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È mai successo di provare un’amarezza atroce dopo la visione di una puntata di una comedy? La risposta è sì: accade, per esempio, quando la comedy in esame, malgrado diversi tentativi, non riesce a far ridere. Può succedere anche che il potere comico sia talmente ben collaudato che la svolta drammatica estemporanea sia un lusso assolutamente alla portata. Ecco, in quei casi lo spettatore ne esce più devastato che mai: neanche avesse visto tutti gli episodi 9 di Game Of Thrones uno dopo l’altro. Il contrasto comico/drammatico giocherebbe senza dubbio un ruolo importante. Ma per “The Last Man On Earth” il discorso da fare è diverso.
La sensazione che regna dopo la visione di “Moved To Tampa” riesce a superare il misto di malinconia e insofferenza presenti già nel doppio episodio andato in onda la scorsa settimana. Un lettore che non ha mai visto la serie non potrebbe che pensare: “deve essere la peggior comedy del secolo, se si parla di amarezza”. Non è così, caro lettore malinformato. La comedy in questione è un perfetto distillato di umana debolezza, umana stupidità e ormoni, che ci colpisce dritti dritti nello stomaco, senza filtro alcuno. E ovviamente fa anche ridere, ma quello è il meno.
“The Do-Over” e “Pranks For Nothing” si ponevano a conclusione della saga che potremmo chiamare “come Phil riesce a farsi odiare da tutti”, con l’invidiabile obiettivo di farsi disprezzare a tempo record anche dalle due nuove arrivate. La particolarità è che in casi come questi ci si trova in un misto di incomprensioni, equivoci e sbagli che portano l’incompreso e innocente protagonista ad essere mal visto. No, Phil è effettivamente un cretino, ma è trattato dagli altri in maniera totalmente ingiusta ed altezzosa. Fatto sta che la 1×11 si presenta come un nuovo inizio, come un ribaltamento degli equilibri o più semplicemente come una lenta risalita per il nostro povero protagonista. Pensandoci sarebbe stata una scelta logica, dopo 10 episodi con lancio di merda progressivo su Phil (tanto che si sarà pensato più volte: “ma non stava meglio da solo?”), concedere un improvviso miglioramento alla sua figura, per farla poi totalmente sprofondare nel season finale. Gli autori invece abbondano con il cinismo e, grazie alla esilarante trovata della modifica del cartello, riescono da subito a scavare una fossa ancora più profonda.
A questo punto all’appello mancava una figura maschile odiosa, dopo aver concluso l’organigramma femminile. Todd, bersaglio di odio e risentimento per un buon numero di episodi, non è stato palesemente concepito per essere odiato dal pubblico. Era il suo ruolo che poteva infastidire, ma la persona doveva essere vista solo come “some frigging fat guy”. Quando però assistiamo all’arrivo di un so-tutto-io palestrato, che ha pure lo stesso nome del protagonista, tanto da spingere Phil I a chiamarsi Tandy, capirete che i livelli di insofferenza saranno ben lontani dall’esser finiti. E questo Phil II ci suggerisce alcuni spunti niente male. Intanto, nell’impietoso ritratto femminile che viene tracciato, scopriamo che la odiosissima Melissa non ha l’esclusiva. Le due nuove arrivate dimostrano di non avere scrupoli tanto ad inizio episodio nell’approcciare un neo-divorziato (sebbene lo strano contesto ci faccia passare sopra la cosa), quanto a cambiare immediatamente preda. Ma non ci si aspettava niente di meglio. Chi colpisce è Carol. Carol era stata dipinta come l’ingenuotta un po’ stramba ma che in fin dei conti poteva apparire come rassicurante figura in un mondo (4/6 persone) fatto da gente senza possibilità di perdonare. Nella glaciale apparizione finale, Carol dimostra che quelli che potevano sembrare limiti, nel suo precedente apparire e comportarsi, derivavano da un’altrettanta mancanza di stimolo che il nuovo marito le stimolava. Messaggio femminista (Phil, agli occhi di Carol, tu sei “un Carol”!) o messaggio maschilista (Carol, sei una cagna come tutte le altre!)? Boh, chissenefrega: ciò che prevale è comunque insofferenza straziante.
