Sweet Tooth 3×06 – Here, There Be MonstersTEMPO DI LETTURA 3 min

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Sweet Tooth 3x06 recensione

Il sesto episodio della terza stagione di Sweet Tooth si distingue come uno dei più memorabili della serie, non solo per le rivelazioni chiave sulla trama, ma anche per il profondo impatto emotivo.
Con una narrazione finalmente avvincente e un’enfasi sulla mitologia della serie, questo terzultimo episodio offre uno sviluppo significativo sia dei personaggi che della trama grazie ad una svolta sorprendente che capovolge le aspettative create finora. Ma ovviamente l’altro lato della medaglia non è tutto rosa e fiori anche se, proprio per il target più adolescenziale e meno serio, può essere parzialmente accettato.
Si parla ovviamente dell’integrazione di una componente soprannaturale e magica nella spiegazione della Sick, specialmente se si considera che depaupera del suo valore anche il Dr. Singh e Birdie, oltre che tutto il tempo speso parlando della creazione di Gus in laboratorio. Se da un lato questa spiegazione arricchisce la narrativa con una mitologia affascinante che rende omaggio alle credenze indigene e al rispetto per la natura, dall’altro questa scelta narrativa mina leggermente la credibilità scientifica della trama. Il lato scientifico, che fino a questo punto aveva mantenuto un equilibrio con gli elementi fantastici della serie, viene messo in secondo piano completamente distrutto da questa rivelazione magica/soprannaturale. Tutti i personaggi sembrano accettare questa spiegazione senza porsi troppe domande, ed è un aspetto che potrebbe sembrare forzato per alcuni spettatori più navigati.

MUNAQSRIRI: IL PRIMO IBRIDO


Uno degli aspetti più toccanti dell’episodio è il sacrificio di Munaqsriri, l’uomo caribou. Questo personaggio, che si scopre essere il primo ibrido, rivela la profondità dell’immaginario della serie e la connessione intrinseca tra gli esseri umani e la Natura. Munaqsriri, con il suo aspetto maestoso e la sua storia strappalacrime, rappresenta un ponte tra due mondi e, anche se è un character “usa e getta” creato con uno scopo unico, è perfetto per la riunione tra “madre” e “figlio” visto che lui stesso ha un passato piuttosto triste dal punto di vista materno.
Il sacrificio di Munaqsriri per salvare Gus evidenzia anche il tema ricorrente della serie: la necessità di proteggere l’innocenza e il futuro. La morte di Munaqsriri non è vana ma poteva essere evitata visto che gli spettatori apprendono finalmente le origini della malattia.
La rivelazione di Munaqsriri che Thacker sia il colpevole dietro la diffusione della Sick aggiunge un nuovo livello di complessità alla trama. La scena in cui Munaqsriri spiega come Thacker abbia ferito l’albero sacro con colpi di accetta, facendo “sanguinare” la natura stessa, è carica di simbolismo. Questo atto di violenza contro l’essenza vitale del pianeta sottolinea la tematica ecologica della serie.
Questa nuova prospettiva sulla nascita della malattia offre una svolta interessante: la Sick, che finora era stata vista come una piaga, viene rivelata come una sorta di “cura” per il pianeta, una risposta della natura contro il vero virus che sta annientando il mondo: l’essere umano. Questo concetto, sebbene non nuovo nel panorama cinematografico e letterario, aggiunge una dimensione filosofica alla serie, invitando gli spettatori a riflettere sulle conseguenze delle azioni umane sull’ambiente.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Munaqsriri: gran personaggio
  • Rivelata l’origine della Sick
  • Incontro Birdie-Gus
  • L’inserimento ufficiale della componente magica/soprannaturale
  • L’inserimento ufficiale della componente magica/soprannaturale porta inevitabilmente con sé diversi problemi

 

Questo sesto episodio riesce a mantenere l’interesse dello spettatore nonostante una forzatura narrativa di livello magico/soprannaturale. “Here, There Be Monsters” si distingue per la sua capacità di combinare emozioni intense, rivelazioni sorprendenti e temi profondi. Il sacrificio di Munaqsriri e la rivelazione delle vere origini della malattia Sick sono momenti chiave che ridefiniscono la direzione della serie.
Nonostante qualche piccolo difetto nel bilanciamento tra scienza e soprannaturale, l’episodio riesce a mantenere un alto livello di coinvolgimento e a stimolare la riflessione. La prospettiva che vede la malattia Sick come una risposta della natura all’umanità è una svolta audace che, se ben gestita nei prossimi episodi, potrebbe (ri)elevare la serie.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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