlia di Twig sul palmo della mani) fanno intendere allo spettatore un passato comune tra i genitori di Alice. Probabilmente la Flower Farm è il luogo in cui si sono conosciuti ed innamorati; ma cosa è successo veramente tra loro? Come ha fatto Clem a diventare un mostro?

TRA STRADE DI CAMPAGNA E CREATURE MITOLOGICHE


Nonostante una lunghezza eccessiva ed alcuni momenti morti, il primo episodio di The Lost Flowers Of Alice Hart viene promosso a pieni voti.
La regia di Glendyn Ivin è delicata e potente allo stesso tempo, capace di immergere lo spettatore nella bellezza sconfinata della campagna australiana. Una bellezza che cozza fragorosamente con le tematiche principali dello show: violenza, traumi e segreti sepolti. Un’impostazione scenica e scenografica che ricorda, per alcuni versi, quella della mai dimenticata prima stagione di True Detective.
Un plauso va dato anche alla fotografia che abbonda di colori freddi, come l’abbraccio apparente di Clem Hart e acquatici, come la leggenda delle Selkie, creature simili a foche in grado di rimuovere il loro manto e diventare umane.
Il racconto delle Selkie, infatti, era diventato l’unico appiglio di Agnes e Alice per fuggire dal proprio inferno personale e fantasticare su esseri mitologici liberi di cambiare aspetto e viaggiare per il mondo. Sigourney Weaver, dal canto suo, monopolizza l’intero episodio grazie al suo magnetismo e al velo di tristezza celata dietro gli occhi stanchi di June.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Una fotografia sublime
  • I meravigliosi paesaggi australiani catturati sapientemente dalla macchina da presa
  • Sigourney Weaver in stato di grazia
  • Una narrazione costruita ad hoc per stuzzicare la curiosità dello spettatore
  • L’eccessiva lunghezza fa perdere mordente alla storia

 

Un ottimo inizio per The Lost Flowers Of Alice Hart che fa immergere il proprio pubblico nella bellezza dei paesaggi australiani e in una storia drammatica di segreti, traumi ed incomprensioni.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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