C’è spazio per piccole gioie, comunque. Il sogno di vedere alleati due freaks come Phil e Todd prende forma. Si palesa una prima storyline esterna al protagonismo di Tandy Phil ed è quella di una prima crisi tra Todd e Melissa. Lo sbocciare di insicurezze, da parte del tizio paffuto e baffuto, iniziano a renderlo molto più comune a Mr. Miller. A questo punto viene da chiedersi: non sarà che l’enorme odio di Melissa verso Phil abbia scatenato una serie di eventi, tra cui il nostro stesso odio per la bionda? Pensateci bene: Melissa ha indubbiamente scelto Todd perché persona senza grosse pretese di impressionarla e perché unica scelta, Phil escluso. Ed ecco che però, quando si inizia a fare sul serio (“I love you”) qualche difficoltà emerge. Senza contare poi l’apparizione di Phil Miller II.
A due episodi dal season finale una cosa è realmente palese: la velocità estrema. Si pensi al primo episodio, il cui colpo di scena finale era l’apparizione di Carol. Dopo soli 10 episodi (un nulla, per una comedy) il cast è aumentato del 700% e si è passati dalla desolazione della solitudine al puro e semplice incubo (“WHAT IS HAPPENING HERE???”). Inoltre Will Forte ha cambiato al suo personaggio numerosi look (la nostalgia per il barbuto iniziale è tanta).
Ci si augurano due cose, in conclusione: per l’economia non della stagione, bensì della serie intera, il ricambio dovrà essere radicale. Proseguire per diverse stagioni con lo schema prestabilito in questa seconda metà di stagione potrebbe risultare ripetitivo. Certo, non abbiamo la sicurezza di ciò. Quello che sarebbe sicuro, in ogni caso, è che il titolo stesso della serie verrebbe tradito, corrispondendo al vero solo nella 1×01. È impossibile fare qualsiasi tipo di previsione su ciò che sarà. Concentrandoci su ciò che è, possiamo dire che la capacità di far esplodere, nelle nostre viscere, una molteplicità di sensazioni, è virtù rara. Lo sguardo e l’urlo finale di Phil, uniti alla nuova situazione di Todd potrebbero far presagire sviluppi veramente interessanti e, speriamo, catartici.
La sensazione che regna dopo la visione di “Moved To Tampa” riesce a superare il misto di malinconia e insofferenza presenti già nel doppio episodio andato in onda la scorsa settimana. Un lettore che non ha mai visto la serie non potrebbe che pensare: “deve essere la peggior comedy del secolo, se si parla di amarezza”. Non è così, caro lettore malinformato. La comedy in questione è un perfetto distillato di umana debolezza, umana stupidità e ormoni, che ci colpisce dritti dritti nello stomaco, senza filtro alcuno. E ovviamente fa anche ridere, ma quello è il meno.
“The Do-Over” e “Pranks For Nothing” si ponevano a conclusione della saga che potremmo chiamare “come Phil riesce a farsi odiare da tutti”, con l’invidiabile obiettivo di farsi disprezzare a tempo record anche dalle due nuove arrivate. La particolarità è che in casi come questi ci si trova in un misto di incomprensioni, equivoci e sbagli che portano l’incompreso e innocente protagonista ad essere mal visto. No, Phil è effettivamente un cretino, ma è trattato dagli altri in maniera totalmente ingiusta ed altezzosa. Fatto sta che la 1×11 si presenta come un nuovo inizio, come un ribaltamento degli equilibri o più semplicemente come una lenta risalita per il nostro povero protagonista. Pensandoci sarebbe stata una scelta logica, dopo 10 episodi con lancio di merda progressivo su Phil (tanto che si sarà pensato più volte: “ma non stava meglio da solo?”), concedere un improvviso miglioramento alla sua figura, per farla poi totalmente sprofondare nel season finale. Gli autori invece abbondano con il cinismo e, grazie alla esilarante trovata della modifica del cartello, riescono da subito a scavare una fossa ancora più profonda.
