All’alba della conclusione di Love & Death, la miniserie di David E. Kelley (tra le altre cose anche marito di Michelle Pfeiffer) si focalizza sul processo a Candy Montgomery, processo durato solamente due settimane, dal 18 al 29 Febbraio 1980. Questo è uno degli ambiti preferiti di Kelley, ci sguazza come un delfino curioso e riesce a costruire hype intorno a piccoli elementi facendoli esplodere di fronte agli occhi dell’attonito spettatore.
“The Big Top” non sarà la migliore puntata della miniserie ma prosegue con successo la costruzione della tensione giuridica grazie ad un ottimo Tom Pelphrey nel ruolo di Don Crowder che, fondamentalmente, si fa carico dell’intero episodio sulle sue spalle visto che Elizabeth Olsen è forzatamente relegata in panchina causa l’utilizzo di una buona dose di tranquillanti che la costringono semplicemente (ma anche qui con una pregevole interpretazione) a guardare ripetutamente il vuoto.
Don Crowder: “If you look shut-down and robotic, you go to jail.”
Candy: “Well, I have to hold it together. Otherwise…”
Don Crowder: “No more Serax, Candy. The jury needs to see you as human. Vulnerable. They won’t find in your favor unless they want to. If you need to cry, cry. But unfeeling buys you prison.“
DRAMMATIZZAZIONE DELLA REALTÀ
Quando si adatta una storia vera per il piccolo o grande schermo bisogna essere consci che non tutto ciò che viene mostrato è esattamente accaduto. Ci sono quindi delle aggiunte vuoi per necessità di trama, vuoi per aumentare la tensione, vuoi per mera libertà creativa dello sceneggiatore di turno che ha reputato necessario quello specifico cambiamento nella storia. E ovviamente vale anche il contrario, ovvero la rimozione di tutti quegli elementi che non sono funzionali alla narrazione ma che sono realmente accaduti.
Lunga premessa necessaria per parlare di un elemento fondamentale della puntata, ovvero l’assunzione del Serax (il nome del farmaco Oxazepam che viene utilizzato per trattare l’ansia, l’insonnia e i sintomi di astinenza da alcol; in Italia gli equivalenti sarebbero l’Adumbran o il Serenase) da parte di Candy. Non ci sono infatti prove che Candy abbia assunto il Serax o un altro tranquillante durante il processo ma è un’aggiunta che David E. Kelley ha fatto basandosi sui commenti del processo stesso in cui l’imputata ha dato risposte secche e senza enfasi, sembrando per lo più assente.
Questa scelta Kelley è ovviamente importante (e se si vuole è anche discutibile) perché aggiunge un livello di problematica ad un processo già di per sé non facile da vincere per la Difesa, ma è un’aggiunta che porta più pathos e difficoltà nel processo e pertanto può essere serenamente accettata di buon grado dallo spettatore che, in questo caso, è già a conoscenza della verità, verità che tra l’altro viene esplicitata con sorpresa da Crowder nella sua arringa iniziale alla giuria.
UN’ARRINGA INIZIALE UN PO’ CONTROVERSA
In quella che è una delle puntate più brevi di Love & Death, ci sono fondamentalmente pochi momenti degni di nota ma che nel complesso tengono alta la qualità dell’episodio, e l’arringa di Don in cui annuncia apertamente la colpevolezza di Candy è sicuramente il picco più alto.
Don Crowder: “On Friday, June 13th, 1980, Candace Montgomery killed Betty Gore. She did so with an axe. And she did so in self-defense.
We haven’t chosen to try our case in the papers, which is why you’ve never heard that before. But we’ve got quite a story to tell. You’re gonna hear what happened that day, June 13th, and guess what?
You’re gonna hear it from the only living person who was there: Candy Montgomery will take the stand. She’ll tell you exactly what happened.”
In quello che è un processo atipico vista la strategia della Difesa, è importante soffermarsi su come Kelley non abbia forzato in alcun modo la mano nel mostrare l’Accusa, mantenendo quella rappresentazione soggettiva dell’accaduto dal punto di vista di Candy e di Don. Infatti quando viene annunciata la sua colpevolezza la telecamera si sofferma solo per una manciata di secondi sugli avvocati per poi dimenticarsene completamente. Ciò che importa a Kelley (e che rende perfettamente) sono i tempi del processo ma anche gli effetti sui vari character, effetti che per esempio non si vedono in Allan Gore né quando viene interrogato, né durante la conversazione con il suocero.
Questa sensazione di protezione nei confronti di Candy non è nuova nello show ma è coerente con tutti gli altri episodi ed è quindi molto apprezzabile che Kelley prosegua su questo filone anche e soprattutto nonostante la già confermata colpevolezza di una donna che è accusata di aver ucciso una sua amica con 41 colpi di ascia. Una bravura che oggettivamente non hanno tutti gli sceneggiatori al giorno d’oggi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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In una puntata doverosamente preparatoria prima del gran finale, Love & Death trova in Tom Peplhrey la forza di andare avanti consegnando al pubblico un’incisiva arringa iniziale ed un paio di momenti degni di nota.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.