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11 Giugno 1991
L’ultima volta ci siamo lasciati con l’attesissimo concorso di Miss Twin Peaks alle porte. All’inizio di questo telefilm mai ci saremmo aspettati di iniziare la recensione con le parole “attesissimo concorso di Twin Peaks”. Si è già ampiamente discusso del forte e repentino cambio di registro della serie dopo la prima parte di stagione. Una volta conclusa la vicenda narrativa dell’omicidio di Laura Palmer lo show ha preso una deriva soap-operistica che non è riuscito a mitigare con gli elementi misteriosi, presenti in ogni episodio ma mai parte preponderante di esso, legati al mondo soprannaturale di spiriti, logge bianche e nere, amore e paura.
Ad ogni modo la tanto decantata serata di elezione di Miss Twin Peaks è finalmente arrivata e, come facilmente si poteva prevedere, essendo l’episodio ad un passo dal finale, non senza trambusti. Di certo, sia per quanto riguarda la vincitrice che per l’incursione di Windom Earle non si può parlare di colpi di scena. Una volta compreso che il suo piano era quello di rapire la reginetta per portarla con sé nella Loggia Nera per chissà quale motivo, considerati i suoi trascorsi con Cooper e il recente innamoramento di quest’ultimo, c’era da star sicuri che la prescelta sarebbe stata la dolce Annie (forse si può riconsiderare la scelta di abbandonare il monastero, vero, Annie?).
A un passo dal finale Cooper e Windom Earle “capiscono” il segreto di questi portali temporali: l’amore apre la Loggia Bianca, la paura la Loggia Nera. L’idea non è propriamente originalissima: l’elemento positivo dell’amore, e del suo potere “magico”, è ben presente nell’immaginario collettivo in molte fiabe e racconti e non rappresenta quella vera novità o sorpresa che dovrebbe rappresentare; d’altro canto il potere della paura di portare chi ne è posseduto all’oscurità fa invece venire a memoria i temi presenti nella trilogia di fantascienza di Guerre Stellari e i moniti del maestro Yoda a Luke Skywalker sulle armi usate dal Lato Oscuro: paura, rabbia, violenza.
Windom Earle ha sostituito nel ruolo del cattivo prima un ignoto omicida, poi il noto ma incatturabile e terribile Bob. Ora si uniscono i puntini e si viene a sapere che in realtà il suo arco narrativo si congiunge probabilmente a quello di Bob, visto che lo stesso Cooper ritiene che probabilmente la Loggia Nera sia il luogo da cui proviene quest’ultimo. Il problema di Earle è che eccede forse troppo nella sua manifestazione di oscurità d’animo, eccede talmente che, nonostante gli omicidi perpetrati, enfatizza la sua valenza scenica e narrativa nulla, totalmente imparagonabile con quella di uno spirito del male che si insinua nei corpi delle persone per far commettere loro crimini a proprio piacimento. La sua presenza come “cattivo”, nonostante il collegamento con l’arco narrativo del mistero, unica oasi di salvezza dal carattere soap-operistico dello show, svilisce un po’ il carattere mistico-horror con cui Twin Peaks ha affascinato il proprio pubblico. La stessa scena alla Roadhouse, per quanto positiva nel suo aggiungere azione e movimento a un episodio abbastanza piatto, non riesce a dare quelle emozioni di suspense e trepidazione tipiche di episodi della prima stagione e della prima parte della seconda.
Nonostante questo, un po’ per affetto verso il personaggio di Annie, seppur nuovo estremamente piacevole, e verso la sua storia con Cooper, un po’ per il fascino esercitato da questo mondo nascosto nello spazio e nel tempo, il climax ascendente viene giustificato e ha anche il suo perché.
LATI POSITIVI:
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LATI NEGATIVI:
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Una sola puntata e i misteri che aleggiano intorno a Twin Peaks verranno finalmente svelati… forse.
VOTO 3/5
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