A questo punto all’appello mancava una figura maschile odiosa, dopo aver concluso l’organigramma femminile. Todd, bersaglio di odio e risentimento per un buon numero di episodi, non è stato palesemente concepito per essere odiato dal pubblico. Era il suo ruolo che poteva infastidire, ma la persona doveva essere vista solo come “some frigging fat guy”. Quando però assistiamo all’arrivo di un so-tutto-io palestrato, che ha pure lo stesso nome del protagonista, tanto da spingere Phil I a chiamarsi Tandy, capirete che i livelli di insofferenza saranno ben lontani dall’esser finiti. E questo Phil II ci suggerisce alcuni spunti niente male. Intanto, nell’impietoso ritratto femminile che viene tracciato, scopriamo che la odiosissima Melissa non ha l’esclusiva. Le due nuove arrivate dimostrano di non avere scrupoli tanto ad inizio episodio nell’approcciare un neo-divorziato (sebbene lo strano contesto ci faccia passare sopra la cosa), quanto a cambiare immediatamente preda. Ma non ci si aspettava niente di meglio. Chi colpisce è Carol. Carol era stata dipinta come l’ingenuotta un po’ stramba ma che in fin dei conti poteva apparire come rassicurante figura in un mondo (4/6 persone) fatto da gente senza possibilità di perdonare. Nella glaciale apparizione finale, Carol dimostra che quelli che potevano sembrare limiti, nel suo precedente apparire e comportarsi, derivavano da un’altrettanta mancanza di stimolo che il nuovo marito le stimolava. Messaggio femminista (Phil, agli occhi di Carol, tu sei “un Carol”!) o messaggio maschilista (Carol, sei una cagna come tutte le altre!)? Boh, chissenefrega: ciò che prevale è comunque insofferenza straziante.
C’è spazio per piccole gioie, comunque. Il sogno di vedere alleati due freaks come Phil e Todd prende forma. Si palesa una prima storyline esterna al protagonismo di Tandy Phil ed è quella di una prima crisi tra Todd e Melissa. Lo sbocciare di insicurezze, da parte del tizio paffuto e baffuto, iniziano a renderlo molto più comune a Mr. Miller. A questo punto viene da chiedersi: non sarà che l’enorme odio di Melissa verso Phil abbia scatenato una serie di eventi, tra cui il nostro stesso odio per la bionda? Pensateci bene: Melissa ha indubbiamente scelto Todd perché persona senza grosse pretese di impressionarla e perché unica scelta, Phil escluso. Ed ecco che però, quando si inizia a fare sul serio (“I love you”) qualche difficoltà emerge. Senza contare poi l’apparizione di Phil Miller II.
A due episodi dal season finale una cosa è realmente palese: la velocità estrema. Si pensi al primo episodio, il cui colpo di scena finale era l’apparizione di Carol. Dopo soli 10 episodi (un nulla, per una comedy) il cast è aumentato del 700% e si è passati dalla desolazione della solitudine al puro e semplice incubo (“WHAT IS HAPPENING HERE???”). Inoltre Will Forte ha cambiato al suo personaggio numerosi look (la nostalgia per il barbuto iniziale è tanta).
Ci si augurano due cose, in conclusione: per l’economia non della stagione, bensì della serie intera, il ricambio dovrà essere radicale. Proseguire per diverse stagioni con lo schema prestabilito in questa seconda metà di stagione potrebbe risultare ripetitivo. Certo, non abbiamo la sicurezza di ciò. Quello che sarebbe sicuro, in ogni caso, è che il titolo stesso della serie verrebbe tradito, corrispondendo al vero solo nella 1×01. È impossibile fare qualsiasi tipo di previsione su ciò che sarà. Concentrandoci su ciò che è, possiamo dire che la capacità di far esplodere, nelle nostre viscere, una molteplicità di sensazioni, è virtù rara. Lo sguardo e l’urlo finale di Phil, uniti alla nuova situazione di Todd potrebbero far presagire sviluppi veramente interessanti e, speriamo, catartici.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Non è detto che lo schema possa rimanere sempre questo, così come non è detto che le idee possano sempre essere buone. Tuttavia, sperando in radicali cambi di rotta, ancora non tocchiamo il massimo della valutazione che potrebbe arrivare quando e se ci sarà una degna chiusura di questa parte della storia, che, sebbene sembri essere alle battute finali, appare ancora in divenire.
Pranks For Nothing 1×10 | 3.37 milioni – 1.3 rating |
Moved To Tampa 1×11 | 3.37 milioni – 1.4 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.