Twin Peaks 3×14 – The Return, Part 14TEMPO DI LETTURA 8 min

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“Coffee time!”


Evocando una sacrosanta pausa caffè, con un suggestivo pollice alzato, Gordon Cole – e con lui David Lynch – danno il via ad una rapida sequenza di avvenimenti che sciolgono gran parte dei nodi finora presentati e preparano il terreno per gli ultimi 4 episodi.
Si potrebbe dire che tutta la prima metà (almeno) di “The Return, Part 14” altro non sia che un enorme spiegone, presentato con la dovuta sapienza tecnica ed espressiva. Come teorizzato da molti fan, si conferma che le strade dei vari personaggi sono destinate a convergere.
Cole, Albert, Tammy e Diane monopolizzano la prima sezione di episodio e, tutti da seduti, forniscono una gran quantità di risposte e avanzamenti di trama. Non è stilisticamente ineccepibile la pratica di creare elenchi nelle recensioni, tuttavia mai come ora serve un po’ di ordine.

  • Telefonata Cole-Truman: parte dei personaggi vengono a sapere definitivamente la natura di Bad Cooper e il suo essere un doppio. Ne segue…
  • … ulteriore spiegone su Blue Rose, iniziato nella 3×12, che chiarisce la causa scatenante di tale task force: un’indagine su un bizzarro caso di doppi.
  • Connessione tra la nuova task force e la vita di Dougie Jones: Diane e Jayne-E sono sorelle. Sarà vero? La rivelazione potrebbe apparire come vagamente forzata, soprattutto alla luce del fatto che ancora bisogna chiarire come sia stato creato il vero Douglas Jones, ulteriore doppio di Cooper (nel caos temporale che Twin Peaks sembra regalare, possibile che Diane non abbia mai riconosciuto nel cognato un sosia del suo collega?). Ma che Diane non la racconti giusta è risaputo.
  • Il sogno di Cole regala due conferme: gli eventi di “Fire Walk With Me” sono perfettamente coincidenti con la trama di questa terza stagione (vedasi le dichiarazioni di Philip Jeffries); si viene a conoscenza finalmente del ruolo di Monica Bellucci.
Tutto molto rapido? Tutto molto comodo, se paragonato all’enigmatica lentezza generale di questa terza stagione? A caldo forse, ma riflettendoci con calma si potrà notare come tutto ciò che avviene in questa quattordicesima parte sia in realtà il frutto di un continuo gioco di rimandi, equivoci e posticipazioni presenti negli altri episodi. Tutto converge e, come si è potuto vedere nello scorso episodio, è appurato che sia anche difficile collocare temporalmente il quando tutto stia convergendo. Lo sceriffo Truman potrebbe aver parlato con Cole giorni prima rispetto alla gita mostrata in questa puntata.

L’apparente velocità viene quindi rimpiazzata dalla consapevolezza che tutto ciò che appare è destinato ad essere sottoposto ad un enorme punto interrogativo, anche quando la scena risulta chiara e lampante. Allo stesso modo, gran parte delle rivelazioni (per i personaggi, non certo per gli spettatori) su Cooper sono compensate da un’assenza quasi totale dallo schermo da parte dei due personaggi interpretati da Kyle MacLachlan. Come a voler rimandare ancora momenti totalmente risolutivi.

“I am the Fireman.”

Interessantissimo il coinvolgimento di Andy all’interno di quella che sembra essere a tutti gli effetti la Loggia Bianca. La sua presenza in formato Stan Laurel finora aveva convinto poco in quanto rappresentava il lato maggiormente soap del vecchio Twin Peaks. Vederlo seduto, con l’immobilità che un tempo era appartenuta a Cooper nella sala d’attesa, in uno scenario completamente diverso, spinge lo spettatore a strabuzzare gli occhi e cogliere ogni minimo particolare dell’esperienza esoterica che vive il poliziotto.
L’insieme di immagini random che vengono mostrate potrebbe essere portatore di un significato occulto che solo dopo numerosi visioni e attente analisi potrebbe essere decifrato. Oppure potrebbe rappresentare in maniera simbolica una sorta di onniscienza che viene proiettata nella coscienza di Andy. Per pigrizia esigenze di vario tipo optiamo per la seconda ipotesi. Quando tra qualche anno usciranno le recensioni rivedute e aggiornate si potrà parlare anche di ipotetiche ricostruzioni della compilation mostrata. O anche no.
Sta di fatto che anche in questo caso sembra esserci un’ambiguità riguardo lo scorrimento degli eventi. Se la rapture di Andy avviene in un giorno preciso e in un orario preciso, oltre che in un luogo preciso, tutto riportato dal messaggio di Briggs, il ritorno di Andy assume caratteri totalmente bizzarri. Bobby, Hawk e Frank Truman sembrano disorientati e non ricordano nulla di quanto accaduto. Si sa poi che chi ha vissuto esperienze extra-dimensionali nelle logge non è mai stato via per un breve periodo. Basti ricordare lo stesso Briggs, nella seconda stagione, il quale ritorna dopo alcuni giorni. Da chiarire quindi in che momento sia tornato Andy e quanto tempo sia trascorso nel bosco. Sono questi tutti pensieri derivanti dalle riflessioni nate nello scorso episodio. Pensandoci bene, Lucy sembra tutt’altro che stranita nel mettere Naido nella cella.
A proposito di Naido. Chi è Naido? Come fa il recensore a sapere il nome? Leggendo i titoli di coda (sapevate che The Fireman, fino allo scorso episodio era riportato come ?????). Comunque, Naido era apparsa nella 3×03, in una delle sequenze più stranianti dell’intera stagione. Il suo tuffo nel vuoto sembra così culminare nel boschi di Twin Peaks. Chissà che non sia stato il suo incontro con Cooper a renderla un soggetto così importante. E chissà che l’aiuto prestato all’agente dell’FBI non l’abbia resa un bersaglio.

