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Suits ingrana di nuovo la marcia giusta, e non solo grazie al ripescaggio di una vecchia conoscenza come Daniel Hardman – come preventivato in Privilege – ma soprattutto grazie al giusto dosaggio di legal, drama and feels e approfondimento dei personaggi.
Finalmente le sedute di Harvey dalla psicologa prendono la giusta piega dopo ampi minutaggi un po’ superflui di psicologia spicciola con interpretazione dei sogni e banali complessi di Edipo. Non solo ripercorriamo con Harvey il momento in cui scopre dei tradimenti della madre, trauma che lo rincorrerà per tutta la vita, ma la parallela storyline del presente col “tradimento” nei confronti di Louis che, come la psicologa gli fa notare, non è che un mettere in scena lo stesso comportamento. Per quanto traslato in un’altra situazione, è parsa una scelta interessante e indovinata, anche ai fini del colpo di scena finale con lo scatto d’ira di Harvey.
Anche Donna, della cui assenza si iniziava a sentire il peso, torna ad aver un ruolo più centrale nelle vicende, per quanto ormai questa stagione sia significativamente incentrata sul personaggio di Harvey. Arrivati alla settima puntata, ossia quasi alla fine di questa prima mid-season, ci si rende conto di come la “separazione” tra Donna ed Harvey altro non sia stato che un pretesto per andare ad approfondire, invero un po’ banalmente e superficialmente, il personaggio di Harvey. Da un lato questo è stato positivo, considerando che finora le stagioni che si concentravano su un personaggio riguardavano sempre Mike e il “segreto”; dall’altro non è stata colta ancora una volta la possibilità di approfondire Donna e il suo rapporto con Harvey (peraltro ci viene lanciata lì la bomba che si stia frequentando con un certo Mitchell…WTF? E Harvey lì muto? giurerei di aver visto fangirl della coppia – e chi non lo è? – chiudere il computer e lanciarlo dalla finestra in segno di rassegnazione!). E’ stato sicuramente piacevole – e anche inaspettato – vederli così affiatati di nuovo, tanto inaspettato che non è stato difficile credere che poco dopo Harvey fosse di nuovo lì pronto a fare il douchebag della situazione.
Ad ogni modo uno dei molti aspetti positivi di questo episodio è stato dare un po’ a tutti i personaggi lo spazio per esprimersi, non tralasciando nemmeno vecchie glorie come il già citato Hardman e nuove, come la sorella di Louis, apprezzata già dalla sua prima apparizione.
Le varie storyline, nate a sé stanti (la faida tra Soloff e i nostri avvocati; Harvey e Donna; Harvey e la psicologa; il triangolo Mike, Jack e Jessica, Louis e Esther; Esther e Harvey) si sono qui intrecciate con l’obiettivo di creare un’unica sottotrama che allacciasse tutti i personaggi per culminare con Harvey che, come già detto, fa un po’ da padrone in questa stagione.
Dal punto di vista legale sicuramente il materiale non è mancato – e speriamo che non si sia esaurita tutta in questo episodio la verve artistica di Korsh e soci per i casi legali, ma che siano solo le basi per un futuro caratterizzato da qualche storyline legale accattivante e in grado di regalare quelle perle che solo gli avvocati della Pearson-Specter-Litt sono in grado di regalare. Qualcosa in più rispetto a quelle, forse, troppo emotive di questa stagione.
Vedere Louis che incarna il vero goddamn good lawyer nella causa della sorella è una gioia per gli occhi. Allo stesso modo ben orchestrata è stata la stotyline di Mike e Soloff, accoppiata improbabile quanto azzeccata, che ha ammaliato con i suoi complotti e sotterfugi (anche tra loro stessi) per raggiungere l’obiettivo (con Mike che ormai ha appreso anche le tecniche di bluff di Harvey!). Jack Soloff si è dimostrato un personaggio molto interessante, in grado di giocare al livello degli altri e di “duettare” bene con tutti, da Mike a Jessica a Louis. Chissà che lo scontro con Hardman, che si profila ormai ad un vicino orizzonte e per il quale Jack sembra aver già scelto il team Pearson-Specter-Litt, non lo metta di fronte al confronto finale con Harvey, facendo la sua porca figura. Allora sì che avremo un altro interessante giocatore in campo, riutilizzabile in futuro.
Vedere Louis che incarna il vero goddamn good lawyer nella causa della sorella è una gioia per gli occhi. Allo stesso modo ben orchestrata è stata la stotyline di Mike e Soloff, accoppiata improbabile quanto azzeccata, che ha ammaliato con i suoi complotti e sotterfugi (anche tra loro stessi) per raggiungere l’obiettivo (con Mike che ormai ha appreso anche le tecniche di bluff di Harvey!). Jack Soloff si è dimostrato un personaggio molto interessante, in grado di giocare al livello degli altri e di “duettare” bene con tutti, da Mike a Jessica a Louis. Chissà che lo scontro con Hardman, che si profila ormai ad un vicino orizzonte e per il quale Jack sembra aver già scelto il team Pearson-Specter-Litt, non lo metta di fronte al confronto finale con Harvey, facendo la sua porca figura. Allora sì che avremo un altro interessante giocatore in campo, riutilizzabile in futuro.
In definitiva, sicuramente, questo settimo episodio ha regalato la giusta dose di entertainment, soprattutto considerato il paio di scivoloni lungo la via dei precedenti episodi.
Continuando su questa strada, potremmo aspettarci un gran finale di stagione. In Suits, we trust.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Puntata interessante, ben fatta e con buoni spunti per il futuro. Speriamo solo che il percorso intrapreso non si stoppi prima della fine di questa metà stagione.
Privilege 5×06 | 2.16 milioni – 0.5 rating |
Hitting Home 5×07 | 2.08 milioni – 0.6 rating |
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