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Eppure, ciò non significa che la trama inerente Toby sia da mettere in secondo piano, anzi, a conti fatti, in questo episodio si propone come una delle storyline più solide proposte finora da questa terza stagione. Pur non occupando tutto l’episodio, i minuti a lui dedicati sono stati ben gestiti, racchiudendo in un colpo solo tutti i passaggi salienti che hanno accompagnato il personaggio durante la sua vita, fino a giungere alla depressione. Dal suo ergersi ad ancora per una madre alle prese con quelli che poi diventeranno i suoi stessi sintomi, alla separazione dei genitori, per poi concludersi con la fine del proprio (primo) matrimonio, il percorso costruito in pochi minuti è riuscito a delineare al meglio l’intera attuale situazione di Toby. Positivo poi, è stato l’inserimento di Kate, venuta a conoscenza del problema del marito in un tempo accettabile: un procrastinare ulteriormente questo “segreto”, avrebbe solo reso tediosa l’intera trama.
A proposito di Kate poi, il procedere spedito della sua gravidanza – dall’intervento a tutti gli step affrontati per arrivarci – assume, in questo caso, un contorno decisamente più dinamico e, considerata la perdita del bambino subita lo scorso anno, la possibilità che questa nuova gravidanza vada a buon fine sarebbe sicuramente una strada più interessante, oltre che felice, da seguire per il personaggio di Kate.
Intanto, mentre a Los Angeles continua ad evolversi la trama di Toby e Kate, a New York l’aria che tira per Randall è decisamente diversa. La storyline di questo personaggio quest’anno si è mostrata sin da subito un po’ confusa, come se la ricerca di uno scopo per lui fosse ancora da definire; al momento, il percorso politico che sembra aver intrapreso Randall appare, se sviluppato a dovere, come un buon fine da seguire seppur, probabilmente, non destinato a monopolizzare la maggior parte della sua trama stagionale. Questo però, non per un possibile abbandono di intenti, che non rispecchierebbe minimamente il carattere del personaggio, quanto più perché sembra crescere all’orizzonte un’altra trama interna che potrebbe coinvolgere anche lo stesso Randall. La situazione di Beth infatti, si sta materializzando pian piano, quasi in sordina, ma che, con un indizio alla volta, lascia presagire come ben presto toccherà anche ad un personaggio finora apparso sempre forte e padrone di sé stesso come Beth, affrontare una crisi personale.
Distaccato da questi problemi personali (giustamente anche, dopo averne avuti in abbondanza nelle passate stagioni), si evolve invece, il percorso di Kevin. Sempre in compagnia di Zoe, la cui coppia appare ancora troppo precoce da valutare, il più grande dei fratelli Pearson quest’anno si è fatto carico del ruolo di guida stagionale, intraprendendo questo viaggio che, oltre a sé stesso, accompagna tutti gli spettatori alla scoperta di una parte fondamentale della vita di Jack finora ancora nascosta. Questa doppia strada parallela si erge quindi a trama trainante della stagione che, come sottolineato dallo scorso episodio, vuole proprio raccontare il vissuto di Jack durante la guerra in Vietnam. C’erano tanti modi per raccontarla, ma la scelta di usare Kevin appare una delle migliori possibili, non solo importante per dare una trama interessante al personaggio, ma anche per regalare la possibilità allo stesso di riavvicinarsi, dopo tanti anni, alla figura del padre.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un episodio che continua a delineare i percorsi dei protagonisti ma che, questa volta, lo fa brillando un po’ meno del solito. Tuttavia, il tipico modo di raccontare le sue storie facendo leva sui sentimenti ormai ancorati ai personaggi, permette a This Is Us di salvarsi in ogni caso.
Vietnam 3×04 | 8.92 milioni – 2.2 rating |
Toby 3×05 | 8.53 milioni – 2.1 rating |
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Ormai sulla trentina, laureata in Comunicazione, tra le sue passioni spiccano telefilm e libri. Ha un carattere allegro e socievole, ma nei momenti opportuni sa trasformarsi; questa sua versione di dottor Jekyll e mister Hyde tuttavia, non le impedisce di avere un'estrema sensibilità che la porta quasi sempre a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.