“Many happy returns!”

Tra le varie conferme e le varie svolte, questo episodio mette il punto ad una questione che può apparire scontata ma che in realtà così non è. Per quanto possa sembrare ilare come affermazione, il dialogo tra James e il giovane collega inglese è uno dei momenti più importanti dell’episodio. Forse della stagione intera. L’intero racconto del ragazzo apre la strada ad una gran quantità di letture di questo capitolo della saga Lynchana: gli spiriti delle logge, in barba a tempo e spazio, manovrano le vite terrene. Inserire un personaggio mai visto, con un accento straniero così palese, dimostra come chiunque possa essere reso protagonista degli eventi. Ma non solo. Chiunque è già stato protagonista degli eventi e proprio perché lo è stato viene scelto. Il tempo non ha senso nelle logge, tutto ciò che è già avvenuto dovrà avvenire e tutto ciò che avverrà è già avvenuto.

“This is a free country.”

Negli ultimi episodi il personaggio interpretato da Grace Zabriskie sta regalando non poche soddisfazioni. In questo episodio regala la definitiva conferma del suo essere non proprio in sé.
A questo punto un insieme di domande sorgono spontanee e, insieme a queste, anche qualche tentativo di risposta.

  • Chi c’è dentro Sarah?
  • Era Sarah nella 3×08 a ingoiare l’insetto?
  • Sarah è sempre stata posseduta o no? Era quindi complice del marito/BOB?
Ciò che Sarah mostra sfilando il viso non rivela una possessione (concetto forse leggermente superficiale) specifica. Ciò che viene mostrata è oscurità pura, lo stesso caos che vede Cole all’aprirsi della Zone nell’undicesimo episodio. Il sorriso in stile Stregatto sembra far pensare a diverse entità della Loggia Nera già mostrate.
Pensare che Sarah possa aver inghiottito l’insettone schifoso nato dall’esplosione nucleare nella 3×08 potrebbe risultare un po’ pretenzioso. Sia per la diversa zona geografica in cui ciò avviene, sia perché Lynch se vuole mostrare qualcosa la mostra, se vuole rivelare qualcosa la rivela. Il resto è cibo per ipotesi varie, destinate forse a rimanere tali. Qualora Sarah abbia effettivamente avuto al suo interno quella strana creatura, aprirebbe l’obbligo a una gran quantità di riletture di ciò che è stato.
Sarah Palmer, nelle prime due stagioni di Twin Peaks, vedeva cose, urlava di tanto in tanto, era riconosciuta come persona con visioni, quasi alla pari di Cooper. In “Fire Walk With Me”, viene aggiunto un elemento: Sarah era consapevole di ciò che avveniva tra le mura domestiche. Consapevole, ma succube.

Volendo sbilanciarsi, risulta più in linea con l’andamento della serie pensare che, in 25 anni, dopo eventi tanto traumatici e distruttivi, a ridosso di una zona tanto sensibile che anche le pale di un ventilatore sono oscuro presagio, Sarah abbia raccolto dentro di sé tanta oscurità da essere ormai un semplice involucro. A maggior ragione che in tutta Twin Peaks sembrano avvenire cose strane.

“Tina.”

Lo spettatore accorto, ormai, guarda con un certo distacco l’abituale dialogo finale alla Roadhouse. Il trucchetto sembra essere quello di inserire, al culmine della tensione, personaggi random che parlano di cose random. Stavolta però un nome fa vibrare tutto: Billy. Billy sembra essere finora un’enigmatica figura che si colloca a cavallo tra due realtà, una specie di linea di demarcazione, esattamente come era avvenuto in quella scena quando, all’interno della RR, lo scenario era cambiato al pronunciare questo nome. Questa volta le due ragazze sembrano riproporre lo scenario dipinto da Audrey alla sua prima apparizione, solo che dal punto di vista dell’odiata Tina, colei che non sopportava, tanto da non riuscire a starci nella stessa stanza.

Vista la tematica del doppio, tanto cara a Lynch e che sembra sempre più prendere piede in questa stagione, vista la natura onirica dell’apparizione di Audrey, cosa rappresentano le scene interne alla Roadhouse?
Oltre alla tematica del doppio, la tematica del sogno è da prendere in considerazione, tenendo a mente anche cosa dice Monica Bellucci?
La persona che in galera perde sangue dalla bocca (come Cooper alla fine della seconda stagione) e ripete tutto quello che Chad dice (come Dougie) è forse Billy?
Chi è la ragazza con la camicia a quadri che guarda tutto con sospetto? Perché Andy vede Lucy nello “schermo” della Loggia? Cosa cerca James all’interno della segheria? Perché è importante il suo compleanno? E, soprattutto, che giorno è? Is it the future or is it the past?
 

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tutto
  • Niente

 

Episodi come questo mettono a dura prova l’attività di semplice recensore che, mentre scrive, piangendo, guarda con nostalgia alle serie generaliste che ormai non sono tanto lontane dal tornare. Così la smetterà di sentirsi stupido.

 

The Return, Part 13 3×13 0.28 milioni – 0.1 rating
The Return, Part 14 3×14 ND milioni – ND rating

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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