Dopo una seconda puntata nelle corde dell’usuale Suits, questo episodio mette sul fuoco un bel po’ di carne, con risvolti positivi e non.
Cominciando da questi ultimi, sicuramente il Louis sballottato da una fazione all’altra di qualsiasi guerra, incapace di imporre la propria volontà , non solo agli altri ma anche a sé stesso, rende ancora più ridicolo il fatto che sia name partner dello studio. Chi scrive non vede sempre di buon occhio la tanto millantata “evoluzione dei personaggi” ma in questo caso non sarebbe male se gli autori facessero approdare Louis all’età adulta invece di continuare a descriverlo solo come un bimbo bisognoso di attenzioni, anche perché i suoi giochetti interni non hanno nulla a che fare con i veri e accattivanti complotti che ci si aspetta da un gruppo di avvocati di livello (vedi i bei tempi di Hardman, ma anche altri legal come The Good Wife). Sappiamo che sa essere molto cattivo o molto bravo nel suo lavoro: è il caso di sviluppare la sua storyline in una di queste direzioni, non dimenticando il potenziale divertente insito in certi aspetti del suo personaggio (gatti, passioni femminili come i fanghi e il balletto) nonché nella recitazione di Rick Hoffman.
La prima parte dell’episodio è sembrata essere un po’ più deboluccia della seconda, forse perché in quest’ultima si sono accentrati tutti gli avvenimenti più interessanti, un po’ come se la parte iniziale fungesse da terreno di preparazione per quella finale. La motivazione potrebbe trovarsi nella scelta di quello che ormai possiamo definire il “villain” di stagione (o della prima metà?). La questione della rivalutazione dei metodi di elargizione dei compensi all’interno dello studio sollevata da Jack Soloff non appare così interessante o accattivante come una scalata interna da parte di un socio o il tentativo di acquisizione esterna, forse perché apparentemente non sembra una minaccia così grande per Jessica e Harvey (per quest’ultimo finora più una questione di orgoglio che altro). Certamente, dal discorso tra Soloff e Jessica, si intuisce che le sue ambizioni potrebbero essere altre, ossia scalzare i due name partner importanti dal loro posto, e che queste manovre legate ai compensi siano indirizzate solo a trovare consenso tra i soci per poi attaccare i piani alti. Per il momento comunque, pur se rese con una enfasi eccessiva rispetto a quanto effettivamente sembrano comportare, le manovre di Soloff sono apprezzate quando portano a un ricongiungimento del team Harvey-Mike. L’unico Dream Team, oltre a quello che Harvey voleva chiamare in campo per rubare i clienti a Soloff, che ci piace vedere in Suits è quello Harvey&Mike, sia a livello personale per amicizia e affetto (e relative prese in giro) che lavorativo.
Nonostante ciò per il momento sembra sia stata una bella idea quella di mettere a lavoro sullo stesso caso Mike e il futuro suocero Zane. Innanzitutto non è apparso esserci nulla di forzato sin dall’inizio: quando Mike non riusciva a trovare i fondi per iniziare la causa, quando si è rivolto al padre di Rachel facendo leva sul suo lato umano e mostrando allo stesso tempo di che pasta fosse fatto l’uomo che sua figlia ha deciso di sposare. Anche in questo episodio un Mike super badass dimostra a tutti, soprattutto a Zane, che sa il fatto suo e che merita di essere trattato da pari a pari. La coppia Mike-Zane sembra una trovata vincente per vari motivi: ritorna in campo Robert Zane recentemente relegato al solo ruolo di padre di Rachel; potrebbero paventarsi evoluzioni della altrimenti noiosa trama del pucci-pucci tra Mike e Rachel; si porta in campo una causa potenzialmente difficile ma di forte impatto trattandosi di una class action; si dà modo a Mike di sfoggiare le sue abilità da avvocato (o meglio da detentore di memoria eidetica) in un ulteriore duetto oltre a quello con Harvey (che potrebbe passare un po’ in secondo piano visto che verosimilmente molto del minutaggio di quest’ultimo verrà dedicato alla risoluzione del problema “Donna” e alla lotta con Soloff).
Infine, piccola menzione per le due donne che, al momento, tengono in piedi lo studio: Jessica nei panni di mentore ha un gran fascino e dimostra forza, intelligenza e sagacia nel tenere a bada tutti i suoi “cagnolini”; Laverne Gretchen si muove benissimo nei panni di una nuova Donna dimostrando subito la lealtà che Harvey valuta più di ogni cosa. Donna purtroppo sembra per il momento relegata a giostrarsi nella faida Harvey-Louis che non le dà modo di mostrarsi nel suo splendore ma confidiamo sia solo una mancanza temporanea.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Compensation 5×02 | 2.26 milioni – 0.6 rating |
No Refills 5×03 | 2.16 milioni – 0.6 rating |
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