Z Nation 1×02 – Fracking ZombiesTEMPO DI LETTURA 4 min

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Se c’è una cosa che riesce benissimo ad uno show come The Walking Dead, è la sua capacità di riuscire (quasi) sempre a tenere lo spettatore col fiato sospeso grazie a degli ottimi momenti di tensione in cui vengono messi in pericolo i vari protagonisti. Se c’è una cosa che invece manca proprio a Z Nation, almeno per ora, è proprio la tensione. Come avevamo già avuto modo di dire la settimana scorsa, il più grande difetto del prodotto di SyFy è la sua totale incapacità a rendere credibile e drammatica l’intera vicenda dei protagonisti in favore di una “non-stop action” costante che pare presa da un film di Michael Bay.
“Fracking Zombies” insomma conferma nel bene e nel male quanto detto per “Puppies & Kittens“.
Qui i nostri sfortunati eroi in viaggio verso la California si trovano a dover far fronte al problema numero 1 per dei sopravvissuti in un mondo post-apocalittico, dopo la scarsità di cibo e provviste: la mancanza di benzina per potersi spostare. La “classica” tradizione horror vuole quindi che la nostra squadra si ritrovi improvvisamente senza carburante (come se magicamente l’indicatore del serbatoio fosse sparito per diverso tempo) e sia costretta ad una fermata d’emergenza per potersi rifornire. Ma ovviamente il posto di rifornimento non poteva essere privo di pericoli ed eccoci quindi giunti davanti ad una vera e propria fabbrica piena di zombie. Per 30 minuti abbondanti, Charles Garnett e soci non fanno altro che seguire il copione “corri, uccidi, scappa, ripeti” che, visto il soggetto, non è che possa variare molto rispetto a tanti altri prodotti simili ma certo ci stiamo iniziando a chiedere se ci troviamo davanti ad un videogame piuttosto che ad un telefilm. Gli sceneggiatori Karl Schaefer e Craig Engler devono insomma mettersi in testa che non esiste la regola del “più zombie mettiamo, più figo è il prodotto finale” perché non è così che può funzionare un telefilm che forse soffre di più di 30 anni di scene viste e riviste su piccolo e grande schermo.
Tuttavia, essendo uno show targato Asylum, sarebbe da stupidi aspettarsi qualcosa per palati fini o quantomeno tendente al serio, quindi eccoci ad avere trashate come il carillon attira zombie, cani-zombie o 10K. Il personaggio di 10K, tra tutti, è proprio quello che meglio descrive lo show di cui fa parte: praticamente taciturno ma con una grande voglia ed abilità nell’uccidere quintalate di zombie, (caratteristica che, fatalità, lo renderebbe perfetto come protagonista di un survival horror per console) nonché candidato n°1 a miglior personaggio della serie, compito assolutamente non difficile. Di lui sappiamo ben poco se non che ha questa voglia matta nell’arrivare ad uccidere 10.000 zombie quanto prima e che per il momento ha appena superato la soglia dei 1500.
Il personaggio di cui invece iniziamo a scoprire qualcosa pian piano è quello di Cassandra, ovvero la ragazza “ingabbiata” dell’episodio precedente; a quanto pare se era dentro una gabbia un motivo c’era eccome, ed eccola che qui la vediamo inseguita da una banda di motociclisti di cui ignoriamo gli scopi. Di certo però, tra tutto il cast, forse i due personaggi sopra citati sono gli unici a poter suscitare un minimo di reale interesse da parte del pubblico in quanto avvolti ancora da un “alone di mistero”.
Il restante parco characters invece non ha al momento abbastanza appeal, in primis Charles Garnett, in quanto sembrano copie scialbe di personaggi stereotipati e, sotto l’aspetto interpretativo, sentiamo già la mancanza di Harold Perrineau che, a questo punto, sembra avesse come unico scopo quello di pubblicizzare il telefilm con la sua semplice presenza.
Sono altrettanto prive di reale interesse pure le vicende di Citizen Z il cui scopo è aiutare via radio i nostri eroi ad arrivare sani e salvi fino in California. Non basta certo vederlo lanciarsi in un atto eroico per proteggere il suo amico a quattro zampe per renderlo appetibile al pubblico, anzi, tra tutto il cast è proprio il personaggio di DJ Qualls quello più fuori luogo e dall’interpretazione ai limiti dell’imbarazzo.
Infine va aggiunto che proprio l’unica parte della trama che rende questo prodotto diverso da TWD viene quasi completamente trascurata. Il personaggio di Murphy è, volenti o nolenti, la vera chiave della storia per via di ciò che lo rende così speciale e gli sceneggiatori dovranno puntare più su di lui. L’idea di renderlo caratterialmente un “asshole” odiato da tutti, ma che dev’essere al tempo stesso protetto da tutti, è proprio la parte più interessante della storia, peccato che finora sia tutto ciò che gli sta intorno che non convince moltissimo.
Z Nation si rivela insomma il prodotto perfetto se avete voglia di spegnere il cervello per 40 minuti, il problema è che però poi rischiate di non riuscire più a riaccenderlo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • 10K
  • Tanta azione
  • Il personaggio di Murphy
  • Il livello recitativo lascia decisamente a desiderare
  • La storia di citizen Z
  • Tanta azione… troppa

 

Grossomodo l’episodio ha gli stessi pregi e difetti del pilot ed esattamente come su “Puppies & Kittens” sono purtroppo i difetti quelli che risaltano di più. Il prodotto ormai si è capito di che pasta è fatto e verso che tipologia di pubblico si rivolge, ma forse sarebbe bene correggere in parte il tiro.

 

Puppies & Kittens 1×01 1.58 milioni – 0.5 rating
Fracking Zombies 1×02 1.62 milioni – 0.5 rating

 

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