La calma prima della tempesta. Generalmente, una frase del genere sta ad indicare un episodio filler, di quelli che stazionano su loro stessi e preparano il terreno per il gran finale.
“I’ll Find You” è, da questo punto di vista, un episodio atipico in quanto, pur ponendo le basi per lo scontro che avverrà inevitabilmente nel season finale, si fregia di una doppia funzione piacevole ed efficace in termini di trama. Nonostante rappresenti, infatti, una pausa per il gruppo dei personaggi principali, non mancano vari input che mantengono viva la trama orizzontale, per una storia sempre in crescendo.
LA PARENTESI SU BIRDIE
Tra gli elementi che hanno permesso a questo penultimo episodio stagionale di funzionare, c’è sicuramente la parentesi riservata a Birdie. I flashback sulla dottoressa sono stati un bel parallelo con il viaggio verso casa dei protagonisti, riservando allo spettatore finalmente una visione più vicina di questa figura quasi mistica.
Conoscere meglio Birdie e le sue scelte al momento dello scoppio della pandemia, permettono di avere anche uno sguardo più chiaro su come si sia sviluppato il virus fuori dal laboratorio, iniziando a rispondere ad alcune domande che si trascinavano sin dalla prima stagione.
Ovviamente ad impatto emotivo è poi la parte meno scientifica e più umana riservata al rapporto tra Gus e questa figura materna che non ha mai davvero conosciuto. Il legame tra i due sembra essersi rinsaldato dopo il ritrovamento dell’audiocassetta e, con la scoperta dell’Alaska come destinazione di Birdie, non sembra difficile immaginare un ricongiungimento tra le parti in un futuro prossimo (ossia terza stagione).
Oltre questi due input narrativi, i flashback hanno svolto un egregio lavoro nell’economia dell’episodio, rendendolo molto più utile e propositivo di quanto ci si potesse aspettare da una puntata comunque preparatoria e quindi a forte carattere di stallo.
TUTTI A YELLOWSTONE
Una puntata che non risulta un filler, dunque, grazie ad alcuni elementi che tengono viva la trama orizzontale. Questo però non impedisce al resto dell’episodio di prendersi una pausa e assestare i personaggi in vista dello scontro finale.
Gli ibridi arrivano a Yellowstone per una meritata pausa tuttavia destinata a durare poco e, soprattutto, non priva di problematiche interne. Nel contesto leggero e familiare della casa di Gus, si consumano infatti alcune rivelazioni e tragedie che servono a completare il quadro generale di diversi protagonisti.
Detto di Gus e della rivelazione dell’audiocassetta che apre un primo spiraglio di conoscenza verso Birdie, il resto delle situazioni sotto la lente d’ingrandimento riguardano soprattutto Aimee e Becky/Bear. Quest’ultima si ritrova finalmente faccia a faccia con la sorellina perduta, anche se la rivelazione per Wendy deve ancora aspettare. La bambina, infatti, si ritrova già emotivamente occupata con la seconda storyline che cattura l’episodio, ossia quella relativa ad Aimee. Il contagio della donna arriva in maniera davvero inaspettato ma apre ad una dura battaglia interiore per lo spettatore. Vedere Aimee con in mano la cura, sapendo quali atroci realtà ci sono dietro la sua creazione e che la donna ha quindi tutte le motivazioni per non volerla usarla, crea una trama dal forte spessore emotivo.
Come sarà gestita questa situazione rimane uno dei punti più interessanti in vista del finale: da un lato si spera che la donna continuerà a far parte del cast, dato che Dania Ramirez (insieme a Nonso Anozie) aiuta a gestire in maniera più completa un gruppo prettamente formato da bambini. Da un altro lato, però, si spera che, cercando di risolvere la questione, la serie non incappi in alcune scelte non propriamente organiche e abbozzate.
Una caratteristica questa che non è mancata neanche nell’attuale episodio. A partire da alcune situazioni ovvie (Abbot che scopre in maniera semplicistica dove sono nascosti gli ibridi), fino a svariate conversazioni stereotipate e generalmente poco incisive che hanno caratterizzato alcuni momenti della narrazione. Comunque piccoli difetti che non vanno ad inficiare un racconto generalmente sempre piacevole.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Tutto è pronto per il season finale. Sweet Tooth riunisce insieme tutti i suoi protagonisti preparando il terreno per storyline destinate a chiudersi e altre pronte a lanciarsi dritte nella terza stagione, il tutto mantenendo un racconto che, seppur non privo di difetti, rimane sempre piacevole e genuino.
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.